F1 | Sainz sull’adattamento di Hamilton in Ferrari: “Lo capisco, prima veniva vista come scusa”

"In passato era una cosa eccezionale, tutti si aspettavano che fossi lì alla terza gara. Alla fine l'importate è arrivarci", ha riferito lo spagnolo

F1 | Sainz sull’adattamento di Hamilton in Ferrari: “Lo capisco, prima veniva vista come scusa”

Quello che sta vivendo Lewis Hamilton è stato finora un difficile avvio di campionato con la Ferrari, coinciso tra l’altro con l’esordio in rosso. Il sette volte campione del mondo, eccezion fatta per alcuni lampi stagionali, non è mai riuscito seriamente a lasciare il segno con la SF-25 palesando evidenti difficoltà nel creare il feeling con la vettura.

Al contrario del compagno di squadra Charles Leclerc, con il monegasco che nonostante le criticità dell’auto a disposizione è riuscito a marcare finora tre piazzamenti a podio. L’ultimo dei quali ottenuto a Barcellona lo scorso weekend.

Carlos Sainz, discutendo delle difficoltà di Hamilton in Ferrari, al quale ha fatto posto a Maranello lasciandone il sedile, ha sottolineato come l’adattamento in un nuovo team richieda dei tempi tecnici necessari e ne comprende le problematiche. Anche se il pilota in questione è il più vincente nella storia della Formula 1.

“Prima di tutto li capisco, perché so quanto sia complicato. Orgoglio? No – ha dichiarato Sainz, intervistato dal Mundo Deportivo – Capisci perché è così difficile, perché ho dovuto soffrire cambiando squadra cinque volte. Si tratta di una cosa che prima era praticamente eccezionale, il processo di adattamento, tutti si aspettavano che fossi lì alla terza gara”.

Lo spagnolo, continuando il proprio discorso, ha aggiunto: “Ricordo che con Ricciardo, quando è passato alla Renault e poi alla McLaren, c’è stato un processo di adattamento, e l’ho avuto anch’io in ogni squadra che ho cambiato. In passato la gente non se la beveva, o la vedeva come una scusa. Penso che ora che un 7 volte campione del mondo (Hamilton) sta cambiando e lo sta pagando, più che altro conferma un po’ quello che vi ho detto 5 o 10 anni fa che forse non lo comprendevate ma ora invece lo comprendete”.

Da parte dell’attuale driver della Williams non è mancato un pensiero all’esperienza personale con il Cavallino: “Puoi trascorrere 5 o 6 mesi complicati con una squadra, per adattarti, ma ciò che conta è arrivarci. Credo perché se ci arrivi, alla fine con il livello e il talento che hai, allora finisci per dimostrare il tuo valore. Sono arrivato a metà del 2022 con le pole position a Silverstone, ad Austin e a Spa, e ho vinto delle gare nel 2023. Alla fine ho raggiunto il livello che volevo raggiungere. Penso che la cosa importante sia arrivarci”.

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