F1 | Monisha Kaltenborn: “In Sauber ora c’è stabilità, puntiamo a migliorare”
Il team principal tra luci e ombre: "I team privati sono l'ossatura di questo sport, per i costruttori è invece una piattaforma di marketing"
La Sauber si sente pronta ad affrontare con più serenità la stagione 2017: dopo aver concluso l’anno al 10° e penultimo posto con solo due punti conquistati da Nasr nel GP del Brasile, la scuderia si augura un salto di qualità per il prossimo campionato.
In estate l’acquisizione del fondo Longbow Finance ha ridato energia e speranza al team elvetico, e il “successo” di fine stagione ha rappresentato l’unico ma incoraggiante segnale di fiducia per il futuro: “In Brasile alla fine la ruota ha girato dalla nostra parte”, ha raccontato Monisha Kaltenborn a GPUpdate. “Sapevamo dall’inizio che avremmo potuto fare solo piccoli progressi. La difficoltà era nello svolgere tutto in modo giusto, nell’essere pronti a sfruttare eventuali occasioni. Dovevamo essere attenti e pazienti, e quando è accaduto siamo riusciti nel compito”.
Il team principal, infatti, crede che nel 2017 la Sauber possa combatter per posizioni di metà schieramento: “Questo è il nostro obiettivo, non vedo ragione per cui non sia possibile”, ha dichiarato. “È stato l’inizio di una nuova era per noi. Abbiamo stabilità, risorse a sufficienza, possiamo tornare a lavorare come vogliamo, fare gli sviluppi che erano rimasti fermi. Questo si avverte all’interno della squadra, nel modo in cui abbiamo approcciato le gare, le strategie decise, le persone assunte. C’è una bella differenza”, ha poi continuato
La scuderia non ha mai ottenuto un risultato peggiore di quello del 2016, tranne nel 2014 quando ha eguagliato il 10° posto di questa stagione: “Vorrei innanzitutto che non venissimo giudicati solo per queste ultime stagioni difficili. Abbiamo 45 anni di storia nel motorsport, ci vediamo come una realtà svizzera ed europea. Abbiamo un settore ingegneristico forte, non solo per la F1. È un business, forniamo servizi. Conta mostrare che abbiamo ritrovato la tranquillità, che stiamo crescendo e che siamo un grande centro tecnologico”, ha continuato.
Poi un’accusa anche forte a tema economico-finanziario: “I team privati sono l’ossatura di questo sport, per noi la F1 è l’attività principale. Per i costruttori è invece una piattaforma di marketing, vanno e vengono mentre noi ci siamo sempre e dobbiamo adeguarci a ogni sfida. Questo andrebbe evidenziato di più. E poi certi privilegi finanziari e decisionali concessi ad altre scuderie hanno portato a una competizione distorta”.
Fabiola Granier
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