F1 | Massa in tribunale: “Ferrari mi impose il silenzio”
Il brasiliano racconta come fu spinto a non parlare dello scandalo Renault
Felipe Massa ha rivelato davanti alla corte di Londra che la Ferrari avrebbe tentato di impedirgli di parlare pubblicamente del celebre scandalo “Crashgate” del 2008, sostenendo inoltre che il suo futuro compagno di squadra Fernando Alonso fosse a conoscenza della manovra deliberata fin dall’inizio.
“Nell’ottobre 2009 dissi ai giornalisti di credere che Fernando Alonso sapesse che l’incidente era intenzionale -ha dichiarato Massa durante la sua testimonianza- quella mia affermazione non fu accolta bene all’epoca”.
L’ex pilota brasiliano, che nel 2008 perse il mondiale per un solo punto contro Lewis Hamilton, ha raccontato che la società di gestione dei contratti Ferrari, GSA, avrebbe redatto una lettera ufficiale per chiedergli di ritrattare le sue parole.
“La lettera fu firmata da Henry Peter (si riferisce al legale svizzero che rappresentava Ferrari, ndr). Volevano che pubblicassi una dichiarazione, ma mi sono rifiutato. La Ferrari preparò comunque un testo da diffondere, ma decisi di non renderlo pubblico. Mi limitai a dire che era tempo di guardare avanti”.
Durante la deposizione, Massa ha anche citato l’allora direttore sportivo della Ferrari, Jean Todt, oggi ex presidente della FIA e padre del suo manager Nicolas Todt. Secondo il brasiliano, Todt era già convinto che l’incidente di Nelson Piquet Jr. al GP di Singapore 2008 fosse stato intenzionale.
“Jean era convinto che Nelsinho avesse mandato la macchina a muro di proposito. Io, però, non ci credevo: sapevo quanto Todt detestasse Flavio Briatore, e pensavo che quella rivalità personale influenzasse il suo giudizio”.
Le dichiarazioni emergono mentre Massa prosegue la sua battaglia legale contro la FIA, la Formula 1 e Bernie Ecclestone, accusandoli di non aver agito tempestivamente dopo la scoperta della truffa orchestrata dalla Renault nel 2008. Secondo il brasiliano, l’incidente volontario di Piquet Jr. alterò il risultato del Gran Premio di Singapore, compromettendo così le sue possibilità di vincere il titolo mondiale.
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