F1 | Kubica: “Nel 2012 avrei corso per la Ferrari”
Nel corso di un'intervista, il pilota polacco ha parlato dei suoi giorni nei rally e dei contatti con il team di Maranello
La carriera di Robert Kubica è stata piena di alti e bassi, grandi prestazioni e momenti difficili, tra cui l’incidente che ad inizio 2011 complicò notevolmente la sua avventura in Formula 1, costringendolo a lasciare il massimo campionato automobilistico, prima del suo ritorno nella passata stagione. Ma il pilota polacco non si è mai arreso, neanche nei momenti più duri, quando tutto sembrava perso. Non ha perso quella motivazione e quel fuoco dei grandi campioni, mettendosi nuovamente in gioco per tornare su quelle piste che lo avevano reso uno dei piloti più apprezzati del paddock.
Del pilota e della persona Kubica, del suo cuore e della sua voglia di tornare ad essere quello che era se ne è parlato a lungo, ma ci sono ancora delle storie che devono essere scritte e raccontate, come quello del suo passaggio alla Ferrari nel 2012. Durante un episodio di “Beyond the Grid”, il nuovo podcast della Formula 1, è stato il polacco stesso a raccontare della sua carriera e dei momenti che, nel bene o nel male, l’hanno segnata; dai giorni sui kart al debutto sulla BMW, dalla prima vittoria in Canada fino a quel maledetto giorno di febbraio del 2011.
Tornando proprio a quel 6 febbraio, Kubica ha spiegato il suo desiserio di cimentarsi in nuove sfide e del perché i rally fossero così importanti per lui: “Quando ero piccolo non pensavo di diventare un pilota di Formula 1, pensavo solo di diventare più veloce che potessi” – ha raccontato il polacco -. “Ero un fan della Ferrari, e lo sono ancora oggi, ma in quel momento stavo cercando qualcosa al di fuori del Circus, qualcosa che mi rendesse un pilota di Formula 1 migliore. Stavo cercando di imparare cose che gli altri piloti non sapessero e penso ancora oggi che nel 2010 fui in grado di conqustare più punti proprio grazie all’esperienza nei rally. Chi può sapere e capire di cosa ha un pilota ha bisogno, è solo il pilota stesso. È vero che ho pagato un prezzo molto alto, ma non era solo per divertirmi. C’era molto di più dietro. Il desiderio di diventare un pilota migliore e più completo e di imparare qualcosa che gli altri non sapessero. Il desiderio di migliorare me stesso, perché penso che possiamo sempre imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Non ero contento del livello che avevo raggiunto, avevo bisogno di qualcosa in più. E i rally mi davano tutto ciò”.
“Sapevo che quello [il rally di Andorra del febbraio 2011, n.d.r.] era l’ultimo rally che avrei fatto, perché ero a conoscenza che la squadra per cui avrei guidato nel 2012 in Formula 1 non mi avrebbe permesso di partecipare alle gare sugli sterrati. Il team mi offrì l’opportunità di farmi guidare in quell’appuntamento di rally, perché si sentiva in colpa dato che negli eventi precedenti avevo avuto molti problemi tecnici sulla macchina. Ricordo che mi sveglai il mercoledì a Valencia e dissi ‘non voglio andare a fare questo rally’. Quindi chiamai il responsabile della squadra e lui mi rispose che avevano già predisposto tutto e chi gli organizzatori dell’evento erano davvero contento di avermi lì” ha poi aggiunto l’attuale terzo pilota della Williams.
Interpellato sulla possibilità che quella squadra per cui avrebbe corso nel 2012 fosse la Ferrari, Kubica non ha nascosto : “Si, era la Ferrari. Penso che fosse una cosa già conosciuta, non credo sia una novità. Non so se Fernando lo sapesse al tempo. Credo che ci siano tre cose importanti in Formula 1: la prima è entrare in Formula 1, la seconda è diventare un buon pilota, di buon valore e con una buona reputazione, mentre la terza è vincere il campionato o guidare per la Ferrari. Non ho mai vinto il campionato e non ho mai guidato per la Ferrari, ma ero davvero vicino a diventare un pilota della Rossa” ha poi concluso Kubica.
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