F1 | Incidente Hamilton-Verstappen: FIA, Formula 1 e Mercedes condanno gli insulti razzisti ricevuti dall’inglese

Anche la Red Bull si è schierata al fianco del sette volte campione del mondo

F1 | Incidente Hamilton-Verstappen: FIA, Formula 1 e Mercedes condanno gli insulti razzisti ricevuti dall’inglese

Con un comunicato congiunto pubblicato questa mattina FIA, Formula 1 e Mercedes hanno condannato gli insulti razzisti ricevuti da Lewis Hamilton dopo l’incidente che lo ha visto protagonista con la Red Bull di Max Verstappen nei primi metri del GP di Gran Bretagna disputato ieri sul tracciato di Silverstone. L’inglese, ritenuto colpevole del sinistro, è stato penalizzato con 10 secondi ma è riuscito a rimontare vincendo la gara con il sorpasso nei giri finali ai danni della Ferrari di Charles Leclerc.

Durante e dopo il Gran Premio di Gran Bretagna di ieri, Lewis Hamilton è stato soggetto a molteplici casi di abusi razzisti sui social a seguito di una collisione in gara. Formula 1, FIA e Mercedes-AMG Petronas F1 Team condannano questo comportamento con la massima fermezza – si legge nel comunicato – Queste persone non hanno posto nel nostro sport e chiediamo che vengano ritenuti responsabili delle loro azioni. La Formula 1, la FIA, i piloti e i team stanno lavorando per costruire uno sport più diversificato e inclusivo, e questi casi inaccettabili di abuso online devono essere evidenziati ed eliminati”.

Anche la Red Bull, rivale in pista della Mercedes in entrambe le classifiche iridate, ha pubblicato un comunicato dove ha preso le difese del sette volte campione del mondo.

Anche se possiamo essere feroci rivali in pista, siamo tutti uniti contro il razzismo – così si apre la nota del team di Milton Keynes – Condanniamo gli abusi razzisti di qualsiasi tipo nei confronti della nostra squadra, dei nostri concorrenti e dei nostri tifosi. Come squadra siamo disgustati e rattristati di assistere agli abusi razzisti che Lewis ha subito ieri sui social dopo la collisione con Max. Non ci sono mai scuse per questo, di certo non c’è posto per questo nel nostro sport”.

 

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