F1 | Force India, Ocon: “Incidente con Verstappen? Il team mi ha detto di sdoppiarmi, lui non mi ha lasciato spazio”
Perez: "Il 10° posto era il massimo che potessimo ottenere"
Sergio Perez mette una pezza sul difficile weekend della Force India: il pilota messicano ad Interlagos conquista un prezioso 10° posto alle spalle di Charles Leclerc e delle due Haas. Giornata da dimenticare, invece, per Esteban Ocon (15°), protagonista di un’insensata manovra che ha causato il contatto con Max Verstappen, in quel momento leader del GP: il francese, doppiato nella circostanza, è stato sanzionato con uno stop & go di dieci secondi.
SERGIO PEREZ
Casella di partenza: 12ª
Piazzamento finale: 10° (+1 giro)
“Speravo davvero che potesse piovere questo pomeriggio, ma alla fine è rimasto asciutto. Non penso che avessimo il ritmo di gara per fare più punti oggi. Ho dovuto risparmiare carburante molto presto e per grandi tratti è stata una gara piuttosto solitaria per me. Abbiamo fatto funzionare la nostra strategia nel miglior modo possibile e il 10° posto era il massimo che potessimo ottenere. È stato un peccato non poter fare di più e non aver sfruttato il fatto che le Renault non siano andate a punti, ma speriamo di poter chiudere la stagione con un risultato migliore ad Abu Dhabi”.
ESTEBAN OCON
Casella di partenza: 18ª
Piazzamento finale: 15° (+1 giro)
“È deludente non fare punti quando hai un buon passo. Ho fatto alcuni sorpassi durante tutta la gara, ma dopo il contatto con Max (Verstappen, ndr) non è arrivato nulla. È uscito dai box, sono rimasto dietro di lui per quasi due giri, ma ero molto più veloce di lui e il team mi ha consigliato di sdoppiarmi. Sono andato all’esterno in curva 1, la stessa mossa che ho fatto su Fernando (Alonso, ndr) e molti altri prima, ma Max non mi ha dato spazio. Una volta accanto a lui non potevo sparire, così ci siamo scontrati. Ma era la mia curva e avevo diritto di spazio. Sono rimasto rattristato dal suo comportamento nel post-gara: è stato molto aggressivo e gli uomini della FIA sono dovuti intervenire. Non è il modo di gestire queste cose”.
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