F1 | Ferrari SF23: a Fiorano un tributo alla passione
A Fiorano la Rossa si consegna alla sua gente, una scelta emozionante
A Fiorano, in pista, è successo qualcosa di bello e significativo. Perché la Ferrari non ha soltanto tolto i veli alla nuova monoposto, la SF23, ma è tornata alle sue origini, si è consegnata alla gente accorsa ad applaudirla, ha ribaltato il cerimoniale patinato delle presentazioni stucchevoli e formali in favore di una presentazione genuina e pistaiola, facendo vedere ai tifosi la monoposto che esce dal garage, romba e gira sul tracciato, accendendo il motore e accendendo di conseguenza l’entusiasmo della folla.
Lo show di Fiorano, unico nel suo genere, più che un car launch è stato un tributo alla passione, un tributo all’automobilismo, un commovente inno alla storia. Chi ama le gare, l’odore dell’olio bruciato e delle gomme che si scaldano, non può non essersi incantato dinanzi ad un salto indietro nel tempo, con la quiete del prato verde spazzata via dalla melodia del motore e delle cambiate, con Leclerc e Sainz che scherzavano ai box prima di battezzare la Rossa del 2023.
La Ferrari di Vasseur come primo gesto ha fatto un regalo a chi la ama, e mai come in questo caso – mutuando dal gergo pallonaro – vale il detto “al di là del risultato”. La Scuderia ha sottolineato con la semplicità del suo agire che per scaldare i cuori non ha bisogno di organizzare eventi in pompa magna a New York (ma nemmeno serate in teatro…); le basta scendere in pista a Fiorano, basta rombare dinanzi alla sua gente, sulla pista di casa, nella propria terra. Dove tutto più di settanta anni fa è nato e dove ancora si lavora per stare più in alto possibile.
Sul potenziale della SF23 leggerete tutto e il contrario di tutto. Basti sapere che in squadra regna un cauto ottimismo e che si è lavorato per migliorare l’ottima base rappresentata dalla F1-75. Gli esami più importanti, ovvero power unit, sviluppi e affidabilità inizieranno dal primo GP. Per vincere, ovviamente, non basta la sola passione, ma un team così vicino alla propria gente ha tutte le carte in regola per emozionare.
Antonino Rendina
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