F1 | Ferrari, niente è compromesso dopo i test: ora però occorre spingere

Oggi la McLaren resta la favorita, ma Maranello può ricucire il gap

F1 | Ferrari, niente è compromesso dopo i test: ora però occorre spingere

I tempi e le prestazioni dei test sono da prendere con le pinze, ma è pure vero che un segnale (timidamente) indicativo lo danno. Venerdì è calato il sipario sulla tre giorni di test pre-stagionali in quel di Sakhir dove la McLaren ha destato ottimi segnali per quel che riguarda la simulazione sul passo gara.

La scuderia di Woking, e su questo non c’erano dubbi, almeno per chi mastica la categoria e il motorsport, vedendo l’andamento della seconda metà dello scorso campionato che ha portato la squadra inglese a conquistare il titolo costruttori, restava a priori la favorita d’obbligo per il Mondiale 2025 e i test corsi nel deserto del Bahrain non hanno fatto altro che avvalorare (giustamente) questa tesi.

La McLaren partiva da una base solida che ha cercato di affinare e al momento la costanza mostrata in pista a Sakhir le ha dato ragione. Così come la Ferrari che, reduce da un positivo finale di 2024, ha però stravolto di fatto la monoposto 2025, effettuando cambiamenti in zone nevralgiche della vettura come la sospensione anteriore passa da push a pull rod.

La Rossa apparsa a Sakhir non è stata certamente perfetta, ma una situazione del genere era  onestamente ipotizzabile per una squadra che ha deciso di progettare una monoposto “nuova al 99% rispetto alla precedente” (Vasseur docet). Che vivesse test “imperfetti” era assolutamente prevedibile, sarebbe stato strano il contrario.

Nessun allarmismo dunque deve serpeggiare nell’universo rosso, rapito il più delle volte da un pessimismo cronico, ma ora la squadra del Cavallino dovrà cercare di ricavare quante più risposte possibile lavorando su quelle criticità che hanno condizionato il lavoro di Charles Leclerc e Lewis Hamilton alla guida della SF-25.

In un anno particolare come l’attuale, frontiera tra l’attuale regolamento e il nuovo che entrerà in vigore nel 2026, sarà fondamentale pigiare sull’acceleratore per sviluppare quanto prima nel migliore dei modi una vettura che a fine 2025 andrà in “pensione” da un punto di meramente tecnico. La Ferrari, in questo, dovrà imparare dagli errori dell’anno scorso colmati con il recupero effettuato dopo la pausa estiva. Proprio quelle gare estive, dove la SF-24 ha faticato terribilmente, sono pesate come macigni nell’economia iridata del confronto con McLaren. Un errore che non va ripetuto dalle parti di Maranello.

In questo la Rossa dovrà cercare di aver imparato la lezione, nei confronti di una concorrenza che viaggia veloce e che anch’essa però sarà chiamata a non replicare alcune lacune – specialmente di gestione – viste in pista negli ultimi 12 mesi.

Frederic Vasseur ha ribadito che la Ferrari vuole essere protagonista e lottare per entrambe le corone iridate, sottolineando l’atmosfera positiva che si respira nei box, ma per farlo però la Rossa dovrà trovare quella chiave di volta per risolvere quei problemi di bilanciamento che l’hanno frenata in Bahrain.

Il tempo stringe, ma sarebbe sbagliato considerare la Ferrari fuori dai giochi. Proprio ora, con un Mondiale che deve ancora iniziare e ancora tutto da vivere  Con la scia di positività del 2024 e con un Hamilton in più tra le proprie fila. No, non è proprio contemplabile come scenario. Almeno per il momento. Tenendo tra l’altro a mente cosa è accaduto nell’ultima stagione, nulla è scritto in partenza.

Piero Ladisa

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