F1 | Ferrari, Binotto: “Leclerc come Schumacher, cerca sempre la vittoria”

"Michael era già leader, Charles si sta sviluppando come leader", ha ammesso il TP della Rossa

Binotto ha paragonato le qualità del sette volte campione del mondo e quelle del talento monegasco
F1 | Ferrari, Binotto: “Leclerc come Schumacher, cerca sempre la vittoria”

Arrivato in Ferrari nel 1995, Mattia Binotto ha vissuto a Maranello l’ultimo quarto di secolo vedendosi avvicendare tanti piloti. Uno dei quali, Michael Schumacher, ha scritto pagine straordinarie nella storia della Rossa. Per l’attuale team principal del Cavallino Charles Leclerc ha in comune alcuni aspetti con il sette volte campione del mondo, tra i quali la voglia di non accontentarsi di un piazzamento ma di andare sempre alla ricerca del gradino più alto del podio.

Entrambi sono piloti di grande talento – ha dichiarato Binotto, intervistato dal podcast Beyond The Grid – Penso che Charles sia un pilota veloce, capace di sorpassi, è fantastico nel proteggere la posizione. Penso che abbia la mentalità in cui vincere è un obiettivo chiaro per lui e penso che ciò che lo spinge in tutte le sue azioni è quello di cercare sempre la vittoria. Non è semplicemente lì per partecipare, ma penso che sia lì per vincere. E quando indossa il casco, è in pista come pilota – il secondo posto non è mai soddisfacente per lui, come non lo era per Michael”.

Binotto, continuando poi con il confronto tra i due, ha aggiunto: “Charles è molto più giovane di Michael all’epoca. Ha bisogno di crescere come leader della squadra, perché il successo della Ferrari domani dipenderà anche dal modo in cui si comporterà lui stesso da leader. Ma penso che mentre Michael era già un leader, Charles si sta sviluppando come leader. Sta crescendo bene”.

Non solo il paragone Leclerc-Schumacher, ma anche quello tra la Ferrari dei primi anni del tedesco e quella degli ultimi tempi. Per il team principal della Ferrari ci sono delle analogie anche in questo senso.

Lo confronto spesso; Penso che ci siano somiglianze, senza dubbio – ha ammesso Binotto – La prima, credo, è che la Ferrari all’epoca, dal 1995 al ’98, 2000, investiva come oggi. Investire nelle tecnologie ma anche nelle persone, impiegando giovani ingegneri. Guardo alla Ferrari negli ultimi anni, abbiamo impiegato molti giovani ingegneri che oggi stanno iniziando, diventando la nostra base e penso che ci fosse anche un leader, come pilota (Schumacher) all’epoca. Penso che oggi abbiamo Charles che non è esperto come Michael e non è un campione del mondo mentre Michael lo era, ma penso che abbiamo un chiaro leader in pista, come pilota, e questo è importante. Penso che ci sia l’impegno dell’intera azienda a cercare di costruire un ciclo vincente in futuro e penso che ci siano somiglianze”.

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