F1 | Bangkok accelera: la Thailandia punta ad entrare in calendario dal 2028
Thailandia al lavoro per entrare in calendario a partire dalla stagione 2028 di Formula 1
F1 GP Thailandia – La Formula 1 potrebbe presto approdare nel cuore del Sud-Est asiatico, con Bangkok pronta a entrare nel calendario del Mondiale. Dopo i primi segnali emersi nel dicembre scorso, l’interesse della Thailandia si è concretizzato con una decisione politica rilevante: il governo guidato da Paetongtarn Shinawatra ha infatti stanziato 40 miliardi di baht – circa 1,06 miliardi di euro – per assicurarsi l’organizzazione di un Gran Premio nella capitale.
Il progetto, come riportato dall’agenzia Reuters, è sostenuto direttamente dal vertice dell’esecutivo, e affonda le radici nell’incontro avvenuto lo scorso marzo tra la premier thailandese e Stefano Domenicali, amministratore delegato di Formula One Group. L’intenzione dichiarata è quella di siglare un contratto quinquennale per ospitare il circus tra il 2028 e il 2032. A confermare l’ambizione nazionale è il portavoce dell’esecutivo, Jirayu Hounsub, che ha dichiarato: “Nei prossimi due o tre anni, la Thailandia avrà una competizione di livello mondiale. E non avremmo mai pensato che fosse possibile portarla qui da noi”.
Il piano prevede l’allestimento di un circuito cittadino, con la possibilità di disputare l’evento in notturna per facilitare la visione da parte del pubblico europeo. Una soluzione che, oltre a garantire uno spettacolo suggestivo, consente di limitare i costi legati alla realizzazione di infrastrutture permanenti. Il tracciato dovrebbe sorgere nel distretto di Chatuchak, un’area verde della metropoli che comprende tre importanti parchi urbani: Queen Sirikit, Wachirabenchathat e Chatuchak Park. Secondo le prime ipotesi, il circuito potrebbe avere una lunghezza compresa tra cinque e sei chilometri.
Nonostante la presenza nel Paese del Chang International Circuit di Buriram, già sede del Motomondiale, l’esecutivo non sembra orientato a utilizzare l’impianto nel nord-est del territorio. La scelta di puntare su Bangkok risponde a una strategia più ampia che mira a valorizzare il turismo nella capitale, uno dei pilastri fondamentali dell’economia nazionale. L’impegno economico messo sul tavolo servirà non solo a ottenere un posto nel già fitto calendario della Formula 1, ma anche a sostenere gli interventi necessari per adattare le strade della città al format richiesto dalla massima serie automobilistica.
Il modello preso come riferimento sembrerebbe essere quello già sperimentato con successo a Singapore o a Las Vegas, due esempi recenti di gare in contesti urbani capaci di generare un notevole indotto. La Thailandia si inserisce così in un contesto di crescente interesse dell’Asia per il campionato mondiale, affiancando Paesi come Arabia Saudita, Qatar, Cina e Vietnam (quest’ultimo però mai arrivato al debutto). Il progetto resta subordinato al via libera ufficiale di Liberty Media e della Federazione Internazionale, ma le basi politiche ed economiche per dare il via libera sembrano ormai gettate.
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