Ecclestone: “La Brexit non avrà ripercussioni sulla Formula 1”
Di parere opposto Zetsche e Dennis: "Restare in Europa è fondamentale"
Dopo i risultati del referendum inglese che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, il mondo ha concentrato la propria attenzione sulle possibili conseguenze della scelta dei britannici. Le ripercussioni della Brexit potrebbero infatti investire moltissimi aspetti della vita sociale, politica ed economica dell’intero continente europeo e non solo.
Ma mentre le borse crollano e gli analisti paventano scenari tutt’altro che rosei, a tranquillizzare almeno gli appassionati di Formula 1 ha pensato Bernie Ecclestone. Il patron del Circus ha infatti assicurato che l’uscita del Regno Unito dalla UE non avrà ripercussioni di alcun genere sul Mondiale. “Sono stato un sostenitore di questo percorso – ha affermato Ecclestone alla Reuters – Penso che sia la cosa migliore. Dovremmo essere al potere noi stessi.”
“Se abbiamo qualcosa da vendere – ha spiegato Mister E – e si tratta di un buon prodotto al giusto prezzo, la gente lo comprerà anche se è cinese, italiano o tedesco… la gente dovrà solo superare questo momento e andare avanti con la propria vita.”
Di opinione nettamente contrastante a Ecclestone è Ron Dennis, boss della Mclaren. “La scuderia ha sede nel Regno unito – ha scritto il manager al Times alcuni giorni prima del voto – più di 3000 famiglie sono influenzate dalla nostra sorte, così come i nostri fornitori inglesi e i loro dipendenti. Restare in Europa è fondamentale per la prosperità del business Mclaren.”
Anche il presidente della Daimler, Dieter Zetsche, condivide il pensiero e i timori di Dennis. “Questo non è un buon giorno per l’Europa, e non lo è, a mio avviso, per il Regno Unito. Geograficamente, il paese può essere un’isola. Politicamente ed economicamente, no.”
Ma quanto conta la Gran Bretagna per la Formula 1? Moltissimo, dal punto di vista delle scuderie. Ben otto degli undici team che prendono parte al Mondiale hanno sede nel Regno Unito, comprese la francese Renault (a Enstone), la tedesca Mercedes (Brackley e Brixworth) e l’austriaca Red Bull (Milton Keynes). Ma se le preoccupazioni sulla logistica e il futuro economico delle scuderie sono tangibili, quelle che riguardano il futuro di Silverstone sono invece molto minori. Delle 21 gare che compongono il calendario della Formula 1, solo sei hanno luogo in paesi facenti parte dell’Unione Europea. E le parole di Ecclestone non possono che tranquillizzare gli organizzatori della gara inglese.
Lorenzo Lucidi
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