Bird: “Ora in F1 contano solo i soldi”
Il pilota inglese invita i vertici della serie alla lungimiranza
Sam Bird, protagonista del campionato GP2 nelle passate stagioni e ora impegnato in Formula E ha le idee chiare. La F1 non è più la serie dei campioni di una volta.
“Anni fa quando qualcuno vedeva un giovane fare delle belle prestazioni nelle categorie minori cercava subito di metterlo sotto contratto, oggi invece è diverso – l’amara considerazione del britannico sulle colonne del quotidiano Times – Ormai se non si hanno soldi a palate non si viene più considerati. E’ frustrante ma purtroppo è così e sarebbe il caso di intervenire. A mio parere bisognerebbe investire sul lungo termine perché quando i vari Alonso, Hamilton e Button andranno via, non ci saranno più numeri uno. L’errore comunque è di fondo. Ogni stagione i top team spendono somme ingenti per inserirsi nelle posizioni avanzate e arricchirsi ancora di più grazie ai premi. Ciò va a svantaggio delle piccole squadre che si trovano costrette ad affidarsi a piloti in grado di portare 15/20 milioni di euro. Una sorta di circolo vizioso e un vero peccato visto che in giro ci sono ragazzi dal grande talento e potenziale, snobbati per la mancanza di fondi”.
Chiara Rainis
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