Analisi Gp della Malesia: Ferrari alla riscossa
Vettel ha finalmente interrotto il dominio Mercedes
Il gran premio della Malesia è stato tutto fuorché scontato: chi si aspettava un’altra monotona domenica all’insegna del dominio Mercedes e della lotta interna Hamilton-Rosberg è rimasto deluso.
Per questo cambio di registro bisogna ringraziare la Ferrari e Sebastian Vettel che hanno rotto l’egemonia delle frecce d’argento: sin dal sabato infatti il tedesco ha provato ad insidiarle infilandosi fra Hamilton e Rosberg in seconda posizione staccato dall’inglese di soli 74 millesimi, mostrando ancora una volta il manico in condizioni di pista bagnata. In gara la sorpresa: le Ferrari di Vettel e Raikkonen (partito undicesimo) mostrano il grande lavoro sulla vettura da parte di Allison permettendo al tedesco di fare una sosta in meno rispetto alle Mercedes, facendogli in questo modo controllare la gara poiché strategicamente in vantaggio. Infatti, dopo l’entrata della Safety Car al quarto giro per il dritto di Ericsson, molti hanno deciso di fermarsi subito per il cambio gomme optando così per una strategia a due soste, mentre Vettel ha deciso di continuare cercando di allungare il più possibile il proprio stint. Seb poi si è comportato da mastino quale è, non commettendo errori e martellando ottimi giri uno dietro l’altro mentre il compagno di squadra, dopo una foratura nelle fasi iniziali di gara, ha rimontato su tutto il gruppo fino alla quarta posizione finale. Un segnale di forza da parte della Ferrari che fa bene a tutto l’ambiente e che dimostra la bontà del lavoro fatto a Maranello, con Vettel secondo nel mondiale piloti a 3 lunghezze da Hamilton e con il team che comincia a già dalla seconda gara a consolidare il secondo posto nel campionato costruttori. Si aspettano miglioramenti, sicuramente la Mercedes rimane ancora davanti, ma nel frattempo i tifosi hanno già dimenticato Fernando Alonso e accolto Sebastian Vettel come nuovo idolo.
Nessun allarmismo in casa Mercedes dopo questo weekend: a Brackley sanno di essere i più forti, da adesso bisogna solo fare i conti con una Ferrari rinata e che può potenzialmente dare molto filo da torcere. Hamilton si è confermato molto forte e ha dimostrato tanta concentrazione e voglia di vincere come in Australia mentre Nico Rosberg sembra effettivamente un po’ smarrito. Il team si prepara alla riscossa per il prossimo gran premio di Cina.
Delude invece la Williams: il quinto e sesto posto di Bottas e Massa non è un cattivo piazzamento, soprattutto considerando le non buone qualifiche del sabato. Quel che delude è la prestazione della vettura dalla quale quest’anno ci si aspettava molto di più e che invece non è in grado di battagliare né con la Mercedes e né soprattutto con la Ferrari.
Grandissima prova dei rookie Toro Rosso Max Verstappen e Carlos Sainz, entrambi finiti a punti in settima e ottava posizione. Il primo a 17 anni e 166 giorni è diventato il pilota più giovane ad essere mai andato a punti in un gran premio di Formula 1, un grandissimo traguardo ottenuto dopo un grande weekend in cui l’olandese ha conquistato la sesta posizione in griglia in condizioni di bagnato, soprattutto considerando la pressione a cui è sottoposto. Non è da meno il compagno di squadra che, dopo una brutta qualifica che lo ha relegato in quindicesima posizione, ha rimontato fino all’ottavo posto finale, mostrando la bontà della vettura che si è messa alle spalle la Red Bull. Complimenti davvero al team e ai ragazzi in pista.
Crisi nera in casa Red Bull. Il team di Milton Keynes infatti è protagonista di una gara incolore, nonostante Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat al sabato avevano conquistato la quarta e quinta posizione. La gara è stata un incubo, con entrambe le lattine incapaci di avere un ritmo sufficientemente competitivo, ritrovandosi ad essere superate da entrambe le Toro Rosso, che, come la Red Bull, è motorizzata Renault. Sicuramente con il promesso aggiornamento dell’ala anteriore la macchina ritroverà competitività, ma è chiaro come il binomio Red Bull-Renault sia in crisi, con il team che non fa nulla per nascondere la propria insofferenza nei confronti del motorista. Vedremo nelle prossime gare, senza escludere che nelle prossime settimane potrebbero essere fatti annunci importanti.
Fuori dalla zona punti finiscono Grosjean (“costretto” ad un testacoda da Perez), in quello che sembrava essere un weekend promettente per la Lotus; Felipe Nasr che non è riuscito a replicare quanto di buono fatto vedere dalla Sauber in Australia; le due Force India di Nico Hulkenberg e Sergio Perez che sono sembrate più impegnate a scontrarsi con gli avversari che a correre e Roberto Mehri con la Manor, finito ultimo e doppiato 3 volte.
Ritirati invece Maldonado, Ericsson (il cui ritiro ha comportato l’entrata in pista della Safety Car che ha scombussolato la gara) e le Mclaren di Jenson Button e Fernando Alonso per problemi tecnici. Chissà se lo spagnolo nel vedere trionfare il suo acerrimo rivale su quella che è stata la sua monoposto per cinque anni non abbia pensato di aver fatto un errore nel lasciare Maranello…
Davide Gambardella
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