Willis: “Dobbiamo avere una macchina veloce e affidabile”

Willis: “Dobbiamo avere una macchina veloce e affidabile”

Le foto della RB4
Geoffrey Willis e' entrato a far parte della Red Bull Technology lo scorso 23 luglio 2007, in veste di Direttore Tecnico. Il suo arrivo ha permesso di rinnovare una collaborazione di vecchia data con Adrian Newey, che risaliva a quando entrambi questi ingegneri, che hanno una passione ed un interesse comune nella progettazione d’imbarcazioni da regata, collaboravano alla Williams. Nato a Southampton e laureate all’Universita' di Cambridge, Willis ha lavorato per la squadra inglese nell’America’s Cup del 1987, quand’aveva progettato e sviluppato lo scafo e la chiglia utilizzando la tecnologia cfd, ovvero il calcolo computazionale di fluido dinamica. Il suo primo ruolo in F1, e' stato alla Leyton House, gia' con Newey, che aveva poi seguito alla Williams, diventando il Capo dell’aerodinamica. Passo' poi alla BAR nel 2002, prima di lasciare la squadra, nel frattempo diventata Honda, nel 2006. Dopo un tradizionale periodo di gardening ha lasciato i composti organici concimanti per i materiali compositi, ed i fiori per i flussi, tornando ad occuparsi di Formula 1.

“Quando, ho cominciato alla Red Bull,” sostiene Willis, “Mi ci e' voluto un po’ di tempo per capire cosa funzionava e cosa no nella squadra, e quindi ho potuto concentrarmi in primo luogo sul principale problema. Chiaramente Adrian (Newey) stabilisce i piani prestazionali per la macchina, in molti settori che conosco bene per aver gia' lavorato con lui per molto tempo. La cosa piu' importante per me e' aver chiaramente capito qual’e' il concetto di Adrian onde poter lavorare con scopi paralleli. Questo e', sostanzialmente, un ottimo gruppo di lavoro tecnico con cui posso lavorar bene per ottimizzare quello che ha bisogno d’esserlo e far si' che la RB4 venga prodotta in tempo, cercando di migliorare l’affidabilita' fin dalla fase di progettazione. Ai giorni nostri, molto in fatto di affidabilita' dpende dal pacchetto. Si cerca di realizzare machine sempre piu' piccole e rastremate, comprimendo la fase di progettazione per garantirsi piu' tempo poi, in galleria del vento, per ottimizzarne lo sviluppo. Ci stiamo, in sostanza, complicando da soli il compito. Un tempo le discussioni vertevano su scelte filosofiche del tipo: se si voleva una macchina piu' affidabile, o piu' competitiva. Mentre oggi, per aver successo, non c’e' scelta; bisogna avere entrambe le cose: una macchina veloce ed affidabile”.

Quando non e' oberato di lavoro, a Willis piace concedersi qualche giorno di relax sugli sci. “Personalmente preferisco lo snowboarding e sono piu' a mio agio con esso, ma ora ho un figlio giovane cui piace sciare. Credo che dovro' migliorarmi nello sci. Mi piace anche pedalare in mountain bike, ma si direbbe che sto diventando vecchio visto che ho scoperto che cadere con una mountain bike fa male e che le sbucciature mettono tempo a sparire! Dopo oltre due lustri da quando andavo in giro in moto, ho recentemente ceduto alla tentazione e me ne sono regalata una per diventare quello che Adrian insite a definire “un futuro donatore d’organi”. Ma essendo nato motociclista, sono fiducioso che la mia mancanza di spregiudicatezza compensera' i limiti del mio talento. Tocca ferro, come diciamo a casa”.

Red Bull Racing

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