Una squadra, un obiettivo: incontro di culture alla Panasonic Toyota Racing
Anche se la Panasonic Toyota Racing ha base a Colonia, in Germania, il suo spirito ha radici in Giappone, quindi il Gran Premio in questa nazione sara' un avvenimento davvero speciale.
Il team ha scelto di stabilirsi in Germania fin dal 1979, ma nel tempo i legami con il Giappone si sono consolidati e mai come nel 2008 lo si e' potuto constatare. Infatti, grazie alla crescente applicazione della "Toyota Way" anche presso la sede di Colonia, negli ultimi anni i rapporti tra il Giappone e il team si sono ulteriormente rafforzati.
Seguendo i princi'pi "Toyota Way", in questa stagione la Panasonic Toyota Racing e' tornata in forma, arrivando due volte sul podio e salendo fino al quarto posto in classifica costruttori, e per Tadashi Yamashina, Presidente e Team Principal, i motivi sono evidenti.
“I nostri risultati sono migliorati per varie ragioni fondamentali,” afferma. “Una di queste riguarda le modalita' operative del team; il lavoro di squadra prevede la stretta collaborazione di tutti, dalle persone che si recano sui circuiti a coloro che restano nelle retrovie in fabbrica. In questo campo e' stato riscontrato un miglioramento, quindi tutti stanno lavorando per rendere migliore il team.”
Il Kaizen, che significa "miglioramento continuo", e' un principio chiave della filosofia "Toyota Way", adottato anche dalla Panasonic Toyota Racing. Ma in che modo il centro tecnico del team mette in pratica la teoria? Yamashina-san fornisce una spiegazione semplice: “Il principio di lavorare con piacere, condividendo informazioni con gli altri, e' fondamentale per Toyota.”
Applicando questa filosofia, il Presidente Yamashina divide un ufficio con gli alti dirigenti del team, rendendo la comunicazione estremamente diretta e dimostrando un atteggiamento di reale apertura, garanzia per una crescente innovazione e promessa di futuri successi.
“La comunicazione di routine puo' avvenire tramite e-mail, indipendentemente dalla distanza,” aggiunge Yamashina-san. “Ma quando e' necessario discutere faccia a faccia, le persone sono gia' riunite; se si desidera dire qualcosa a qualcuno guardandolo negli occhi, lo si fa li' e subito.
“Inoltre si e' piu' partecipi del lavoro quotidiano di tutti. Quando si e' in tre in una stanza, si ha un'idea piu' precisa di cio' che avviene all'interno di tutta la societa'.”
Con piu' di 30 nazionalita' rappresentate, la Panasonic Toyota Racing e' l'ONU della Formula 1. Molti dei circa 650 collaboratori di stanza a Colonia sono giapponesi, ma Yamashina-san ritiene che tutti, di qualsiasi nazionalita', abbiano imparato lezioni importanti gli uni dagli altri, fornendo al team il suo potenziale unico.
“Il punto di forza degli ingegneri giapponesi e' la notevole esperienza nell'applicazione della "Toyota Way",” commenta. “Il punto di forza degli ingegneri europei o di altre parti del mondo risiede nella loro esperienza pluriennale in Formula 1 e nel mondo dei motori. Noi abbiamo unito queste eccellenze; gli ingegneri giapponesi hanno insegnato ai loro colleghi come applicare con profitto la metodologia di lavoro Toyota, imparando a loro volta quando era meglio adottare soluzioni di Formula 1, e convogliando poi le conoscenze acquisite verso il Giappone. In definitiva, si tratta di un approccio misto.”
Ma nel team i giapponesi non sono solo ingegneri e meccanici; e' giapponese anche il terzo pilota Kamui Kobayashi, stella nascente della GP2, dove ha ottenuto alcuni successi.
Il ventiduenne Kamui, originario della prefettura giapponese di Hyogo, nel corso di questa stagione ha vinto gare sia nella GP2 Asia che nella GP2 Series, categoria alla quale e' approdato quest'anno provenendo dalla Formula 3 Euroseries. Oltre a correre in quella che ufficiosamente e' l'anticamera della Formula 1, attivita' gia' sufficientemente impegnativa, quest'anno Kamui ha anche contribuito al progresso della Panasonic Toyota Racing in veste di pilota di test.
Per anni il Toyota Young Drivers Programme (TDP) ha seguito il percorso di Kamui verso la Formula 1. Lo scopo del TDP e' selezionare per la Toyota i piloti migliori; che Kamui sia giapponese e' una piacevole coincidenza.
“Il nostro sogno e' vincere un campionato per la Toyota con un pilota giapponese alla guida di una nostra vettura, e adesso tra i nostri piloti di test abbiamo Kamui Kobayashi,” commenta Yamashina-san. “Il team lo segue con attenzione, sperando che diventi un pilota di punta; comunque non godra' di alcun trattamento preferenziale, e non guidera' la nostra vettura solo perché e' giapponese. Gli ho detto che dovra' lavorare sodo e meritarselo!”
Di certo Kamui si sta impegnando a fondo; gia' quest'anno ha corso 30 gare di GP2 e guidato per la Panasonic Toyota Racing in 11 giornate di test. “Sognavo di correre in Formula 1 da quando ero bambino,” racconta. “A 14 anni ho superato l'audizione per il TDP, come viene chiamata, e da allora ho sempre considerato la Toyota un punto di riferimento.
“So benissimo che lavorare in questo ambiente e' un privilegio, e se dall'esterno non ricevo pressioni, mi tengo sotto pressione da solo; non dimentico infatti che ci e' voluta fortuna per arrivare cosi' lontano rispetto ad altri.
“Adesso che sono a un passo dalla Formula 1 e sto cercando di sfondare, mi rendo conto di quanto sarebbe incredibile se riuscissi nell'impresa di entrare tra i 20 piloti del gotha mondiale dell'automobilismo.”
Di certo, con il suo impegno per la Panasonic Toyota Racing e i suoi rapidi progressi si e' guadagnato molti ammiratori.
Yoshiaki Kinoshita, Vicepresidente esecutivo, afferma: “È sorprendentemente brillante, soprattutto per quanto riguarda il primo giro di gara; una volta partito, nel corso del primo giro e' in grado di sorpassare tre vetture in condizioni di asciutto e anche sette o dieci vetture sul bagnato! Finora non avevo mai visto piloti cosi'.”
Noritoshi Arai, Direttore Coordinamento tecnico, conferma: “Come pilota, per quanto riguarda abilita' e capacita' di analisi ha fatto notevoli progressi; se continua cosi' e ottiene buoni risultati in gara, non avro' da recriminare.”
All'interno della Panasonic Toyota Racing il miglioramento sostanziale e' un tema ricorrente, che non solo spiega i significativi progressi registrati negli ultimi 12 mesi, ma anche le ambizioni per gli anni a venire.
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