Toyota F1: La sicurezza innanzitutto. Sani e salvi in Formula 1
Alta tecnologia e velocita' rendono esaltante la Formula 1, come e' giusto, ma probabilmente negli ultimi decenni il fatto piu' degno di nota di questo sport e' il progresso ottenuto nel campo della sicurezza.
Negli sport motoristici gli incidenti sono inevitabili, ma negli ultimi 15 anni grazie all'impegno comune di scuderie e FIA la protezione per i piloti e le persone sul circuito nelle situazioni di rischio e' notevolmente migliorata.
Confrontando una vettura dei primi anni '90 e l'attuale TF108 due cose saltano agli occhi: la sorprendente evoluzione in materia di aerodinamica e l'evidente vulnerabilita' a cui erano soggetti i piloti di allora.
La Panasonic Toyota Racing assegna alla sicurezza la massima priorita', e i suoi piloti Jarno Trulli e Timo Glock sanno che la loro protezione sara' sempre salvaguardata.
Ad esempio, Timo e' tornato a casa gia' il giorno successivo all'incidente di Hockenheim senza alcun postumo, e dopo sole due settimane ha confermato le sue buone condizioni di salute arrivando secondo in Ungheria. Quindi non c'e' da meravigliarsi se afferma: 'Nell'abitacolo mi sento al sicuro, e in caso di incidente so che non avrei problemi. Ogni volta che salgo sulla vettura sono piu' che tranquillo.'
Questo senso di sicurezza non e' casuale; nasce da ricerche approfondite relative all'effetto degli impatti su vettura e pilota, in base alle quali sono stati introdotti nuovi dispositivi per aumentare la protezione.
Un esempio e' costituito dal dispositivo HANS (Head and Neck Safety – protezione di testa e collo) che, appoggiato sulle spalle del pilota e agganciato al casco, limita gli spostamenti della testa in caso di impatto, riducendo notevolmente il rischio di lesioni.
Questo dispositivo e' diventato obbligatorio in Formula 1 dal 2003, e secondo Riccardo Ceccarelli, medico del team Panasonic Toyota Racing: 'L'HANS, progettato per prevenire i traumi cervicali in caso di urto frontale, riduce il rischio di lesioni gravi della colonna vertebrale all'altezza del collo, e bisogna ammettere che funziona davvero bene.'
Un'altra novita' destinata a proteggere testa e collo e' rappresentata dagli elementi imbottiti ai lati dell'abitacolo, la cui funzione e' duplice: assorbire l'energia quando vengono urtati con il casco e proteggere il pilota dai detriti provenienti lateralmente.
'Questa imbottitura dell'abitacolo e' prodotta con una schiuma molto speciale,' spiega Pascal Vasselon, Direttore generale telai, 'per via della sua termosensibilita'; quindi, un'ora prima di una sessione di test o di una gara la FIA ci comunica quale tipo di schiuma utilizzare in base alla temperatura ambiente.'
L'assorbimento di energia e' il requisito necessario che accomuna molte delle recenti innovazioni nel campo della sicurezza. Se l'energia viene assorbita o dissipata non raggiunge il pilota, che quindi non subisce danni.
I dati dimostrano che la protezione di un pilota di Formula 1 in caso di impatto violento e' una sfida da non sottovalutare. Il dottor Ceccarelli spiega: 'È sorprendente, ma nel corso di alcuni incidenti e' stata misurata una decelerazione con picchi di oltre 50 G, che in circostanze eccezionali arrivano persino a 60 o 70 G, e per fortuna solo per alcuni millesimi di secondo, perché altrimenti sarebbe impossibile sopravvivere.
'Sempre in termini di decelerazione, dai dati disponibili si evince che alcuni incidenti generano forze che il corpo umano generalmente non potrebbe sopportare. Quindi ritengo che le strutture antiurto montate sulle vetture, il dispositivo HANS e il poggiatesta svolgano un ruolo davvero eccezionale.'
La maggior parte dell'energia che si genera durante un incidente viene dissipata attraverso le strutture antiurto, cioe' le parti esterne come ad esempio muso e carenature laterali, progettate per staccarsi dalla scocca in caso di impatto violento in modo da non trasferire l'energia.
Sotto le parti esterne della vettura si trova la scocca, cioe' il guscio protettivo che impedisce al pilota di essere colpito. 'Questa struttura deve essere la parte piu' resistente di tutta la monoposto,' aggiunge Pascal.
Il "roll hoop" e' un altro elemento integrato nel progetto della scocca per proteggere la testa del pilota in caso di ribaltamento, e deve essere sufficientemente alto per garantire che il casco non tocchi il terreno se la vettura si gira sottosopra.
Comunque, anche se attualmente la sicurezza sembra aver raggiunto livelli impressionanti, queste strutture sono oggetto di una continua evoluzione, e la Toyota Motor Corporation collabora con il FIA Institute per cercare di migliorarle ulteriormente.
Ad esempio, il sistema di simulazione computerizzata THUMS (Total Human Model for Safety) ricrea gli effetti di un impatto sul corpo umano, permettendo cosi' di prevederne le conseguenze, ed e' stato utilizzato dal FIA Institute per lo studio delle collisioni posteriori, nell'intento di migliorare la progettazione delle strutture antiurto per le vetture da corsa.
Sempre in materia di sicurezza, Toyota ha supportato il FIA Institute anche donando una TF105 appositamente modificata, al fine di migliorare le tecniche di liberazione del pilota in seguito a incidenti; la vettura e' dotata di una maschera che ne facilita il ribaltamento, in modo tale che gli addetti di pista possano fare pratica nell'estrazione dei piloti dall'abitacolo.
La Panasonic Toyota Racing ritiene assolutamente prioritaria la protezione dei propri piloti, sia ora che in futuro, quindi ad ogni nuovo progetto la questione della sicurezza viene considerata con la massima attenzione, ben oltre i livelli richiesti dai regolamenti della Formula 1.
Pascal spiega: 'Ovviamente il principio della sicurezza e' uno dei nostri criteri fondamentali, ed e' per questo che alla fase di progettazione dei componenti e al processo operativo abbiamo aggiunto procedure di sicurezza interne che vanno ad affiancare i criteri imposti dalla FIA. Cio' significa che se i test FIA vengono soddisfatti e l'affidabilita' dei principali componenti di sicurezza della vettura e' garantita, i nostri piloti godono della massima protezione.'
Anche i dispositivi di sicurezza in uso da decenni vengono continuamente modificati e migliorati.
I caschi, costruiti in fibra di carbonio, aramide e polietilene, ora pesano solo 1,25 kg, ma offrono maggiore protezione. Alpinestars fornisce tute, indumenti sottotuta e guanti in materiale ignifugo che possono resistere alle fiamme fino a 11 secondi, mentre le cinture di sicurezza Takata a sei punti di ancoraggio possono resistere a un carico di 1,5 tonnellate.
Quindi si puo' affermare che per migliorare la sicurezza non si lascia niente di intentato. La Formula 1 puo' sembrare una competizione dove la vittoria va perseguita ad ogni costo, ma per la Panasonic Toyota Racing la sicurezza viene prima di tutto.
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