Sebastian Vettel, ecco dov’è nato il mito del ‘ditino’

Il Team Principal del tedesco ai tempi della Formula Renault 3.5 ci ha regalato la sua personale interpretazione

Sebastian Vettel, ecco dov’è nato il mito del ‘ditino’

Ogni pilota ha il suo modo di festeggiare una vittoria. Dopo il tradizionale salto sul podio di Schumacher e le imitazioni degli animali mimate da Alonso durante gli anni del doppio titolo in Renault, sicuramente uno dei piloti più tradizionalisti è sicuramente Sebastian Vettel. Il pilota della Ferrari, già dai tempi della Red Bull, ha festeggiato ogni sua vittoria con l’indice alzato.

Il ditino, come è stato etichettato fin da quel GP d’Italia 2008, prima vittoria in Formula 1 per Seb, lo abbiamo visto altre 41 volte. Quello che pochi si aspettano è che ci sia una spiegazione per un festeggiamento apparentemente così semplice.

A svelare il mistero è stato direttamente Trevor Carlin, Team Principal di Sebastian Vettel ai tempi della Formula Renault 3.5 nel biennio 2006/2007: “Ci trovavamo in Belgio e la pista era bagnata. Seb è sempre stato un pilota veloce e decise di affrontare affrontare l’Eau Rouge a tutto gas ed ebbe un incidente. La sua ruota anteriore si staccò andando a colpire il suo dito – ha commentato Carlin – Il giorno dopo l’incidente Vettel si presentò in autodromo col dito fasciato da una grande benda e anche se non fosse in grado di correre, non perse mai il sorriso. Aveva il dito rotto e in ospedale furono obbligati a suturarlo”. Verità o abbaglio? Carlin ha semplicemente dato una sua, e plausibile, interpretazione.

Eleonora Ottonello

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