Schumacher: la portavoce promuove la linea dura in difesa della privacy

Il concetto di protezione della privacy è stato usato anche prima del brutto incidente

Schumacher: la portavoce promuove la linea dura in difesa della privacy

C’è ancora grande mistero attorno alle reali condizioni di Michael Schumacher. Il sette volte iridato, a distanza di oltre un anno e mezzo dal brutto incidente avvenuto sulle nevi di Meribel, sta portando avanti la lunga riabilitazione, nella propria villa di Gland, in Svizzera. La manager di Michael Schumacher, Sabine Kehm, ancora una volta ha difeso la linea dura adottata dalla famiglia dell’ex pilota di Formula 1, rivendicando il diritto alla privacy del suo assistito. Proprio questa decisione, presa dalla famiglia e in particolar modo dalla moglie del pilota, Corinna, è stata pesantemente criticata nel corso degli ultimi 17 mesi.

Un concetto che, secondo la portavoce, risale a ben prima il brutto incidente che lo ha mandato in coma. Indubbiamente però, quanto avvenuto al sette volte Campione del Mondo a Meribel, ha ingigantito tutto. Da quando Michael Schumacher è tornato a casa, la villa di famiglia è costantemente sotto assedio da parte dei fotografi che, arrivando a nascondersi nei boschi vicini, sperano di rubare un’immagine esclusiva che raffiguri l’ex pilota, lontano dalla sfera pubblica da ormai 17 mesi: “Michael ha sempre mantenuto il suo lavoro separato dalla sfera privata, un aspetto col quale non è mai venuto a patti – ha sottolineato la Kehm al settimanale tedesco Der Spiegel – Non si è mai parlato di vicende strettamente private e nessun giornalista ha mai avuto il suo numero di telefono”, ha concluso.

Eleonora Ottonello
@lapisinha

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