RedBull Racing F1: Arrivederci Europa
Se siete il genere di persona che ama alimentare il romanticismo relativo ai Gran Premi –nonostante la loro naturale evoluzione commerciale- Monza in autunno e' IL posto per farlo.
Domenica mattina, mentre la nebbia avvolge ancora dolcemente il Parco Reale della citta', sara' il momento per riflettere al fatto che per un altro anno ancora la F1 stara' per lasciare il fascino del Vecchio Continente, per mettere rotta verso l’Oriente ed il Sudamerica.
Se tutte queste lontane destinazioni hanno i loro aspetti positivi, e se per alcuni di voi giornalisti si tratta, in fondo, di casa vostra, il numero gruppo di membri della stampa europea si trovera' inevitabilmente a rimpiangere e desiderare con ardore quello che si lascera' dietro, a casa. Come i chewing gum, ad esempio, il cui consumo e' illegale a Singapore (eccezion fatta per ragioni mediche) mentre in Europa e' considerato un accessorio ideale da lasciar attaccato al sedile del treno o sotto la suola di una scarpa. A proposito di treni, quanto e' triste poter constatare in Giappone che volendo si potrebbe regolare l’orologio sull’orario di passaggio dei treni talmente sono puntuali?
Senza contare che potete veramente trovare libero il vostro posto attribuito dal biglietto e che sono molto poche le possibilita' d’imbattersi in un accattone o mendicante ed ancor meno di farsi rapinare od accoltellare come accade facilmente nel Regno Unito, ad esempio. Ma dove finisce l’emozione del viaggio e l’adrenalina del rischio in questo modo?
In Cina, vi capitera' certamente di rimpiangere un sicuro viaggio in treno mentre il tassista di turno vi fara' percorrere un tragitto improbabile (e senza conoscerne veramente la meta') tenendo premuto a tutto gas l’acceleratore anche quando sta avvicinandosi ad una coda ferma di automobili bloccate nel traffico, senza curarsi minimamente del fatto che davanti a sé stanno accendendosi tutte le luci stop delle vetture che lo precedono.
Ci manchera' anche il fatto che in Europa possiamo vedere gente paseggiare i loro cani nei parchi, mentre nelle prossime gare potremo piuttosto vedere altra gente mettere i loro cani nel wok, assieme ad un po’ di maiale. Capita lo stesso coi pesci, perché da queste parti se prima li vedete nuotare felicemente in una vasca decorata con gli immancabili bauli del tesoro ed ancore in miniatura, poi li ritrovate che sbattono ancora le loro pinne nel vostro piatto.
Avvicinarsi alla fine della stagione facendo un’overdose di pesce puo' essere proficuo per far calare il livello di colesterolo prima di andare in Brasile, dove essere vegetariano e' una condanna a morte, visto che divorare un chilo di carne di manzo al giorno pare sia un obbligo legale.
Venendo dalla politicamente, salutista e coscenziosa Europa, l’assenza di zone in cui e' vietato fumare potrebbe lasciar interdetti. Ricordatevi, del resto, che no sarete ammessi a passare la dogana giapponese a meno di portare con voi come minimo 400 sigarette acquistate nel Duty Free.
Se e' divertente avere centinaia di ‘pazzi’ tifosi giapponesi che esitano tra il desiderio di fotografarvi e la loro naturale riservatezza che li fa stare a rispettosa distanza, non si prova proprio la stessa sensazione di simpatico affetto quando si viene ‘docciati’ con vetri infranti dai certi adorabili tifosi di Monza. In Cina, almeno, non provano nemmeno a negare che il pesce che mangiate puo' essere pericoloso se non letale. A Monaco, invece, i ristoratori pretendono contro ogni evidenza che il pesce servito era fresco e che i loro frigoriferi non sono stati aperti dal precedente martedi'. Per quanto concerne Singapore, tutto luccica di cromo ed acciaio nel perfettamente organizzato ed efficiente aeroporto di Changi, tanto da azzerare ogni possibile emozione. Quanto ci mancheranno i corridoi bui e tortuosi, le chilometriche code, il disordine e la polvere di Malpensa o del Terminal 3 di Heathrow! E come potrebbe il Monte Fuji competere per fascino e bellezza con la nostra fabbrica di Milton Keynes?
Per concludere, una parola di prudenza a proposito del Brasile: quando in Europa sentite il rumore di uno sparo, in genere e' alla tv, non per strada davanti al vostro albergo. In Brasile no.
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