Pagelle del Gp della Turchia

Pagelle del Gp della Turchia

In Turchia vince Massa, autore di una gara perfetta, davanti ad Hamilton e Raikkonen. Gara ricca di emozioni, con numerosi sorpassi e, fatto raro, con una diversa strategia per le vetture impegnate nella lotta al vertice. Sfortunato Kovalainen, al rientro dopo la brutta botta di Barcellona. Con una McLaren che sembra in ripresa si annuncia un prosieguo di mondiale all'insegna dell'equilibrio. Ma ecco le pagelle del GP.

Kimi Raikkonen: 7 – Opaco per tutto il weekend, tra qualifiche e gara mette insieme tutta una serie di piccoli errorini che ne pregiudicano il risutato finale. Certo, il terzo posto e' comunque un risultato positivo, ma senza gli errori in qualifica e al via la storia avrebbe potuto essere diversa, eccome. Si tocca con Kovalainen alla prima curva e rovina l'ala anteriore, pregiudicando (seppur in maniera minima) la guidabilita' della sua Ferrari. Infiamma il pubblico con il sorpasso ad Alonso, che in realta' non lo impegna piu' di tanto, poi cerca di mettere pressione ad Hamilton senza pero' ottenere risultati di rilievo. Subisce il compagno di squadra, ma mantiene comunque la testa del mondiale in vista di Montecarlo. Tranquillo.

Felipe Massa: 9 – Mamma li turchi… o meglio, mamma lo turco! La miglior gara dell'anno per Felipe, superiore anche a quella disputata in Bahrain. Perfetto in qualifica, solido in gara nonostante la pressione esercitata dalla McLaren di Hamilton che fa di tutto per indurlo all'errore. Come dice Domenicali, oramai dovranno dargli il visto onorario per entrare in Turchia, tale e' il feeling che ha con questa pista molto tecnica e difficile. Al di la' del potenziale velocistico, che nessuno mette in dubbio, a impressionare favorevolmente e' la tranquillita' e la freddezza con cui gestisce tutte le fasi di gara, in una giornata in cui la McLaren non era molto lontana come prestazioni dalla Rossa. Bravo.

Lewis Hamilton: 8 – Gara tutta d'attacco, premiata da un secondo posto finale che ci sta tutto. Cosi' come lo scorso anno ha difficolta' a trovare un assetto che non stressi troppo i pneumatci, ma memore dell'esperienza passata (quando dechappo' la gomma anteriore destra a pochi giri dalla fine) opta per una strategia sulle tre soste per minimizzare lo stint con le gomme morbide. Questa scelta gli impone una condotta di gara aggressiva e sempre al limite, e lui conduce bene le danze senza sbagliare e permettendosi – seppur piu' scarico di benzina – un sorpasso da urlo alla Ferrari di Massa. Massimizza il potenziale della vettura e recrimina per l'errata scelta di gomme in qualifica, che a suo dire gli avrebbe fatto perdere posizioni in griglia. Lancia due segnali importanti in ottica mondiale: la Mclaren c'e', e lui pure. Sicuro.

Heikki Kovalainen: 7,5 – Fuga i dubbi sul suo recupero psicofisico dopo il botto di Barcellona con una gara tutta grinta e cuore. “Lazzaro” Kovalainen batte Hamilton in qualifica e conquista una prestigiosa prima fila, ma vanifica il tutto toccandosi con Raikkonen dopo uno start cosi' cosi' dal lato sporco della pista. Dopo la sosta ai box per sostituire la gomma forata si prodiga in una rimonta a suon di sorpassi, alcuni dei quali davvero pregevoli, entusiasmando il pubblico turco. Lotta con il coltello tra i denti e sgomita, conscio di non poter ambire alla zona punti ma voglioso lo stesso di guadagnare posizioni. Il piazzamento finale non rende giustizia a una prestazione che, senza la toccata al via, sarebbe stata davvero interessante. Bentornato.

Nick Heidfeld: 6 – Soffre ancora una volta il compagno di squadra in qualifica, e in gara si limita a fare il compitino arrampicandosi fino al quinto posto finale alle spalle di Kubica. Sembrano lontani i tempi in cui Quick Nick maramaldeggiava con la sua BMW qualificandosi nelle primissime file e dando filo da torcere alla concorrenza. La costanza c'e' sempre, cosi' come la capacita' di non commettere errori, ma l'impressione e' che in questa fase sia un po' plafonato. Lui dice di non essere sotto pressione nel team, certo e' che l'anno scorso in questo periodo il pilota di riferimento in BMW era lui, mentre ora deve cercare di adattarsi in fretta alla vettura. Frastornato.

Robert Kubica: 7 – La sua BMW non aveva il passo per competere con Ferrari e McLaren ma al tempo stesso poteva staccare agevolmente il resto del gruppo. Il quarto posto, in queste condizioni, e' il risultato piu' logico, e Robert si adegua portando la propria BMW fino ai margini della zona podio. Ancora una volta bastona in qualifica Heidfeld, ma in gara non riesce a tener dietro Raikkonen dopo il pit stop. Solido come al solito (scusate….), tira fuori dalla propria BMW il massimo risultato possibile, in attesa di lanciare la propria sfida a Montecarlo, pista da uomini veri. Tranquillo.

Jarno Trulli: 6 – Sufficienza stiracchiata per Jarno, che ci aveva abituato a prestazioni di altro spessore. Non che in Turchia sia andato male, anzi. Ottimo come al solito in qualifica, ha pero' pagato oltremodo la partenza non eccezionale, nella quale ha perso tre posizioni. E nella F1 moderna questo equivale a gettare alle ortiche una gara. Chiude al 10° posto, lottando nel finale con Coulthard ma senza riuscire a passarlo. In Turchia la sua Toyota e' apparsa in difficolta', palesando gli stessi problemi di aerodinamica emersi a Barcellona. Lui pero' e' sempre e comunque davanti al compagno di squadra, e c'e' da star certi che a Montecarlo (dove ha vinto nel 2005) dara' spettacolo. Attendista.

Timo Glock: 5,5 – Ancora dietro Jarno, ancora fuori dalla zona punti. Il refrain e' sempre lo stesso, anche se stavolta non fa danni portando al traguardo (13°) la propria vettura tutta intera. Azzarda una strategia ad una sola sosta a causa della posizione di partenza arrerata, ma resta imbottigliato nel traffico e perde tempo prezioso dietro a vetture piu' lente. Si dice deluso per non aver potuto esprimere il potenziale della vettura, ma se si fosse qualificato meglio… A Montecarlo, una delle piste preferite del suo funambolico compagno di squadra, per lui sara' dura. Grigio.

Mark Webber: 6,5 – Altri due punti per Mark, che da buona formichina continua ad alimentare il suo punteggio in classifica allungando sul compagno di squadra. Costantemente nella Q3, regolarmente a punti, senza acuti ma anche senza cadute. Probabilmente il massimo che gli si puo' chiedere. Sbatte durante le libere e con molta onesta' si assume tutte le responsabilita' del botto. Si qualifica bene e in gara resta dietro alla Renault di Alonso senza riuscire ad attaccarla. Conduce una gara onesta, senza errori e senza numeri da circo. Forse plafonato, magari non eccezionale, sicuramente affidabile. Regolare.

David Coulthard: 5,5 – Lancia timidi segnali di risveglio, centrando la Q3 e chiudendo, seppur dietro al compagno di squadra, ai margini della zona punti. Con uno humor decisamente apprezzabile lui stesso ammette che la vera notizia e' il fatto che sia giunto al traguardo senza toccarsi con nessuno. E' sovrastato da Webber sia in qualifica che in gara, ma rispetto alle ultime apparizioni sembra piu' in palla. Grintoso nel tentativo di resistere a Kovalainen in rimonta e nel tener dietro Trulli negli ultimi giri. Probabilmente riservera' il meglio per Monaco, pista dove ha già vinto e sulla quale ha regalato il primo podio della sua breve storia alla Red Bull. (Ri)emergente.

Nico Rosberg: 6,5 – Azzecca la partenza, con la quale rimedia alla qualifica poco brillante, e alla fine ottiene un punticino che muove la classifica e che, oggettivamente, era il miglior risultato al quale il biondo finno-tedesco poteva ambire. Dice di aver tirato fuori il massimo dalla sua Williams e alla fine e' molto contento per aver girato al massimo per tutta la gara senza commettere errori. Gli crediamo, anche se la sua corsa e' difficile da giudicare in quanto passata perlopiu' in solitaria. Ha la freschezza di giovane, il realismo di un veterano e la tenacia di un mastino. Diplomatico.

Kazuki Nakajima: ng – La sua gara dura un giro, la maggior parte del quale percorso con una ruota a pezzi e senza ala posteriore. Com'e' successo, dite? Chiedete pure a Giancarlo Fisichella. Lui comunque la prende con filosofia e non accusa nessuno. Serafico.

Fernando Alonso: 7 – A differenza di Barcellona riesce ad arrivare al traguardo, conquistando tre punti preziosissimi, Dopo una buona partenza, tiene dietro per qualche giro Kimi Raikkonen prima di venir sverniciato in rettilineo dalla rossa di Maranello. Il sorpasso subito fotografa perfettamente quella che e' la situazione in Renault, ma lui non si abbatte e con una gara solida riesce a tener dietro la Red Bull di Webber fino al sesto posto finale. La Renault sembra in lieve crescita, ma lui ci mette molto del suo, riuscendo ad entrare costantemente nel Q3. Indomito

Nelson Piquet jr:5 – Dice di essere soddisfatto della sua prestazione, ma e' un segno evidente che si accontenta davvero di poco. Dice di aver perso posizioni a causa dell'incidente al via, ma certo partendo piu' avanti e' piu' facile tenersi alla larga dai guai. Dice che il suo weekend e' stato compromesso dalle qualifiche, ma la colpa non e' che sua. Dice, dice… non vorremmo che fosse questo il problema di Nelsinho, che sembra piu' concentrato in abili giochi dialettici che nell'imparare come ci si comporta in F1. Speriamo di sbagliarci. Loquace.

Jenson Button: 5,5 – Sceglie una strategia a una sola sosta che gli permette, grazie al gioco dei pit stop, di fare capolino nella zona punti poco prima di fermarsi ai box. Si tratta pero' dell'unico momento di gloria nella gara dell'inglese, che patisce problemi di grip per tutta la corsa e che torna sotto i riflettori tra il 35° e il 36° giro, quando nel giro di tre curve viene infilato sia da Piquet che da Kovalainen. Batte Barrichello in gara dopo essere stato sopravanzato in qualifica, ma e' una lotta tra poveri, con una Honda che in Turchia proprio non va. Chiude all'11° posto. Triste.

Rubens Barrichello: 5 – Si qualifica davanti a Button ma cede subito la posizione al compagno di squadra al via. Lotta con il sottosterzo per tutta la gara e si lamenta del traffico. Anche lui su una strategia di una sola sosta, termina 14°, tre posizioni dietro Button, dopo una corsa sostanzialmente incolore. Probabilmente non era cosi' che si aspettava di festeggiare il primato assoluto di presenze in F1, ma tant'e'. Difficile comunque dire fin dove le colpe siano dei piloti e fin dove della vettura. Demotivato.
Sebastian Vettel: 6 – Udite udite, questa volta il tedeschino della Toro Rosso riesce addirittura a concludere il primo giro! Di li' a dire che la sfortuna l'abbia abbandonato, pero', ce ne corre: dapprima fora una ruota, forse a seguito di un contatto al via (aridaje!!!), poi nel pit stop la macchina del rifornimento si blocca costringendolo ad una sosta supplementare per imbarcare il carburante. Che altro dire? Conclude buon ultimo, ma vista la sfiga che si porta addosso e' il male minore. La sufficienza, in queste condizioni, e' d'obbligo. Urge viaggio a Lourdes. Sconcertante.

Sebastien Bourdais: 6 – Anche qui la Dea bendata dimostra di vederci abbastanza bene, evitando accuratamente di passare dalle parti di Faenza. Il francese e' costretto al ritiro a seguito di un testacoda dovuto alla rottura di un particolare meccanico al retrotreno della sua vettura. Fino a quel momento aveva condotto una gara abbastanza regolare, seguendo la Toyota di Glock senza commettere errori. Cosi' come il compagno di squadra anche lui e' vittima di un problema al rifornimento, risolto grazie al bocchettone di riserva. Anche qui impossibile non concedere la sufficienza. Dalla prossima gara arrivera' la nuova vettura e con essa, sperano alla Toro Rosso, una ventata di buona sorte. Coraggio!

Giancarlo Fisichella: 4 – Si becca una penalizzazione nelle libere, cosi' cosi' in qualifica, disastroso in gara. La sua corsa dura lo spazio di un rettilineo, quando tampona violentemente la Williams di Nakajima dopo aver clamorosamente mancato il punto di staccata. Lui accusa Bourdais (senza troppa convinzione) di aver cambiato piu' volte traiettoria, ma le immagini televisive sembrerebbero smentire impietosamente la sua tesi. Tanto piu' che è oramai abbonato agli incidenti al via in Turchia. La squadra si attende da lui un pronto riscatto a Montecarlo, pista che Fisico ama particolarmente. Sballato.

Adrian Sutil: 5 – Riesce a tener dietro la Toro Rosso di Vettel, e il non arrivare ultimo potrebbe aiutarlo dal punto di vista psicologico. Certo e' che anche in Turchia la sua gara e' ben lungi dall'esser perfetta. Nel primo giro si tocca con un altra vettura e rompe l'ala anteriore. Grazie alla safety car limita il tempo perso, ma al restart inizia a soffrire di sottosterzo e perde progressivamente terreno. Vede comunque il traguardo, sedicesimo, staccatissimo, ma per una volta non ultimo. Incoraggiato.

Manuel Codignoni
www.f1grandprix.it

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