Pagelle del GP del Canada

Pagelle del GP del Canada

GP del Canada uguale safety car. Un teorema secondo (ma forse nemmeno tanto) solo a quello di Pitagora, con la vettura di sicurezza che ancora una volta e' protagonista sul tracciato canadese scombinando le tattiche e permettendo ad outsider di lusso di emergere e portare a casa bei risultati. Ma la safety car porta con sé anche una scia di concitazione e fibrillazione che induce i piloti ad errori grossolani e incomprensibili. Ce n'e' per tutti, insomma… buona lettura!

Kimi Raikkonen: 7,5 – Forse impressionato dallo stile di Sutil, che non l'ha preso a sberle dopo essere stato tamponato a Monaco, decide di adottare una linea di comportamento tutta educazione e moderazione evitando di rifilare un sonoro sganassone ad Hamilton dopo il botto subito in corsia box. E dire che aveva preso la testa della gara e aveva concrete possibilita' di vittoria… ce ne fossero di automobilisti cosi' rilassati, sulle strade italiane! In difficolta' in prova, quando non riesce a danzare come Hamilton su un'asfalto oggettivamente ingestibile, si difende in gara fino all'arrivo della safety car che lo proietta in testa. Il resto e' storia. Doppiamente sfortunato, perché aveva solo il 50% di possibilita' di essere centrato nel piu' grottesco degli incidenti targati 2008. Paperino.

Felipe Massa: 7,5 – Nemmeno lui brilla per grinta in prova, quando rimedia un distacco pesante dalle prime posizioni. E nemmeno lui è fortunato in gara, quando e' costretto a due stop consecutivi per imbarcare benzina (peraltro entrambi doppiamente penalizzanti: il primo tanto chilometrico quanto inutile, il secondo effettuato non appena la gara riparte…). Con una prestazione tutta cuore e sostanza riesce pero' a risalire fino al quinto posto, guidando una vettura stracarica di carburante e sfoderando sorpassi a ripetizione (spettacolare nella sua linearita' il doppio passaggio ai danni di Kovalainen e Barrichello). Il Felipe di qualche stagione fa in una situazione simile sarebbe andato nel pallone nel tentativo di strafare, ma oggi no. Scavalca Raikkonen nella graduatoria del mondiale e fa capire che nella lotta al titolo c'e' anche lui. Oramai e' una certezza. Stoico.

Lewis Hamilton: 4 Quando la genetica non e' un'opinione: il padre distrugge una Porsche Carrera GT durante la settimana in un incidente sotto casa, lui fa harakiri alla fine della corsia box tamponando Raikkonen al semaforo, nemmeno fosse in statale. Curioso che i due incidenti piu' clamorosi della sua carriera in F1 siano avvenuti nella pit lane e a velocita' ridottissima. Peccato, perché in prova aveva guidato divinamente e poteva vincere la gara. Ma certi errori, checché ne dica Ron Dennis (“in certe situazioni e' difficile capire se concentrarsi sulle luci o sugli altri piloti”) non si possono perdonare. E in Francia ne paghera' le conseguenze. Disastrato.

Heikki Kovalainen: 5 Prestazione scialba, opaca, inconsistente. Il biondo pilota di Rovaniemi appare in difficolta' per tutto il weekend, incapace di sfruttare il potenziale della McLaren allo stesso modo di Hamilton. In gara e' remissivo, parte bene ma s'infila nel pertugio sbagliato e non riesce alla fine a passare Vettel, manovra che gli avrebbe regalato un punticino iridato. Dice di non aver saputo sfruttare al meglio le gomme, ma a Montreal, in una gara dallo sviluppo poco lineare e con il caposquadra fuori dai giochi, poteva e doveva fare di piu'. Slavato.

Nick Heidfeld: 5 – Ancora in difficolta' in qualifica, dove pero' ha un quantitativo di carburante decisamente superiore a quello del compagno di squadra. In gara e' aiutato tantissimo dalla safety car, che praticamente gli consegna il secondo posto su un piatto d'argento. Lui e' bravo a tener dietro Alonso seppur stracarico di carburante, esasperandolo e inducendolo all'errore. Perde pero' in maniera netta il confronto velocistico con il compagno di squadra, si limita a fare il 'compitino' raggiungendo il secondo posto piu' per circostanze esterne che per meriti reali. Eppure in gara gira piu' veloce di Kubica. La sua faccia sul podio la dice lunga su come si sente al momento, con tutti i riflettori puntati sul compagno (che, ricordiamolo, e' sempre il primo nemico per un pilota). Soldatino.

Robert Kubica: 9 – Gara e weekend, eccezionali. Superlativo in prova, dove rimedia 6 decimi da Hamilton ma tiene dietro tutto il resto del gruppo, splendido in gara. Riesce a contenere il gap da Hamilton nella prima parte di gara e poi, grazie alla safety car e alla scellerata collisione tra Raikkonen ed Hamilton, guadagna la testa. Piu' scarico di benzina rispetto al compagno di squadra, impone un ritmo infernale alla gara per costruire il vantaggio necessario a restare in testa dopo il secondo pit stop. Gira come un martello su tempi incredibili, sfiora i muretti e danza sui cordoli in maniera eccezionale. Nel 2007 aveva rischiato la pelle su questa pista, quest'anno ottiene la prima vittoria per sé e per la BMW. E, a fine gara, trova anche il modo di scherzare ringraziando Hamilton per aver centrato Raikkonen e non lui. Grande.

Jarno Trulli: 6,5 – Da un paio di gare sembra sottotono. Soffre in prova con una macchina che non lo convince, prova a gettare il cuore oltre l'ostacolo ma rimedia una quantita' impressionante di testacoda. Si qualifica dietro a Glock, e gia' di per sé sarebbe una notizia, e arranca nella prima parte di gara. Poi la safety car gli permette di risalire diverse posizioni, fino al sesto posto finale. Avrebbe da recriminare per un errore del compagno di squadra che permette a Massa di sopravanzarlo, ma accetta il sesto posto finale ottenuto nonostante problemi ai freni. Ottiene tre preziossimi punti in classifica, e soprattutto dimostra per l'ennesima volta una grande voglia di lottare nonostante la vettura non lo faccia sentire a suo agio. Tenace.

Timo Glock: 7,5 – Sulla pista dove aveva ottenuto un incredibile quarto posto con la Jordan qualche anno fa, Timo riesce ad esaltarsi di nuovo e conquista un quarto posto tutto sommato eccellente. Batte Trulli in qualifica (e scusate se e' poco) e conduce una gara tutta sostanza, riuscendo nel finale a tener dietro Massa che gli insidia il quarto posto. Curioso che nel finale un suo errore faccia perdere il quinto posto al compagno di squadra proprio ai danni del brasiliano, ma questo non inficia la sua prestazione grintosa e positiva. Cinque punti che fanno morale e classifica. Bravo.

Mark Webber: 4,5 – Interrompe la serie positiva di piazzamenti a punti con una gara nervosa e inconsistente. Soffre piu' di altri l'asfalto che si sgretola in prova (pur battendo Coulthard in qualifica) e mostra un evidente nervosismo nelle dichiarazioni, concentrandosi forse poco sulla guida in una pista atipica ed insidiosa. Gira su tempi incostanti in gara e chiude parecchio indietro, proprio nella giornata di gloria del suo compagno di squadra. Al di la' delle dichiarazioni di circostanza e' chiaro che avrebbe voluto essere lui a dare il primo podio stagionale alla Red Bull, ma in una gara che ha offerto molte possibilita' agli outsider puo' prendersela solo con se stesso. Confuso.

David Coulthard: 8 – Probabilmente ci legge, o forse i suoi capi gli hanno imposto di bere solo e soltanto Red Bull al posto dell'acqua. Fatto sta che nonno David a 37 anni suonati si regala un risultato da urlo. In tante occasioni l'abbiamo criticato per errori al limite dell'improbabile e ingenuita' indegne di un pilota della sua esperienza, ma a Montreal lo scozzese dimostra che in condizioni difficili, dove molto e' lasciato all'improvvisazione e all'intuito, l'esperienza serve eccome. Guida sulle uova su un asfalto difficilissimo, gira su tempi interessanti e consistenti nonostante il notevole carico di benzina. Quando fiuta l'aria del podio stringe i denti e continua a spingere, tenendo a debita distanza Glock e risparmiando motore e gomme. Certo lo sviluppo della gara gli ha dato una grossa mano, ma da vecchio volpone ha saputo approfittarne alla grandissima non commettendo errori e guidando di mestiere, tornando sul podio proprio nella pista dove c'era salito per la prima volta, nel 1994. Non solo Coul…thard, insomma. Inossidabile.

Nico Rosberg: 4,5 – Meriterebbe di piu', ma l'errore compiuto in corsia box e' imperdonabile. Colpisce Hamilton nel piu' classico dei tamponamenti a catena e di fatto la sua gara finisce li'. Fa arrabbiare perché in prova e nella prima parte di gara era stato un po' piu' che splendido, volando sui cordoli e sfiorando i muretti in maniera elegante ed efficace. Poi il patatrac. Poteva arrivare a podio, si ritrova nelle retrovie. Perde una posizione nel tentativo di passare Vettel, finendo largo e facendosi sopravanzare da Kovalainen. L'incidente ai box rovina anche la sua trasferta a Magny Cours, dove scontera' la penalizzazione di 10 posizioni in griglia. In passato abbiamo lodato la sua saggezza tattica nonostante la giovane eta', ma a Montreal ha sbagliato al momento meno indicato, dopo aver dimostrato di essere fortissimo. E questo fa ancor piu' rabbia. Peccato.

Kazuki Nakajima: 5 – In difficolta' per tutto il weekend, paga forse un deficit d'esperienza in F1 in condizioni difficili. Sovrastato da Rosberg in prova, in gara rema a centrogruppo senza infamia e senza lode. La safety car lo rimette in gioco ma lui si tocca con Button rovinando l'ala anteriore. Mentre rientra ai box per la sostituzione, questa finisce sotto la scocca, spedendolo a 80 km/h contro il muro. Ritiro mesto al termine di una gara tutto sommato incolore ma che poteva regalare al figlio di Satoru almeno qualche punto. Impalpabile.

Fernando Alonso: 4,5 – Ancora una volta non riesce a sfruttare condizioni potenzialmente favorevoli ad un outsider di lusso come lui. Roccioso in prova, in gara a suo dire e' vittima di un errore del team che lo richiama ai box all'ingresso della safety car nonostante avesse ancora un consistente carico di carburante. Rientra in pista alle spalle di Heidfeld e non riesce a passarlo, andando anzi a sbattere in un eccesso d'irruenza. E qui l'errore e' tutto suo, nonostante lui lamenti un problema al cambio. Per un due volte campione del mondo, che guadagna 22 milioni di euro, francamente e' un po' pochino. Nervoso.

Nelson Piquet jr: 5 – Vederlo in testacoda durante il GP fa una certa tenerezza. Sempre lento, sempre incline all'errore, mai davvero in gara. Cosi' come a Monaco merita le attenuanti generiche, dato che per un esordiente le condizioni erano davvero difficili, ma su di lui pesa l'aggravante della recidivita'. Multipla, peraltro. Evidentemente non e' sereno in squadra, ma fa di tutto per non migliorare la situazione, continuando a sbagliare. Non e' tanto la sua lentezza a preoccupare, quanto la sua inclinazione all'errore. Se continua cosi' sara' sempre piu' dura (ri)conquistare la fiducia del team. Disastrato.

Jenson Button: 4,5 – Weekend francamente sconcertante. Problemi durante le prove gli impediscono di girare con continuita', ma la sua condotta di gara e' decisamente insufficiente. Sovrastato dal compagno di squadra, naviga costantemente nelle retrovie dando l'impressione di non aver nemmeno voglia di provarci. Eppure la gara darebbe la possibilita' di inserirsi, ma lui non si fa trovare. Si tocca con Nakajima, ciliegina sulla torta di una gara deludente e inconsistente. Il tutto mentre Barrichello marca punti per la seconda volta consecutiva. Semplicemente non pervenuto.

Rubens Barrichello: 7 – Ma si, va piu' che bene cosi'. Quando il gioco si fa duro, l'asfalto cede e le condizioni si fanno difficilissime, i duri (leggi gli esperti) escono sempre fuori. Garantito. Cosi' come nonno Coulthard, zio Rubens (perché zio? Perché ha un anno meno dello scozzese, che diamime!!) tira fuori gli attributi e porta a casa due punti fondamentali dopo i tre raccolti a Monaco. Resta in pista nonostante la safety car e guida bene con il pieno di benzina. Cerca di resistere a vetture piu' veloci, riuscendoci a volte si' e a volte no ma portando comunque a casa il risultato, d'esperienza. Subisce un doppio sorpasso da Massa e Kovalainen, con la vettura carica di benzina. Magari non una giornata da leoni, ma da vecchi Parenti si. Irriducibile (o quasi).

Sebastian Vettel: 7 – Evidentemente la vecchia vettura era per Sebastian un bastimento carico di …sfiga! Con la STR3 il tedeschino invece vola. Cosi' come a Montecarlo parte dal fondo e cosi' come nel salotto monegasco raccoglie dei punti. Stavolta prende il via dai box dopo aver danneggiato la vettura in prova e riesce, grazie alla strategia ad una sola sosta, a recuperare tantissime posizioni. Nel finale avvicina Barrichello ma soprattutto riesce a resistere a Kovalainen, che guida una McLaren. E poteva addirittura guadagnare una posizione se non avesse avuto un problema col bocchettone al pit stop. Decisamente un bel modo per farsi perdonare per il superlavoro a cui ha costretto i suoi meccanici. Quando la sfortuna non lo assale puo' dire la sua. Conferma.

Sebastien Bourdais: 4,5 – Il compagno di squadra vola, lui sprofonda. Weekend da incubo per il francese, che non a caso lo definisce “il peggiore della mia carriera”. Arranca in prova, arranca in qualifica, arranca in gara. Questa in sostanza la sua prestazione, nella quale infila errori e imprecisioni di guida. Strano, specie per uno come lui che ha vinto tanto in America, dove gli stradali non brillano certo per asfalti eccezionali. Con molta onesta' riconosce i propri errori, ma certo soffre per l'essere oscurato, in termini di risultati, da wonder boy Vettel. Ridimensionato.

Giancarlo Fisichella: 5 – Conclude con un ritiro un weekend tutt'altro che esaltante. Su una pista dove in passato si e' esaltato soffre, veleggiando costantemente in fondo al gruppo e subendo il compagno di squadra. Costretto al ritiro, non sembra nemmeno troppo dispiaciuto. Dice che sembrava di guidare una quattro per quattro, ma lui non ci mette molto del suo per cercare di raddrizzare una gara che, in linea teorica, poteva aprire spiragli interessanti agli outsider. Spento.

Adrian Sutil: 6 – La vendetta e' un piatto che va gustato freddo. Lui si vendica in modo sottile di Raikkonen ritirandosi al 12° giro per problemi al cambio e causando l'ingresso della safety car, che ha portato poi il finlandese a subire il tamponamento da parte di Hamilton. Finezze squisitamente comportamentali a parte, torna sulla terra dopo la sbornia di Monaco ed e' protagonista di un weekend tutto sommato anonimo. Complessivamente riesce pero' ad essere piu' efficace di Fisichella, a dimostrazione che il fine settimana del Principato gli ha restituito la giusta serenita' psicologica. Potrebbe sfruttare la safety car per guadagnare posizioni… peccato che sia entrata in pista proprio a causa del suo ritiro! Peccato.

Manuel Codignoni
www.f1grandprix.it

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