McLaren, la verita' sul dopo Alonso
Dopo il rifiuto opposto da Sir Frank Williams per Nico Rosberg, la McLaren non si e' orientata subito sul suo attuale pilota, il finlandese ex Renault, Heikki Kovalainen. La notizia e' di quelle che forse in molti non si aspettavano. Secondo la Bild sarebbe stato Sebastian Vettel, "l’erede di Schumi", soprannome affibbiato al pilota tedesco dopo le prove offerte con la Toro Rosso, il reale obiettivo della scuderia di Ron Dennis. Che poi ha finito per firmare con l’altro esordiente della stagione 2007, disorientato, quasi imbarazzante, nella prima uscita di Melbourne, quindi capace di esprimersi meglio del compagno di scuderia, il ben piu' navigato Giancarlo Fisichella.
Ma stavamo parlando di Vettel. Per il ventenne di Heppenheim, che nell’ultimo Mondiale ha affiancato il nostro Vitantonio Liuzzi dopo l’allontanamento di Scott Speed, era gia' pronto un assegno milionario a due cifre per coprire le spese di rescissione del contratto, che copriva tutta l’annata sportiva alle porte. Norbert Haug, capo della divisione Motorsport di Mercedes, sembrava credere fortemente nel connazionale. Ma non aveva fatto i conti con Dietrich Mateschitz, il ricco uomo d’affari austriaco proprietario del team "energetico" (la Red Bull, azienda fondata dallo stesso), nonché della squadra-satellite, con cui Sebastian appunto gareggiava. Da lui, che ha sostenuto (soprattutto economicamente) Vettel sin dalla piu' tenera eta', e' partito un deciso "no".
Il diretto interessato non sembra, tuttavia, nutrire particolari rimpianti, come si legge su Auto Motor und Sport: "Sono ancora giovane," dichiara. "Nessuno ha tanta fiducia nei propri mezzi quanta ne ho io".
Ottavia Molteni
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