Mateschitz: “In realtà non ho mai pensato al ritiro della Red Bull”

Verstappen come Senna, a Sainz farà bene un altro anno in Toro Rosso

Mateschitz: “In realtà non ho mai pensato al ritiro della Red Bull”

Dopo un 2015 da dimenticare e un 2016 iniziato in sordina ma poi proseguito in crescendo, la Red Bull sembra tornata al ruolo di anti-Mercedes che aveva rivestito almeno in parte della stagione 2014, portandosi davanti in classifica Costruttori alla Ferrari e confermando di aver fatto la scelta giusta nel promuovere il giovanissimo Max Verstappen ai danni di Daniil Kvyat. Dietrich Mateschitz, il patron della popolare marca di bibite energetiche, non teme di fare paragoni azzardati ponendo i giovane olandese sullo stesso piano del leggendario Ayrton Senna. Alla domanda se Max potesse essere considerato al pari di Magic, il magnate ha risposto: “Se si considera il suo talento naturale, la forza mentale e il coraggio che ha dimostrato nelle gare, allora si“.

Anche l’ex compagno di Verstappen, Carlos Sainz Jr, attuale pilota della Toro Rosso, è per Mateschitz un possibile futuro Campione del Mondo. “Il suo problema – ha spiegato l’imprenditore austriaco –è che con Max e Daniel abbiamo già due grandi piloti sui sedili della Red Bull e le prestazioni della Toro Rosso non sono sufficienti per combattere con i piloti di testa”.

“Ma sono fermamente convinto – ha continuato il magnate – che sarà un bene per Carlos continuare nella nostra squadra rookie per un altro anno. Soprattutto speriamo di migliorare in modo significativo le prestazioni della vettura”. La scuderia di Faenza quest’anno è stata infatti molto penalizzata dalla power unit Ferrari 2015, che ha permesso di ottenere comunque buoni risultati nella prima parte della stagione, ma poi non ha retto il passo degli avversari che invece hanno potuto contare su costanti aggiornamenti. L’anno prossimo il team italiano tornerà alle power unit Renault.

Ma la rivelazione più importante che Mateschitz ha rilasciato al Marca riguarda la minaccia di abbandono del Circus da parte del colosso degli energy drink, ventilato durante la stagione 2015 quando era in corso la disperata ricerca di un fornitore di motori. Si era appena aperto uno strappo tra Red Bull e Renault, colpevole, secondo il team anglo austriaco, di non essere in grado di sviluppare adeguatamente la power unit. Alla fine si giunse a un compromesso, ovvero l’utilizzo del propulsore transalpino, ma con il marchio Tag Heuer. Ma oltre la questione della fornitura, a scontentare la Red Bull e lo stesso Mateschitz era in toto “questa nuova F1”.

In realtà non ho mai pensato al ritiro – ammette il manager austriaco – Naturalmente c’erano circostanze che avrebbero potuto portarci a prendere questa strada. Per esempio, ovviamente, se non avessimo avuto una fornitura di motori”.

Lorenzo Lucidi

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