La mascotte del paddock racconta Räikkönen
Tra tutte le voci che si sono espresse in merito al ritorno di Kimi Räikkönen alla Ferrari ce n’è una speciale. Quella di un fan sfegatato della scuderia di Maranello, venditore di diamanti in Senegal, noto a tutto il popolo del paddock con il nome di Moko e legato ad Iceman da un’ammirazione lontana, sin da quando il finnico era apparso nel Circus al volante dell’umile Sauber.
“Tempo fa l’ho incontrato e mi ha detto “Moko, torno a casa!” – ha raccontato ad Heikki Kulta del Turun Sanomat – Credo che lui ed Alonso saranno una bella coppia, a patto ovviamente che l’auto sia buona!”.
Poi parlando del loro primo incontro nel 2007 ha proseguito: “Ero all’Albert Park in occasione della gara. Ad un certo punto l’ho visto arrivare assieme a Jean Todt, l’ho salutato e lui è tornato indietro verso di me; gli ho dato il benvenuto tra le fila della Rossa e regalato uno dei tanti crocefissi che avevo al collo dicendogli che gli avrebbe portato fortuna. Lui l’ha preso e mi ha sorriso. Quel giorno ha vinto e so che la croce ce l’ha ancora. E’ un ragazzo davvero genuino, leale, un osservatore attento, legato alle sue origini, insomma molto diverso dagli altri piloti di F1. Ricordo quando ha vinto il mondiale in Brasile. Dopo la cerimonia del podio mi ha chiamato e mi ha dato la tuta che aveva usato per la corsa. Era tutta bagnata di sudore e champagne. Ho pensato che sarebbe stato il caso di mandarla in lavanderia, lui però mi ha consigliato di non farlo perché aveva scritto un messaggio. E’ stato uno dei momenti più belli della mia vita”.
Chiara Rainis
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