La Commissione Europea potrebbe indagare sulla crisi della F1
Nel mirino i benefici garantiti ai top team nella suddivisione dei ricavi
La minaccia di una guerra civile in Formula 1 cresce giorno dopo giorno. E’ quanto sostiene la rivista tedesca Auto Motor und Sport che riporta il grande malcontento di Lotus, Sauber e Force India per non essere riuscite ad ottenere attenzione in merito ad una diversa divisione dei ricavi dal gruppo che detiene i diritti commerciali della categoria regina, CVC.
I tre team avrebbero abbandonato l’idea di boicottare le gare ma sarebbero intenzionati a mettere in dubbio la legalità del sistema di distrubuzione dei ricavi tra le squadre di F1.
Ai team minori in particolare non piace il fatto che team come Ferrari e Red Bull ricevono ricavi maggiori dalla spartizione dei diritti, un metodo a loro parere contrario alle leggi sulla concorrenza dell’Unione Europea.
“Bernie Ecclestone riconobbe la FOTA come una vera minaccia e doveva mettere fine al rischio di una serie alternativa” ha dichiarato Ross Brawn. “Riuscì ad ottenere l’uscita di Ferrari e Red Bull dall’associazione dei team con la promessa di pagargli dei bonus extra”.
Secondo l’ex presidente della FIA, Max Mosley, la distribuzione iniqua dei ricavi è contraria allo statuto della Federazione. “Dare più soldi ai top team è come permettergli di usare motori più grandi” ha dichiarato.
Inoltre, lo Strategy Group è dominato da Ecclestone e dai top team mentre Lotus, Sauber e Force India sono esclusi. Questi tre team hanno inoltre messo in dubbio la legalità del diritto di veto della Ferrari sui cambiamenti regolamentari.
“Sembra che la Commissione Europea di recente ha dato un’occhiata alla Formula 1 visto che se ne parla tanto sulla stampa” si legge su Auto Motor und Sport. “Secondo Mosley la F1 deve ora attuare con urgenza un piano in tre mosse: equità nella suddivisione dei ricavi, riduzione dei costi e semplificazione delle regole”.
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