Kobayashi ammette che non ha più chanches per rimanere in F1

Kamui Kobayashi ha dichiarato che non sarà in F1 nel 2013 nonostante il suo budget ottenuto tramite le donazioni dei fans sia arrivato a 8 Milioni di Euro.

Dopo aver perso il suo sedile alla Sauber che gli ha preferito Esteban Gutierrez e Nico Hulkenberg, Kobayashi sperava di ottenere il sedile in un altro team competitivo come la Force India e si era appellato ai suoi fans per mettere insieme un significativo budget. Ma con solo i sedili di Force India, Caterham e Marussia rimasti vacanti – e con determinati piloti in lizza per quest’ultimi – Kobayashi ha ammesso che le sue chance per il 2013 sono nulle.

“Sono stato in grado di ottenere un budget di 8 milioni di euro, se pensate il poco tempo che ho avuto e la grande reazione che ho ottenuto potete capire come questo dimostra che c’è ancora un gran potenziale dalle compagnie giapponesi” ha scritto il pilota giapponese in un messaggio sul suo sito.

“Sfortunatamente, il tempo è stato poco e non sono stato in grado di assicurarmi un sedile competitivo in F1 per il 2013. Devo ammetterlo ed è molto triste, e mi sento dispiaciuto per i fans e per le compagnie giapponesi che mi hanno supportato. Ma sono ancora fiducioso sul fatto che potrò tornare nel 2014”.

“Dovrei stoppare le donazioni per adesso e mentre risparmierò tutto il denaro per il 2014 mi inizio a guardare intorno per considerare la migliore opzione per il 2013 ed anche per il 2014. La mia priorità è quella di assicurarmi un sedile in un team competitivo per il 2014”.

“Non ho nessun interesse per altre categoria. Farò un annuncio il più presto possibile riguardo il 2013. Dunque, aspettate e dimostrate il vostro supporto anche per l’anno prossimo”.

Kobayashi aveva chiesto ai suoi fans di aiutarlo ad ottenere dei fondi per ottenere un sedile, ed ha ringraziato chi ha contribuito ed aiutato a rilanciare (seppur inutilmente) la sua situazione.

“Apprezzo che molti di voi abbiano donato o abbiano provato a donare. Devo dire che da quando sono iniziate le donazioni, in Giappone questo è stato visto come un grande evento. E questo vostro supporto, ha influenzato alcune compagnie giapponesi che hanno iniziato a supportarmi”.

Stefano Rifici