Il Congo attacca la Formula 1: “Rwanda sporco di sangue, davvero volete organizzare un GP lì?”

Nuove polemiche sulla candidatura del Rwanda come sede di un GP di Formula 1 in Africa

Il Congo attacca la Formula 1: “Rwanda sporco di sangue, davvero volete organizzare un GP lì?”

Formula 1 GP Rwanda – Il possibile ritorno della Formula 1 in Africa, dopo oltre trent’anni di assenza, ha acceso un acceso dibattito. Tra i paesi candidati, il Ruanda si è distinto per il forte interesse manifestato dalle autorità locali, con il presidente Paul Kagame in prima linea nel promuovere il progetto. Dopo aver ospitato l’ultima cerimonia di premiazione FIA, il paese punta a ottenere un posto nel calendario entro il 2027. Tuttavia, la proposta ha generato reazioni contrastanti, soprattutto a livello politico.

Il Congo attacca Liberty Media

La Repubblica Democratica del Congo ha espresso una ferma opposizione attraverso una lettera ufficiale indirizzata alla Formula 1. Il ministro degli Esteri, Therese Kayikwamba Wagner, ha chiarito la posizione del governo con parole inequivocabili: “Sebbene applauda il desiderio della Formula 1 di ospitare un Gran Premio in Africa, mi chiedo se il Ruanda sia una scelta che rappresenti al meglio il nostro continente. Vi esorto a porre fine ai negoziati ed escludere il Ruanda come potenziale organizzatore”.

Le critiche mosse al paese candidato si concentrano sulle presunte responsabilità di Kigali nel sostegno ai ribelli della M23, accusati di alimentare un conflitto che, dal 2022, ha provocato migliaia di vittime e oltre un milione di sfollati. La comunità internazionale, incluse le Nazioni Unite e diversi paesi occidentali, ha evidenziato il ruolo del Ruanda nella crisi congolese, sollevando interrogativi sull’opportunità di associare l’immagine della Formula 1 a un contesto così delicato.

La posizione del Rwanda e l’opportunità Sudafrica

“La Formula 1 vuole davvero che il suo marchio venga macchiato da un’associazione insanguinata con il Ruanda?”, ha proseguito Wagner, che ha anche proposto una soluzione alternativa. “La sosterrei con tutto il cuore. I soldati sudafricani in missione di mantenimento della pace nel mio paese sono stati uccisi dallo stesso regime con cui cercate di fare affari. Per il bene di coloro che hanno dato la vita in nome della pace, fate la scelta giusta e almeno fate in modo che il loro sacrificio valga qualcosa”.

Il Sudafrica, già sede di numerose edizioni del GP di Kyalami, viene indicato come la scelta più adeguata per rappresentare il continente africano nella massima competizione motoristica. La Formula 1 si trova così a dover valutare attentamente il proprio futuro in Africa, bilanciando le ambizioni espansionistiche con le implicazioni etico-politiche legate a questa delicata situazione.

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