I piloti dell’Honda Racing F1 Team parlano della pista del Gran premio del Brasile
Interlagos ospito' per la prima volta il Gran premio del Brasile nel 1973 e da allora il tracciato ha subito numerose modifiche. I cambiamenti piu' importanti risalgono al 1990, quando la pista originale di 7,8 km fu accorciata fino alla lunghezza attuale. Il circuito fu poi intitolato alla fine degli anni 1970 al beniamino locale José Carlos Pace, che vinse il suo unico gran premio proprio su quella pista nel 1975.
L’altitudine elevata e la superficie irregolare dell’asfalto rappresentano le due maggiori difficolta' tecniche dell’Autódromo José Carlos Pace. A 800 metri sul livello del mare, la minore pressione atmosferica riduce la potenza del motore e produce un effetto negativo sul rendimento aerodinamico.
La pista e' stata riasfaltata prima del gran premio dello scorso anno, ma rimangono alcuni degli avvallamenti piu' pronunciati, in particolare nell’area di staccata alla Curva 4, la ‘Descida do Lago’. Per evitare di strisciare il fondo della macchina sull’asfalto, occorre adottare un’altezza libera da terra maggiore, la quale pero' riduce l’efficacia dei diffusori.
Interlagos e' una della sole tre piste del mondiale con percorrenza in senso antiorario e cio' la rende fisicamente impegnativa per i piloti, con forze di accelerazione laterale che sollecitano molto i muscoli, soprattutto del collo, nella parte opposta del corpo rispetto a una “normale” pista in senso orario.
“Interlagos e' speciale non solo perché e' la mia pista di casa, ma anche perché presenta un tracciato tecnicamente difficile, con alcune curve molto belle come la Curva do Laranjinha,” afferma Rubens Barrichello. “Ci sono inoltre veri punti favorevoli ai sorpassi, in particolare alla Curva 1. La difficolta' maggiore a Interlagos consiste nel trovare il migliore assetto per la combinazione di curve lente e veloci, soprattutto per la tortuosa parte mista dove occorrono livelli elevati di grip. La macchina deve avere poi un comportamento prevedibile e un buon assetto meccanico con un’altezza da terra maggiore del normale per non toccare sulla superficie accidentata.”
“Il circuito … e' uno di quelli che i piloti considerano difficili e cio' lo rende ancora piu' divertente,” aggiunge Jenson. “Come si sa, l’asfalto e' irregolare e quindi occorre sapere bene dove si trovano le gobbe piu' pronunciate e fare di tutto per ridurne al minimo l’effetto. La percorrenza antioraria e' piuttosto insolita e comporta l’uso di muscoli del collo generalmente non sollecitati in questo sforzo, quindi e' fondamentale allenarsi correttamente prima della gara.”
La pista presenta due punti in cui effettuare sorpassi: la ‘S do Senna’ all’inizio del giro, e la staccata della curva sinistrorsa ‘Descida do Lago’, alla fine del secondo rettilineo. Tuttavia, la curva piu' importante e' la ‘Juncao’, ovvero la Curva 12, dalla quale le macchine accelerano risalendo la collina verso il rettilineo dei box. Una buona trazione all’uscita di questa curva e' essenziale per potere ottenere un ottimo tempo sul giro.
Per questa gara, la Bridgestone portera' gomme con mescola morbida e media, quest’ultima un po’ piu' dura di quella utilizzata nel Gran premio del Brasile dello scorso anno. La tortuosa parte guidata potrebbe tuttavia favorire fenomeni di graining nella prima parte del weekend, quando l’asfalto e' ancora scivoloso.
Caratteristiche tecniche dell’Autódromo José Carlos Pace (Interlagos)
Al regime massimo 61%
Usura dei freni: media
Livello di carico aerodinamico: medio / alto – 8/10
Mescole: morbida / media
Usura degli pneumatici: media
Velocita' media: 214 km/h
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