Horner: “In Red Bull continuita' in tutti i settori”

Horner: “In Red Bull continuita' in tutti i settori”

Le foto della RB4
Il Team Principal della Red Bull Racing e' nato a Royal Leamington Spa ed e' stato velocemente inviato alla scuola elementare dove si e' distinto nella corale e come capitano della squadra di calico “under 9½”. Perché quel “mezzo”? Non sappiamo esattamente perché, ma all’eta' di 12 anni (o forse erano 12½?) ha, poi, scoperto i kart. Studa di vederlo devastare il giardino famigliare, i suoi genitori lo avevano portato su un kartdromo dov’e' sbocciato il suo amore per il motorismo. “A partire da quell’istante, sono diventato uno studente solo part-time” confessa Christian Horner. A dire il vero, Horner e' tutt’ora in attesa di andare all’Universita', visto che ha promesso di continuare i suoi studi, se la sua carriera di pilota professionista non dovesse avere successo. Ma si direbbe che l’Accademia dovra' attendere ancora…

Quello di David Coulthard era un nome gia' famoso nel mondo del karting, quando il giovane Horner inizio' a cimentarvisi. “Mi pare di ricordare annunci per kart in vendita che dicevano ‘Anche tu puoi gareggiare con lo stesso kart di David Coulthard” si rammenta Horner. “I miei contemporanei erano Fisichella, Trulli, Magnussen e Franchitti.” Si classifico' terzo nel Campionato britannico del 1990, prima di vincere un corso di Formula Renault per il 1991. “Mi ricordo d’aver vinto una gara nel famoso circuito di Pembrey, in Galles, battendo Pedro de la Rosa, finito secondo. Poi, sono passato alla Formula 3, convinto che sarei un giorno diventato un pilota di Gran Premio”. Horner conquisto', quindi, cinque vittorie con la Lotus junior e la sua strada e quella di DC s’incrociarono nuovamente, dato che condividevano uno sponsor che produceva pantaloni da uomo particolarmente eleganti.

Il passaggio in F3000 fu il gradino successivo. Horner mise in piedi la sua squadra e, con una compagine ridotta all’essenziale, capi' ben presto quando arduo fosse essere al contempo pilota e manager. “Per cui decisi rapidamente di appendere il casco al chiodo e concentrarmi sulla gestione della squadra Arden”, spiega Christian, che decise di smettere dopo una gara al Nürburgring in 1998. La Arden comincio' a farsi notare con Tomas Enge e Bjorn Wirdheim nel ruolo di piloti. Enge conquisto' anche il titolo sul campo nel 2002, che poi gli venne poi tolto per uso di stupefacenti. Wirdheim vines nel 2003, e Tonio Liuzzi gli e' poi succeduto imponendosi nel 2004 (conquistando nove pole position e sette vittorie), mentre il suo compagno di squadra Robert Doornbos vinse a Spa. “Avevo vinto tutto quello che si poteva in F3000” prosegue Horner. “Era quindi giunta l’ora di passare in F1, che era sempre stata il mio obbiettivo, ed iniziai a parlarne alla Red Bull”. Tanto per riprendere un cliché trito e ritrito: il resto e' storia recente.

“Lo scorso anno e' stato quello dell’evoluzione, con la prima macchina progettata da Adrian Newey per noi”, afferma Horner. “Quest’anno, sara' il primo della storia della squadra per cui si potra' parlare di continuita' in tutti i settori chiave: staff, piloti e fornitore di motori. Cominciamo questa stagione forti di un anno precedente in cui le nostre prestazioni sono cresciute via via, cosi' come la sensazione di essere ormai una squadra che opera in modo efficente, e che e' migliorata moltissimo rispetto all’epoca del primo, iniziale, investimento della Red Bull, nel 2005. Le prospettive per il 2008 sono incoraggianti e siamo decisissimi a compiere un ulteriore passo avanti rispetto a dove abbiamo concluso la passata stagione. La competizione e' elevatissima e speriamo che la nuova sfida, che consiste nel dover utilizzare la famosa centralina elettronica standard, senza ausili alla guida, giochi a favore di David e Mark, che hanno indubbiamente apprezzato l’esperienza di girare senza controllo della trazione e senza freno motore elettronico.

“C’e' stato un investimento strategico nelle strutture di Milton Keynes, dove abbiamo raddoppiato l’area di produzione, cosa che ci mette ormai alla pari delle migliori squadre di Formula 1. L’infrastruttura della nostra squadra e' cresciuta molto e disponiamo ormu'ai dei giusti mezzi ed equipaggiamenti. Grazie all’ingaggio chiave di Geoff Willis come Direttore Tecnico, la scorsa estate, oggi lavoriamo con un gruppo molto consolidato ed omogeneo”.

Red Bull Racing

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