Honda: Un giro di pista di Shanghai con Alex Wurz
Per la penultima volta quest’anno, il collaudatore dell’Honda Racing F1 Team Alex Wurz ci accompagna in un giro lanciato del circuito del prossimo GP.
“La citta' di Shanghai e' un po’ troppo caotica per i miei gusti, ma il Shanghai International Circuit e' un impianto davvero straordinario, nonché un’interessante sfida tecnica per piloti e tecnici.
“Il tracciato e' tipico del progettista Herman Tilke, con una grande varieta' di curve, a partire dalla Curva 1 e 2, che si raccordano fino a formare un unico tratto destrorso che pare non finire mai. Si arriva in settima marcia ai 300 km orari e si inizia a frenare solo in ingresso di curva. Non si puo' frenare a fondo, quindi i freni restano inseriti a lungo mentre si fa rallentare la macchina fino alla seconda marcia. Per essere veloci su tutti i settori del circuito, occorre che la macchina abbia un assetto neutro, che in questa curva produce generalmente fenomeni di sovrasterzo.
“Ci si immette quindi nella Curva 3 superando un breve e repentino cambio di livello in discesa. È una curva sinistrorsa percorsa in prima o in seconda, in base alla rapportatura scelta. A questo punto, le gomme risentono ancora della grande sollecitazione subita alla prima curva, quindi la macchina scivola molto verso l’esterno ed e' veramente difficile impostare una buona uscita di curva, requisito importantissimo perché le curve 4 e 5 sono tratti curvilinei affrontati a tavoletta e seguiti da un rettilineo.”
“La Curva 6 e' un tornantino e la difficolta' maggiore consiste nello scegliere l’esatto punto di staccata, in quanto si decelera da una velocita' di quasi 300 km orari. Si deve cercare di stare alla corda e di spalancare l’acceleratore il prima possibile per percorrere la successiva chicane sinistra-destra con la massima velocita' raggiungibile. Questa S si affronta in pieno in sesta e si avverte benissimo l’aderenza con la quale la macchina resta incollata all’asfalto.”
“All’uscita della chicane, si entra pressoché immediatamente in una doppia curva sinistrorsa, composta dalle curve 9 e 10. Sono punti molto importanti della pista e all’ingresso della prima di esse, affrontata in terza marcia, si puo' guadagnare molto tempo. La seconda si prende invece con l’acceleratore affondato, ma occorre essere precisi nell’impostare la traiettoria e quest’anno, con l’assenza del controllo della trazione, le insidie aumenteranno.
“Si arriva a inserire la sesta marcia nell’allungo, prima di frenare a circa 90 metri dalla stretta curva a sinistra. Se la macchina e' stata settata per salire sul cordolo, le sospensioni saranno troppo morbide per la prima parte del tracciato, quindi conviene lambirlo e perdere mezzo decimo, che sara' poi ampiamente recuperato in altri tratti della pista. Questo settore mi ricorda la Club di Silverstone, perché la pista curva bruscamente a destra e occorre sterzare con l’acceleratore spalancato fino all’uscita.
“La 13 e' una lunga curva a destra sopraelevata. Si percorre agevolmente a tavoletta, ma occorre rimanere concentrati perché basta un angolo di sterzo eccessivo per rovinare le gomme. Si entra quindi nel rettilineo piu' lungo della pista e si giunge alla staccata del tornantino a 320 km orari. Questo e' il punto della pista piu' favorevole ai sorpassi e si possono perdere anche 2 decimi se si sbaglia la frenata, quindi occorre assolutamente transitare sul punto di corda.
“La 15 e' una curva appena accennata in allungo, dopo la quale ci si trova subito a impostare l’ultima curva, la 16, che e' molto interessante in quanto si puo' passare sul punto di corda con grande velocita', se si riesce a trovare il ritmo giusto. Ci si rituffa infine sul rettilineo dei box per iniziare un altro giro.”
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