Honda Racing F1: Un giro di pista di Interlagos con Alex Wurz

Honda Racing F1: Un giro di pista di Interlagos con Alex Wurz

Per l’ultima volta nel 2008, il collaudatore e pilota di riserva Alex Wurz ci fa salire a bordo per un giro lanciato del tracciato del prossimo GP.

“Il Brasile e' un luogo fantastico dove chiudere la stagione, perché la' i tifosi sono veri appassionati di Formula Uno e quest’anno piu' che mai faranno un grandissimo tifo, visto che Felipe Massa e' ancora in corsa per il titolo iridato.

“La pista e' un buon banco di prova per i piloti. Si taglia il traguardo in settima e si inizia la staccata della Curva 1 a circa 317 km orari. È una curva sopraelevata, contraddistinta da un punto di corda cieco che rende piuttosto interessante la frenata. Qui si puo' ritardare molto la staccata e cio' rende questo punto molto favorevole ai sorpassi.”

“Ci si tuffa quindi in discesa percorrendo una curva destrorsa e arrivando a innestare la quarta marcia in uscita. Per favorire l’inserimento in curva, occorre sollevare leggermente l’acceleratore e fare attenzione alla gobba in ingresso affinché la macchina non perda stabilita'. È una curva abbastanza difficile e quest’anno, senza il controllo della trazione, lo sara' ancora di piu'. La 3 e' una lunga curva sinistrorsa, che dovrebbe essere percorsa con l’acceleratore affondato.”

“Si sfreccia poi lungo il secondo rettilineo fino alla Curva 4, dove l’area di staccata e' particolarmente irregolare. Vi si arriva in settima e si frena ai 90 metri. Si puo' uscire molto velocemente da questa curva sinistrorsa se non si ha una guida brusca, quindi occorre essere molto graduali, lasciare correre la macchina e aprire l’acceleratore il prima possibile. È poi importantissimo salire sul cordolo nel punto di corda, per non andare larghi in uscita.”

“La 5 e' una curva in allungo, superata la quale si sale la collina fino al tratto con andamento destrorso a due punti di corda, costituito dalle curve 6 e 7. Qui si possono guadagnare decimi preziosi perché si rimane a lungo alla corda e non e' facile impostare la traiettoria giusta a causa del dislivello nella parte centrale che alleggerisce il retrotreno. In queste curve, la macchina non ha mai un buon bilanciamento ed e' sempre difficile impostarle bene.”

“Si entra quindi nella parte piu' guidata della pista. La curva a destra n. 8 si percorre in seconda salendo con decisione sul cordolo interno. La macchina sobbalza notevolmente, ma occorre tagliare sul cordolo in quanto si guadagna davvero molto tempo. All’inizio del weekend, il cordolo e' molto scivoloso, poi verso la fine della gara offre molto grip, quindi di volta in volta si deve valutare quanto e' gommata la sua superficie.”

“Si supera quindi un altro piccolo dislivello, prima di lanciare la macchina lungo il punto di corda della successiva curva a sinistra. Per essere veloci, si deve entrare in curva piu' rapidamente di quanto si crede sia possibile, in quanto in virtu' della compressione nella parte centrale la macchina usufruisce di un’aderenza maggiore che ne favorisce l’inserimento. È una curva molto bella, soprattutto quando si ha poco carburante, seguita da un breve allungo che porta al tornantino della Curva 10. Questo punto e' molto scivoloso e basta un minimo errore per fare bloccare una ruota anteriore, quindi occorre avere una guida molto attenta.”

“La 11 e' una curva a sinistra che si percorre a tavoletta in discesa e che porta alla Curva 12, la piu' importante dell’intera pista. La si affronta in seconda o in terza, in base alla rapportatura adottata, e la velocita' raggiunta in uscita si mantiene lungo l’intero tratto in salita verso il rettilineo dei box. Si deve quindi ritardare la frenata, per non perdere troppo tempo, ma occorre fare attenzione a non arrivare lunghi perché e' fondamentale uscire con la massima velocita' possibile. Si puo' salire sul cordolo interno, ma non eccessivamente, altrimenti le ruote si staccherebbero dal suolo perdendo trazione in uscita.”

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