Hamilton: ''Lavoro per la mia famiglia''

Come pilota rappresenta uno dei piu' fulgidi talenti espressi dal mondo della F1, come uomo rimane un autentico rebus. Qual e' il vero volto di Lewis Hamilton? Playboy incallito, amante dei soldi tanto da decidere il trasferimento in Svizzera, oppure ragazzo modello, legato ai valori della famiglia? Il pilota di Stevenage, raggiunto telefonicamente dal quotidiano tedesco Bild am Sonntag, commenta con termini che strapperebbero una lacrima anche ai cuori piu' duri il recente (milionario) prolungamento di contratto con il team McLaren Mercedes.
“Lavoro per la mia famiglia,” confida. “Un giorno vorrei comprare una casa sia a mio padre sia a mia madre. Hanno fatto tanto per me, mi piacerebbe potermi occupare di loro, cosi' da iniziare a restituire in ultimo una parte di quanto ricevuto. È arrivato il momento che comincino a godersi la vita, quello che e' mio e' loro, e viceversa. Sono stato educato in questo modo”.
Lewis si scrolla di dosso i panni del giovane alla ricerca continua del piacere, soprattutto se incarnato da donne affascinanti, le stesse con cui si e' accompagnato dopo la rottura del fidanzamento con Jodia Ma.”Non ho alcun bisogno,” prosegue, “di andare alle feste o di frequentare ragazze. Desidero realizzare il mio sogno e laurearmi campione del mondo. Non mi serve molto per essere felice. Ho un’auto, rigorosamente Mercedes, sponsor che mi riforniscono di abiti e orologi. Spendo solo per comprarmi da mangiare”.
Hamilton rivolge un ulteriore pensiero al padre-manager Anthony, al quale, ammette, si deve una parte del lavoro che ha portato il pilota anglo-caraibico a sottoscrivere un impegno sino al 2012 con la scuderia di Woking. “Si e' applicato duramente,” conclude, “come d’altronde io in macchina. È il miglior genitore che si possa avere, nonché il procuratore piu' in gamba”.
Ottavia Molteni
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