Hakkinen: ''Il ritiro? Era tempo di farlo''
Sino al trionfo mondiale di Kimi Raikkonen era stato la figura di riferimento per quanti, in anni recenti, pensavano ad una certa parte della Finlandia che gareggia e vince. Mika Hakkinen, iridato 1998 e 1999 ai tempi in cui in F1 correva un certo Michael Schumacher, torna a parlare del suo ritiro definitivo dall’ambito agonistico. “Nel 2001, quando ho lasciato la F1, per me si e' trattava ancora e solo di lavoro,” dichiara al settimanale tedesco Auto Bild Motorsport. “Avevo raggiunto cio' che mi proponevo, inoltre gli incidenti che ho sofferto hanno influenzato la mia decisione. Ora e' diverso. Dopo tre stagioni nel campionato DTM, ho capito che era arrivato il momento di provarmi in ambiti nuovi non solo della mia carriera, ma anche della mia vita”. L’ex pilota delle Frecce d’Argento McLaren-Mercedes, che ha annunciato lo stop nel mese d’ottobre, chiarisce ulteriormente il pensiero: “In DTM devi dare il 110% se vuoi vincere, ogni altra cosa deve essere bandita dalla tua testa. Occorre concentrarsi solo sulla propria carriera e sulle corse. Beh, se mi sono ritirato, uno dei motivi e' perché non volevo piu' tutto questo”.
Il finlandese, che prospetta un futuro da manager nel campo del marketing globale (ha gia' trovato una serie di partner), non ha comunque alcuna intenzione di rinunciare a sedersi al volante di una quattro-ruote. “Ma sara' solo per divertimento”, chiarisce, per poi riprendere: “All’inizio sacrifichi la tua vita alle corse, senza compromessi, per te vogliono dire tutto. Solo piu' avanti maturi nel corpo, soprattutto nella testa, la convinzione che la vita e' importante, che devi rispettarla maggiormente”. Possiamo pensare sara' questo l’insegnamento che Mika passera' al figlioletto Hugo. Il primogenito di casa Hakkinen, che ora ha sette anni, sembra, infatti, mostrare gia' una certa propensione per la velocita'. “Quando andiamo a correre con i kart,” conclude, “non vorrebbe mai smettere, le auto gli piacciono, anche se non sto a pensare: Dovrebbe diventare un pilota. Puo' decidere da solo. Se gli riconosco del talento? Ma certo! (ride, ndr)”.
Come ricordato, Hakkinen si e' imposto al grande pubblico, vincendo due Mondiali di fila in F1 con il team capitanato da Ron Dennis. Il periodo di gloria del pilota finlandese lo ha visto scontrarsi con il collega che, a leggere le dichiarazioni riportate dall’edizione domenicale del quotidiano tedesco Bild, Mika ritiene il miglior corridore di sempre, Michael Schumacher (il connazionale Raikkonen e' invece indicato come quello odierno). Ma non e' stato l’asso di Kerpen il peggior avversario dagli inizi di carriera. “Si chiamava Taru Rinne,” ricorda, “era una kartista molto, molto brava. Era sempre lei che bisognava battere e non sempre ci sono riuscito. Oggigiorno non penso, comunque, che una donna possa trovare la sua strada in F1. Serve un’incredibile forza fisica, da questo punto di vista partono svantaggiate”. Altra confidenza “golosa”, su un possibile percorso alternativo alle gare: “Mi sarei unito al circo, non farlo mi ha causato una grande sofferenza. Ho sempre voluto essere un artista”.
Ottavia Molteni
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