Grosjean: “Criticano la Haas per invidia”

Il ginevrino rivendica l'autonomia tecnica della Haas: "Non siamo un ramo della Ferrari"

Grosjean: “Criticano la Haas per invidia”

Tra le rivelazioni più interessanti di questo avvio del Mondiale 2016 c’è sicuramente il team Haas, la scuderia del miliardario americano Geene Haas. Nelle prime due gare della stagione, Romain Grosjean è riuscito a portare a punti la sua VF16 in entrambi gli appuntamenti. Ottenendo risultati strabilianti per un nuovo team, come il sesto posto in Australia e il quinto in Bahrain. Risultati conseguiti in condizioni molto differenti, dunque non frutto del caso ma della oggettiva competitività della monoposto.

Grosjean, al momento, si trova al quinto posto nella classifica piloti. Stessa posizioni che occupa la Haas nel Campionato costruttori, davanti a nomi come Toro Rosso, Force India, Renault e Mclaren, e staccata di appena due punti dalla Williams. Numeri davvero importanti che non potevano non suscitare qualche malumore negli avversari.

Il direttore tecnico della Williams, Pat Symonds, nelle scorse settimane aveva espresso i suoi dubbi sul “metodo Haas”, vale a dire sul costruire vetture che fanno grande uso di componenti di altri team. Alcuni giorni dopo gli ha fatto eco il team principal della Red Bull, Chris Horner, che senza parafrasare ha accusato la Haas di correre con una versione aggiornata della SF15-T “La Ferrari del 2015 sembra essere ancora molto competitiva” aveva detto sarcastico.

A difesa del proprio team è intervenuto ora Romain Grosjean, autore delle eccellenti prestazioni con la VF16, nonchè vincitore del premio driver of the day sia in Australia che in Bahrain. “Stiamo lavorando con la Ferrari non più vicino di quanto la Lotus avesse fatto l’anno scorso con la Mercedes – ha dichiarato il ginevrino a Speed Week – Dicono che siamo solo un ramo della Ferrari, ma questo è falso“.

“Certo, abbiamo molte parti della Rossa, che ci permettono di risparmiare un sacco di problemi, ma il resto è Haas” ha proseguito Grosjean. La scuderia americana, infatti, sfrutta diverse componenti made in Maranello, soprattutto per quanto riguarda il retrotreno, e ovviamente la power unit.

Anche ad Auto Motor und Sport il pilota francese ha ammesso la parentela tecnica tra Haas e Cavallino, ma rivendicando l’autonomia del proprio team. “La VF16 gentile con gli pneumatici, come la Ferrari? Non è un caso. Abbiamo la stessa scatola del cambio e la stessa sospensione posteriore.”

Il metodo Haas, secondo Grosjean, è una soluzione molto positiva per la Formula 1, perchè permette l’ingresso di nuovi team e di rimpinguare lo schieramento, e di conseguenza rendere più interessanti le gare. “La Haas può incoraggiare altri a entrare in F1. Penso che i fan preferirebbero vedere 24 o 26 vetture in pista”. E lancia una stoccata ai critici: “Soprattutto invidia. D’altra parte ci sono quelli che semplicemente non hanno avuto il nostro stesso successo, e dicono che il nostro approccio non ha nulla a che fare con la F1. Non è vero. Siamo tutti in Formula 1, ma abbiamo un approccio diverso”.

Lorenzo Lucidi

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