Gran Premio di Corea 2013, Yeongam: anteprima e orari del weekend

Gran Premio di Corea 2013, Yeongam: anteprima e orari del weekend

Il dado è tratto. La decisione è stata presa: la Ferrari si concentrerà sulla vettura del 2014, in quanto le possibilità di vincere il mondiale ormai sono più che esigue. Potremmo fare i complimenti a Sebastian Vettel, dunque, che ha ormai in pugno il suo quarto mondiale consecutivo. Non si può biasimare la Ferrari del resto, dopo una sconfitta bruciante come quella di Singapore la scelta fatta è senz’altro quella giusta. Ed ora si viaggia verso la Corea, teatro di un dominio incontrastato di Vettel negli ultimi due anni. Ma andiamo con ordine.

Sebastian Vettel è stato il dominatore indiscusso di Marina Bay. Sia al sabato che alla domenica, nonostante la quasi Pole di Rosberg. Rosberg che poi gli rovinerà il grande slam per una sola curva al comando. Già, per l’appunto una sola curva. L’unica in cui è stato concesso agli avversari di vedere un po’ più da vicino i tubi di scarico della RB9 del tedesco. Una prestazione del genere non si era mai vista. Un divario che in alcuni giri superava i tre secondi a tornata. Altro che top, il caro Sebastian è un alieno. Sebbene sia stato un secondo posto amaro, si tratta comunque di un mezzo miracolo per Fernando Alonso. Da ottavo a terzo nel giro di due curve: una partenza, che nemmeno lui sa come ha fatto a farla. Poi una strategia azzeccata al muretto Ferrari – sogno o son desto? – lo porta al secondo posto. Decisamente di più non si poteva fare. Strepitosa è stata anche la gara di Kimi Raikkonen, che da dodicesimo va a chiudere secondo, prendendosi anche l’onore del sorpasso più bello del weekend (su Jenson Button), tutto ciò con il mal di schiena. E meno male che aveva il mal di schiena, altrimenti…

Ai piedi del podio si piazza il duo Mercedes, Rosberg – Hamilton, i quali conducono entrambi una gara all’inseguimento, ma senza avere il passo giusto per insidiare i primi tre. E ringraziano Webber per la piazza ceduta loro nel finale. Sesto si piazza Felipe Massa che, sebbene la gioia e la libertà ritrovata dopo il siluro della Ferrari, non cava più di un ragno dal buco dalla sua gara: un solito sesto posto. Per altro ringraziando le McLaren, che dal canto loro hanno condotto una gara veramente competitiva, salvo poi sciogliere le gomme negli ultimi passaggi. Ma almeno una cosa positiva l’hanno fatta: hanno risvegliato tutti dalla pennichella pomeridiana quale è stato il Gp si Singapore – pura agonia per i ferraristi, in specie – movimentando le fasi finali della corsa. Rispettivamente Button settimo e Perez ottavo, sembrava sarebbero riusciti quasi ad arrivare a podio. Buona  anche la gara di Hulkenberg e Sutil, che chiudono nelle ultime due posizioni della zona punti, il primo mettendosi in luce per un eventuale top team, il secondo ridandosi slancio nei risultati in campionato.

Troppo sfortunata invece la gara di Mark Webber, che termina in fiamme proprio all’ultimo giro. Rimedia un passaggio da Fernando Alonso e si becca la terza reprimenda annuale che gli costa 10 posizioni in griglia di partenza in Corea. Ok, è vero, non è che il passaggio sia stato dato in completa sicurezza, ma ragazzi, che sfiga Mark…

Il “Circuito Internazionale di Corea”, situato nella Corea del Sud, fa parte degli autodromi di nuova generazione. Infatti la sua costruzione risale al 2007, sulla base di un progetto dell’ingegnere tedesco Hermann Tilke, già creatore di altre piste in calendario; costato circa 190 milioni di euro  è stato completato solo poche settimane prima dell’evento, con un massiccio impiego di operai, militari ed esperti nella posa del manto stradale provenienti dalla Germania. È un circuito cittadino di tipo semipermamente: infatti una parte si può definire “fissa”, mentre l’altra è posta lungo il lato del porto, dove sorgono diversi alberghi da cui gli spettatori posso osservare il passaggio delle vetture o, in alternativa, dalle imbarcazioni situate presso il molo; non mancano poi le tribune, che possono ospitare fino a 135.000 persone. Misura in totale 5.615 metri con 18 curve, 10 a sinistra e 8 a destra con una sezione molto impegnativa che comincia dopo il terzo lungo rettilineo, districandosi fino alla curva 18, che immette poi sul traguardo. Due le zone DRS, come di consueto in questa stagione: la prima sarà situata lungo il rettilineo più lungo di tutto il tracciato, con velocità di punta intorno ai 320 km/h, mentre la seconda zona si troverà lungo il rettilineo d’arrivo, non appena terminata la sezione più tortuosa. La Pirelli ha annunciato, lo scorso 17 settembre, che per il Gran Premio verranno portate due mescole: la White Medium e la Red Supersoft, in quanto la loro combinazione sembrerebbe essere la più adatta alla tipologia di tracciato, in cui sono presenti molte curve o forti punti di frenata.

Edizioni precedenti

Edizione 2010: la prima corsa sul tracciato coreano, completato poche settimane prima. Ecclestone si dice scettico sul fatto di far venire il circus in Corea, non solo per la preparazione in extremis del circuito, ma anche per le tensioni politiche con il Nord del paese, poi per fortuna risoltosi, mentre a rassicurare il patron della Formula Uno ci pensano Tilke, che assicura un buon grip nonostante la recente costruzione, e Charlie Whiting, che da conferma del buon procedimento dei lavori e del fatto che l’autodromo è da considerarsi già operativo. Nelle prove del venerdì non brilla nessuno in particolare, si alternano soltanto i top team nelle tre sezioni a disposizione, mentre l’entrata dei box viene modificata per diminuire le possibilità di scontro dovute all’incrocio di traiettorie. Il sabato invece è già sfida accesa: Fernando Alonso (Ferrari) sembra conquistare la pole, ma all’ultimo giro della Q3 entrambi i piloti Red Bull gli passano davanti: è Sebastian Vettel ad avere la meglio su Mark Webber. Nel pre-gara è invece attesa la pioggia, cosa che puntualmente si verifica, ritardando così la partenza di 10 minuti. Iniziata dietro la safety car viene bloccata tre giri dopo per problemi di visibilità dovuti alla quantità di pioggia alzata dalle stesse monoposto; per 17 giri la safety guida il gruppo, dopodiché viene confermata la partenza in regime di gara. Partono bene le due Mercedes che guadagnano una posizione, mentre Webber esce di strada andando ad impattare contro le barriere a seguito di un’uscita troppo larga. Entra nuovamente in pista la macchina di sicurezza, e dopo tre giri si può riprendere: Alonso viene sorpassato da Hamilton durante la sosta ai box, salvo poi riprendersi la posizione, causa un errore dell’inglese.  Al 45° giro Vettel è costretto al ritiro per un principio d’incendio, lasciando così la vittoria dieci tornate più tardi al ferrarista, che precede Hamilton e Massa sulla linea del traguardo.

Edizione 2011: rispetto all’anno precedente il circuito risulta ancora meno curato, tanto che sotto al podio furono trovati i tappi di champagne della scorsa premiazione, segno di un utilizzo esclusivo al circus della Formula Uno. Viene modificata la curva 17 e spostato il suo muretto per garantire una maggior sicurezza, come richiesto dai piloti stessi, seppur nel complesso la struttura non migliori. Nelle prove del venerdì si corre sotto la pioggia, per cui i risultati registrati risultano alterati e relativi, dal momento che il sabato il tempo cambia, con Button (McLaren – Mercedes) che fa registrare il miglior tempo, seguito dal compagno di squadra Lewis Hamilton. Le qualifiche del pomeriggio si svolgono anch’esse con pista asciutta e clima ottimale: sia in Q1, Q2 e Q3 il migliore è Hamilton che conquista la pole position (19ª personale) con il tempo di 1.35.820, seguito da Sebastian Vettel (RBR – Renault) e Button. La domenica scatta bene Vettel, che sorpassa immediatamente l’inglese portandosi in testa alla gara ed imponendo il proprio ritmo a tutti, dietro di loro un trenino formato da Massa, Webber, Alonso, Rosberg e Button. Al 16° giro scontro tra Petrov e Schumacher, con il russo che tampona il sette volte campione del mondo; al fine di ripulire il tracciato dai detriti subentra la safety car, con la situazione che è la seguente: Vettel, Hamilton, Webber, Button, Rosberg ed i due ferraristi, che al 23° passaggio sorpassano il tedesco. Negli ultimi giri si accende una lotta per il secondo posto, in cui alla fine sarà  Hamilton ad avere la meglio grazie all’uso del DRS, dopo più di mezzo giro testa a testa con Webber, mentre Button non riesce ad approfittare del duello tra i due. Dopo 55 tornate va a vincere Sebastian Vettel, secondo Lewis Hamilton e terzo Mark Webber, con la Red Bull che conquista anche il titolo costruttori oltre a quello piloti precedentemente vinto con il tedesco.

Edizione 2012: nel corso del weekend viene annunciato l’allungamento del contratto tra il circus della Formula Uno ed il circuito fino al 2016, nonostante la perdita del main sponsor ed un buco finanziario di parecchi milioni di euro. Nel frattempo si ha l’arrivo della prima donna in veste di Team Principal che la Formula Uno abbia mai avuto: è Monisha Kaltenborn della Sauber. Nelle prime prove del venerdì il più veloce è Hamilton con la McLaren – Mercedes, mentre nelle due restanti sessioni sono le Red Bull a dominare con Vettel a primeggiare. Nelle qualifiche del sabato sia in Q1 che in Q2 il tedesco fa segnare i tempi migliori, mentre Button è eliminato a causa del traffico venutosi a formare in seguito alla rimozione della vettura di Daniel Ricciardo per un problema tecnico. Nella Q3 Vettel fa segnare ancora il miglior tempo al suo primo giro lanciato, ma negli ultimi secondi viene sorpassato dal compagno di squadra Webber, conquistando la sua undicesima pole e la 200ª per il motore Renault. Il giorno dopo, in gara, si fa subito sorpassare dal compagno di scuderia, mentre Alonso supera Hamilton portandosi terzo. Il ritmo imposto dall’apri fila Red Bull è altissimo, tanto che dopo la prima tornata di soste ha ancora un vantaggio di circa tre secondi sugli inseguitori. Nel frattempo sia Button che Rosberg sono costretti al ritiro in seguito ad un contatto causato da Kamui Kobayashi (Sauber – Ferrari), punito in seguito con un drive-through. Anche Hamilton è costretto a rallentare per problemi al carico aerodinamico, e la sosta ai box non aiuta a risolvere il problema, tanto che viene sorpassato sia da Massa che da Räikkönen. Le posizioni rimangono invariate fino alla fine: Sebastain Vettel con la sua Red Bull, dopo un’ora e 36 minuti, va a vincere il Gran Premio di Corea, portandosi a sei punti di vantaggio rispetto ad Alonso, che giunge terzo dietro a Mark Webber.

Venerdì 4 Ottobre

Libere 1: 3:00-4:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 7:00-8:30 (Sky Sport F1 HD)

Differita in sintesi su RaiSport1 alle 22:35

Sabato 5 Ottobre  

Libere 3: 4:00-5:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 7:00 (Sky Sport F1 HD)

Differita integrale su Rai 2 alle 11:45

Domenica 6 Ottobre

Gara: 8:00   ̶   55 giri  ̶  308,630km (Sky Sport F1 HD)

Differita integrale su Rai 1 alle 14:00

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Corea ci sono 7 ore di differenza.

Distanza a giro: 5,615km

Numero di curve: 18

Senso di marcia: antiorario

RECORD

Giro prova: 1:35.585 – S Vettel – Red Bull Renault – 2010
Giro gara: 1:39.605 – S Vettel – Red Bull Renault – 2011
Distanza: 1h38:01.994 – S Vettel – Red Bull Renault – 2011
Vittorie pilota: 2 – S Vettel
Vittorie team: 2 – Red Bull
Pole pilota: 1 – S Vettel, L Hamilton, M Webber
Pole team: 2 – Red Bull
Podi pilota: 2 – L Hamilton, S Vettel, F Alonso
Podi team: 4 – Red Bull

Albo d’oro

  1. 2010 F Alonso – Ferrari
  2. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
  3. 2012 S Vettel – Red Bull Renault

Andrea Villa, Matteo Bramati

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