Ferrari, Marchionne: “Arrivabene non è in discussione”
Il presidente della Rossa conferma il team principal e parla della scelta di puntare sulle seconde linee
Tra i principali accusati da parte della critica per gli ultimi risultati della Ferrari c’è sicuramente il team principal della Rossa, Maurizio Arrivabene.
Il manager bresciano, scelto direttamente dal Presidente Marchionne, prese il posto di Marco Mattiacci alla direzione della parte sportiva Ferrari alla fine del 2014, cercando di ricostruire un gruppo che, in quel momento, era diviso e lavorava a gruppetti.
Il 2015 è stato un anno di ricostruzione: ricompattare l’organico, farlo lavorare in simbiosi e buttare le basi per un progetto che avrebbe dovuto portare la Scuderia di Maranello al titolo. Grazie ai buoni risultati, probabilmente inaspettati anche dalla dirigenza dopo un pessimo 2014, la pressione e la voglia di vincere sono cresciuti, cercando di puntare al titolo già nel 2016 con un progetto altamente ambizioso.
I risultati di questa stagione, dopo i proclami fatto prima dell’inizio del campionato, non sono stati certamente all’altezza e sotto accusa è finito proprio Arrivabene. Sergio Marchionne ha voluto, però, mettere a tacere qualsiasi voce, confermando la sua fiducia al manager bresciano: “Maurizio non è in discussione. Quando è entrato aveva visto la parte davanti della scuderia. Ma c’è anche un dietro impressionante e complesso. Anche lui sta imparando. Ha imparato. Bisogna riconoscere il lavoro fatto con la squadra per tenerla unita. E l’atmosfera del team è buona”.
Il Presidente della Ferrari ha poi voluto approfondire la scelta di puntare sulle seconde linee, sfruttando le conoscenze interne della Scuderia per sviluppare le vetture 2016 e 2017: “Forse avrei dovuto farlo già l’anno scorso, ma non volevo entrare pesantemente in un meccanismo delicato. In fondo con quello che avevamo a disposizione, l’anno scorso alla fine abbiamo fatto abbastanza bene”. Il processo di rinnovamento iniziato a fine 2014 con il licenziamento di figure chiave come Nicholas Tombazis e Pat Fry quindi continua.
Gianluca D’Alessandro
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