F1 | Ralf Schumacher: “Hamilton non potrà lavorare con gli ingegneri per sviluppare l’auto rispetto a Michael”

L'ex driver tedesco ha discusso delle differenze tra il fratello e il neo alfiere della Ferrari

F1 | Ralf Schumacher: “Hamilton non potrà lavorare con gli ingegneri per sviluppare l’auto rispetto a Michael”

Il 2025 ha regalato al mondo della Formula 1, in particolar modo ai sostenitori del Cavallino, l’approdo di Lewis Hamilton alla corte di Maranello. L’inglese, che ha deciso di concludere il suo lungo e vincente ciclo in Mercedes durato oltre un decennio, ha deciso di sposare il progetto tecnico della Ferrari per cercare di riscrivere il proprio nome sull’albo d’oro che manca dal 2020.

Discutendo del neo alfiere della Rossa, Ralf Schumacher ha sottolineato le differenze tra l’arrivo a Maranello del fratello e dello stesso Sir Lewis.

Per l’attuale opinionista di Sky Germany la difficoltà principale per l’ex Mercedes sarà quella di dare consigli utili ai fini dello sviluppo dell’auto, al contrario invece di quanto accadeva con Michael nel suo periodo in rosso, dovendo di fatto trovare il giusto feeling con la vettura senza alcun tipo di stravolgimenti.

“Vasseur? Non potrà proprio aiutarlo, così come non ha potuto farlo neanche Toto quest’anno – ha dichiarato Schumacher, intervistato da Auto Bild – Nessuno dei due è responsabile della progettazione dell’auto. Conclusione: Lewis deve adattarsi alle caratteristiche di guida della vettura e non viceversa”.

Ralf Schumacher, proseguendo il proprio discorso, incentrandolo sulle differenze tra il fratello e Hamilton, ha detto: “La differenza più grande è che, tra molte altre caratteristiche, Michael ha potuto lavorare con gli ingegneri per sviluppare un’auto perfetta per il suo stile di guida. Lewis non può farlo. Non era mai riuscito a farlo prima, se ascoltiamo attentamente cosa dicono i tecnici Mercedes. Toto Wolff ha sottolineato più di una volta che il pilota deve accelerare e gli ingegneri devono sviluppare. Ma lo ha detto anche perché i suoi piloti apparentemente non erano in grado di dare il giusto input”.

L’ex driver tedesco, completando l’analisi, ha aggiunto: “Michael era completamente diverso. Ha sempre dato indicazioni ai suoi confidenti come Ross Brawn e Jean Todt. Ciò rende le cose ancora più difficili per Lewis: perché Charles Leclerc è il punto di riferimento. Tutti nella squadra lo conoscono. Per Lewis, tutto in Ferrari è nuovo. Inoltre, Michael è arrivato alla Ferrari come attuale campione del mondo ed era molto più giovane. Nessuno di questi è il caso di Lewis”.

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