F1 | Jo Ramirez: “Perez ha talento e lo rivedremo su qualche vettura”

Sergio Perez è un nome molto chiacchierato negli ambienti della Formula 1 per quel che riguarda il suo ritorno con la squadra americana Cadillac, new entry nel Circus che dal 2026 rappresenterà l’undicesimo team in griglia di partenza.

Il messicano ha concluso la propria esperienza nella classe regina dell’automobilismo, dopo un difficile biennio in Red Bull, lo scorso anno quando la scuderia di Milton Keynes decise di affiancare Liam Lawson (successivamente retrocesso in Racing Bull, con la promozione di Yuki Tsunoda a partire dal GP del Giappone) al campione del mondo Max Verstappen.

Jo Ramirez, storico coordinatore della McLaren, discutendo del connazionale ha sottolineato come a incidere sulle prestazioni e sul destino di Checo siano stati fattori esterni alla pista anche se ha riferito che lo rivedremo in Formula 1.

“Il problema con Checo, non so se gli piaccia sentirlo o meno, è che si è allontanato dalle corse – ha dichiarato Ramirez, intervistato dal podcast ESPN Racing – Se sei un pilota di Formula 1 devi mettere la Formula 1 a colazione, pranzo e merenda. Devi fare come Max Verstappen, che ha un simulatore sul suo aereo e cerca modi per migliorare. A Sergio piacciono i soldi, ha fatto molti soldi. Il suo manager era molto bravo a stipulare buoni contratti e il contratto con la Red Bull era molto buono”.

Ramirez ha poi aggiunto: “Credo che, per come è andata, debba avere il desiderio di dire: ‘Tornerò, farò del mio meglio e dimostrerò a chi mi ha escluso dalla Formula 1 che posso fare di meglio’. Lo ha già dimostrato, perché gli altri piloti che hanno preso il suo posto non sono stati all’altezza”.

Il manager messicano, completando il proprio discorso, ha aggiunto: “Se la Red Bull gli avesse dato più tempo per tornare a dedicarsi a questo sport, ci sarebbero riusciti. È stata una svista, il talento ce l’ha e lo rivedremo su qualche macchina. All’inizio, non sarà una macchina competitiva. Non so quanto tempo ci vorrà o se cambierà squadra. La verità è che non gli hanno dato molto tempo; queste sono le regole della Red Bull”