F1 | Ferrari, Vasseur risponde alle critiche: “Pressione? Mi aspettavo tutta questa m***, ma guardo al futuro”

Vasseur e le continue critiche avanzate dalla stampa sulla situazione in casa Ferrari

F1 | Ferrari, Vasseur risponde alle critiche: “Pressione? Mi aspettavo tutta questa m***, ma guardo al futuro”

F1 Ferrari Vasseur – Con l’ombra di Christian Horner che continua ad aleggiare sullo sfondo, il clima a Maranello resta carico di tensione. Il nome dell’ex Red Bull è ormai entrato con forza nelle discussioni sul futuro della Ferrari, soprattutto in vista del 2026, quando il nuovo ciclo regolamentare potrebbe diventare il vero banco di prova per Frédéric Vasseur.

Se le “Rosse” non dovessero risultare competitive, non è escluso che la dirigenza possa valutare un cambio al vertice. Per ora, però, il team principal francese difende con decisione il proprio operato e quello della squadra, ribadendo la necessità di concentrarsi esclusivamente sul lavoro in pista. In una lunga intervista rilasciata alla rivista americana The Athletic, Vasseur ha voluto chiarire la propria posizione e il modo in cui affronta le pressioni che derivano dal ruolo più esposto del paddock.

Vasseur: “Sapevo che sarei stato criticato”

“Sono in questo sport da 30 anni – ha dichiarato il Manager francese – e sapevo perfettamente che sarei stato esposto alle critiche, che mi sarebbe piovuta addosso della me**a. Gli attacchi nel weekend di Montreal? Non hanno davvero fatto male alla squadra, anche se si tratta di cose molto negative per noi. Ma ero consapevole che avrei dovuto convivere con la pressione, perché fa parte del DNA della Formula 1”. Il francese ha poi spiegato come preferisca mantenere il proprio focus lontano dal clamore mediatico: “I giornali non li leggo, non guardo la televisione, so soltanto quello che mi viene riferito dall’ufficio stampa. Mi va bene così. La pressione in pista è già altissima, non serve aggiungerne altra. Sappiamo benissimo che dobbiamo portare risultati, ma ora pensiamo solo al futuro”.

Guardando avanti, Vasseur ha individuato nella gestione operativa dei weekend di gara il punto chiave per la crescita della Ferrari: “Il problema principale è che abbiamo perso alcune buone occasioni. A Baku, per esempio, avevamo il ritmo per ottenere molto di più, ma non siamo riusciti a massimizzare il risultato. Dobbiamo prestare più attenzione all’esecuzione, è fondamentale per fare un buon weekend”. Una riflessione lucida, che evidenzia come i limiti della SF-25 non siano solo tecnici, ma anche strategici e procedurali. L’obiettivo del manager francese è costruire un gruppo capace di reagire con prontezza alle variabili di gara, un aspetto in cui la Ferrari ha spesso pagato dazio rispetto alla concorrenza.

“McLaren? Non è così lontana, ma più costante”

Parlando degli equilibri tecnici in griglia, successivamente, Vasseur ha analizzato anche il momento d’oro della McLaren, attuale punto di riferimento in Formula 1: “Tutte le squadre attraversano alti e bassi, la differenza è che quando loro hanno un weekend difficile sono comunque lì a lottare, mentre quando tutto funziona, semplicemente volano. Non hanno un bottone magico, ma una struttura che sa reagire. Noi, invece, se partiamo con un problema al venerdì, finiamo spesso per dover andare sul sicuro e perdere fiducia”. Parole che, più che una resa, suonano come una dichiarazione d’intenti: la Ferrari vuole tornare a essere una certezza, non un’incognita.

Vasseur resta convinto della bontà del lavoro svolto finora, ma sa che il tempo stringe. Con il 2026 all’orizzonte e un regolamento che potrebbe riscrivere i valori in campo, la prossima stagione sarà decisiva per consolidare la fiducia della dirigenza. L’ombra di Horner, per ora solo suggestione, potrebbe diventare un’opzione reale se il percorso di crescita non dovesse concretizzarsi. Fino ad allora, il francese sceglie la via della concentrazione e della fiducia: lavorare in silenzio per restituire alla Ferrari la competitività e la stabilità che i tifosi attendono da troppo tempo.

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