F1 | Ferrari, spiegati i motivi della sosta lenta di Sainz a Zandvoort

Inaki Rueda ha analizzato le cause che hanno rallentato il primo pit stop dello spagnolo

F1 | Ferrari, spiegati i motivi della sosta lenta di Sainz a Zandvoort

Il Gran Premio d’Olanda, quindicesimo appuntamento stagionale del Mondiale 2022 disputato domenica scorsa sul tracciato di Zandvoort, non è stato particolarmente felice per Carlos Sainz. Lo spagnolo infatti è stato protagonista di uno sfortunato primo pit stop, dove ha dovuto pagare dazio a causa della mancanza della posteriore sinistra che lo ha costretto ad una lunga sosta durata ben 12,7 secondi.

Senza dimenticare la penalità per che ha dovuto scontare durante il secondo pit per unsafe release mentre transitava l’Alpine del connazionale Fernando Alonso. Sugli episodi che hanno condizionato l’alfiere della Rossa ne ha discusso Inaki Rueda, capo della strategie in casa Ferrari.

La chiamata del pit stop di solito ha due fattori: uno è la nostra chiamata al pilota e l’altro è la chiamata ai meccanici – ha spiegato Rueda in un video pubblicato dalla Ferrari post GP d’Olanda – La chiamata al pilota in questo caso è arrivata al momento giusto. Carlos non ha avuto problemi ad entrare nei box. Sapeva che stava entrando e aveva abbastanza tempo per percorrere la pit lane. La chiamata per pittare arriva di solito 23/24 secondi prima della sosta ma in questo caso, poiché stavamo rispondendo a Perez, è arrivata dopo. Abbiamo dato al nostro personale addetto ai box solo 17 secondi per reagire. Hanno bisogno di quel tempo per uscire ed essere pronti quando arriva il pilota. I nostri uomini escono con gli smonta-gomme e gli addetti alle gomme arrivano percorrendo l’area del pit stop ”.

Rueda, completando la propria analisi, ha poi aggiunto: “In questo caso Carlos è arrivato un po’ prima del solito. L’addetto all’anteriore sinistra è riuscito a inserirsi tra l’ala anteriore e il carrello, ma quello che si occupava della posteriore sinistra non è riuscito ad andare a posto. A Zandvoort, a peggiorare le cose, c’è una corsia box molto stretta e questo significava che l’addetto alla gomma posteriore sinistra doveva fare l’intero giro per arrivare alla sua zona. Ecco perché si è visto terminare le operazioni delle tre gomme mentre c’era ancora da montare quella posteriore sulla vettura”.

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