F1 | Ferrari, Montoya difende Binotto: “Non è lui a prendere le decisioni ma gli strateghi”
Sulla stagione della Ferrari: "Hanno la macchina più veloce ma non riescono a sfruttarla"
La Ferrari non è stata esente da critiche nella prima metà di stagione. La scuderia del Cavallino, nonostante abbia progettato una monoposto molto competitiva come la F1-75, non è riuscita a sfruttare nel migliore dei modi il mezzo a propria disposizione a causa di errori al muretto box, di errori dei piloti e di problemi di affidabilità.
Sull’andamento della Rossa ha esternato il proprio punto di vista Juan Pablo Montoya, con l’ex pilota di Williams e McLaren che ha sottolineato come la squadra di Maranello avrebbe dovuto avere un’importante vantaggio nel Mondiale mentre è costretta ad inseguire la Red Bull a causa delle errate scelte compiute in vari appuntamenti. Il colombiano ha poi focalizzato l’attenzione anche su Mattia Binotto, difendendo quest’ultimo e puntando invece il dito contro il gruppo di strateghi presenti in Ferrari.
“La Ferrari dovrebbe essere in testa alla classifica con un miglio di vantaggio – ha dichiarato Montoya, intervistato da Vegas Insider – E penso che oggi abbiano ancora il ritmo per vincere le gare, ma sai, continuano a battersi da soli. Se capiscono cosa devono fare ed elaborano strategie migliori allora possono vincere molte gare. È come se avessero così tanta paura di prendere decisioni. Secondo me, questo è ciò che li penalizza davvero. Non è che non stiano facendo un lavoro straordinario, perché quest’anno hanno costruito l’auto migliore. Ma sono in quella posizione che quando sei così bravo pensi: ‘Non ci incasiniamo’. Quando stai pensando di non incasinarti, qualcun altro sta pensando, e ti prendono. Sei completamente fregato”.
Montoya, completando la propria analisi sulla Ferrari, ha aggiunto: “Penso che la Ferrari abbia ancora la macchina più veloce. Semplicemente non la riescono a fruttare. Se la colpa è di Binotto? No, Mattia non è il ragazzo dedito alla strategia. Tutti lo incolpano, ma non è lui. Non credo che sia lui a dire: ‘Montiamo la gomma dura’. Ecco perché hai degli strateghi, ed è per questo che paghi le persone migliori per prendere quelle decisioni. In Red Bull, non è Adrian Newey o Christian Horner a prendere le decisioni. Sono gli strateghi che prendono le decisioni”.
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