F1 | Cara Ferrari il 2025 è l’anno in cui pensare in grande, con un Lewis Hamilton in più
Maranello ha il dovere morale di fornire la migliore monoposto possibile alla coppia più forte in griglia
Con l’appuntamento di Abu Dhabi è calato il sipario sul 2024 della Formula 1 e con esso il campionato più che positivo disputato dalla Ferrari. La scuderia del Cavallino si è infatti congedata da questa stagione con ben cinque successi all’attivo, un ruolino di marcia che a Maranello non vedevamo dal biennio 2017-18.
Ma non solo, dopo ben 12 anni la Rossa è tornata a giocarsi un titolo iridato fino all’ultima gara ma anche in questo caso – come accadde a Interlagos nel 2012 a Fernando Alonso nel confronto con Sebastian Vettel – la sorte non ha sorriso alla squadra capitanata da Frederic Vasseur alla quale non è riuscita la rimonta nei confronti di una McLaren che ha rinverdito la bacheca dopo ben 26 anni di digiuno.
Al di là della rimonta finale sfumata, ciò che ha impressionato in positivo è stata la reazione avuta dalla Ferrari nella seconda parte di stagione dove la SF-24 è stata costantemente tra le vetture più veloci. E non è un caso che tre vittorie, delle cinque complessive, siano arrivate al giro di boa del campionato: Monza, Austin e Messico. Dalle deludenti prestazioni estive, la Rossa ha recuperato il terreno perso migliorando di fatto una monoposto che dopo Montecarlo (dove Leclerc trionfò tra le stradine di casa) aveva palesato non poche difficoltà nel trovare quella sinergia ideale con gli sviluppi.
Ma la squadra gestita da Vasseur è riuscita a risalire la corrente, percorrendo quella giusta strada per uscire dalle sabbie mobili in cui era sprofondata la vettura. Proprio Vasseur merita un elogio, alla sua prima vera stagione (decisionale e a tutto tondo) da team principal della Rossa. Il francese, arrivato l’anno scorso, ha ereditato un team in difficoltà e dopo i primi mesi di assestamento ha iniziato a dare quella sterzata indicando quel percorso ideale per ritornare a lottare per qualcosa di importante.
Pian piano il team del Cavallino ha preso sempre più le fattezze di Vasseur, con l’ex Alfa Romeo che ha aggiunto nuove figure tra le quali spiccano Loïc Serra, nuovo direttore tecnico, e Jerome d’Ambrosio braccio destro dello stesso Vasseur.
Vedendo i progressi mostrati dalla Ferrari nel 2024, ci sono tutti i presupposti per ammirare una Rossa fin da subito competitiva per il prossimo anno contraddistinto da continuità regolamentare in vista della grande rivoluzione 2026. Senza dimenticare che nelle prossime settimane arriverà a Maranello un’autentica leggenda che risponde al nome di Lewis Hamilton. L’inglese, che in questi giorni ha concluso il suo tour di ringraziamenti nelle varie sedi Mercedes, è prossimo a iniziare un’avventura completamente nuova con il Cavallino al tramonto della sua trionfale carriera.
Malgrado una stagione difficile, dove però quando ha avuto la possibilità di “graffiare” lo ha fatto come i vecchi tempi, mettendo a tacere tutti coloro che lo davano per bollito, Hamilton ha dimostrato in pista di essere ancora un leone. La Ferrari ha il dovere morale di fornire a Sir Lewis e a Charles Leclerc la migliore monoposto possibile.
Sarebbe un peccato di lesa maestà non dare un mezzo competitivo alla migliore coppia presente in griglia. Non sarebbe la prima volta, anche in passato Maranello non è riuscito a esaltare nel medio e lungo periodo signori piloti (Alonso, Raikkonen bis, Vettel, lo stesso Leclerc), ma in questo caso sarebbe ancor più grave avendo tra le proprie fila il pilota più vincente della storia della Formula 1.
Pilota che ha scelto proprio la Ferrari, sposando il progetto made in Maranello, per ritornare al successo. Sarebbe un bellissimo romanzo da raccontare. In attesa che possa esserci il lieto fine. Ma questo potrà scriverlo solamente la Ferrari, nessun altro.
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