F1 | Al GP di Italia nel box Red Bull con ExxonMobil [Intervista]

Dario Izzo, Racing Technical Advisor per il team austriaco, ci spiega il suo lavoro nei weekend di gara

Il GP di Italia è alle porte, i team sono già tutti schierati e ai box si lavora sulle monoposto in attesa dell’inizio del quattordicesimo round stagionale, al via domani alle 11.00 con le Libere 1. Mentre i piloti si dedicano alle attività di comunicazione fuori dalla pista prima di mettersi al volante, meccanici e ingegneri si prendono cura dei bolidi ancora “dormienti” all’interno dei rispettivi garage, concentrandosi sulla prima accensione e sulla messa a punto in vista del semaforo verde.

Grazie a ExxonMobil, dal 2017 partner di Red Bull Racing come fornitore ufficiale di lubrificanti e carburanti, siamo entrati nel box del team austriaco per scoprire da vicino il lavoro dei tecnici dell’azienda di idrocarburi durante un weekend di gara.

Dario Izzo, Racing Technical Advisor per ExxonMobil, ci accoglie all’interno del laboratorio che a ogni gara trova spazio tra le mura del box Red Bull. Anche lui è a tutti gli effetti un uomo del team, dal momento che si interfaccia continuamente con tecnici, ingegneri e piloti della squadra. Il suo lavoro consiste nel testare olio e carburante, rispettivamente Mobil 1 ed Esso Synergy, per verificarne qualità e performance.

“Per prima cosa dobbiamo controllare che il materiale che portiamo in pista sia conforme ai regolamenti della FIA. La benzina e l’olio motore vengono approvati prima di ogni evento. Nel momento in cui portiamo i prodotti in pista, al mercoledì dobbiamo dichiarare quali utilizzeremo: possiamo scegliere solo una formulazione di benzine e di olio motore e, quando avviene la campionatura da parte della FIA, dobbiamo assicurarci che siano conformi chimicamente – cambi alla chimica del carburante possano dare un vantaggio ai team –. Bisogna essere certi che non avvenga la contaminazione, quindi testiamo tutto: benzina nei fusti, dalle pompe e dalla macchina; stessa cosa per quanto riguarda l’olio motore Mobil 1”.

Con solo tre motori a disposizione in questa stagione, l’olio motore assume un ruolo molto più importante rispetto al passato. Gli specialisti ExxonMobil parlano di “formula bilanciata” e dell’importanza delle tre “P”: power, performance e protection: “Un tempo la potenza era il focus principale, oggi la protezione ha un ruolo altrettanto importante. Bisogna trovare il giusto compromesso, poiché per avere una maggiore protezione aumenta la viscosità e un olio più denso è meno performante e ha meno potenza per muovere le parti nel motore; parliamo di oltre 4.000 parti che si muovono protette dal lubrificante”.

Molta più libertà invece per quanto riguarda il carburante, avendo i tecnici la possibilità di eseguire cinque aggiornamenti nel corso della stagione, cambiandone quindi la formulazione, che viene fatta ad hoc su un design di motore: “Quando Renault cambia la specifica, noi lavoriamo a una nuova formulazione che possa dare maggiore potenza al motore e migliorare le prestazioni”.  

Questo weekend Red Bull introdurrà la specifica C della power unit Renault su entrambe le monoposto. Voi come interverrete? “C’è una fase di sviluppo su cui lavoreremo. Ad oggi utilizziamo una seconda specifica di carburante, introdotta in Ungheria. Per cui ora si vedrà se esiste un ulteriore spazio di incremento di potenza sulla benzina. Il team ha grosse aspettative per quanto riguarda gli sviluppi di nuovo carburante”.

La F1 moderna è anche un importante banco di prova per le vetture stradali. Che cosa significa questo per voi? “Allo stesso modo dei costruttori con i motori, che portano parti meccaniche nuove e poi le implementano su strada, noi li seguiamo con benzine e lubrificanti: le persone che lavorano allo sviluppo dell’olio motore e del carburante sono le stesse che lavorano sulle formulazioni future per i prodotti stradali. E il passo dalla pista alla strada è abbastanza breve. Un incremento di potenza qui si può tradurre in minori consumi su strada. La F1 ci dà una opportunità che altrimenti non avremmo, è molto importante per noi”.

Il weekend di gara di un Racing Technical Advisor ExxonMobil inizia molto prima che si accendano i motori… “Di solito arrivo al lunedì. Martedì e mercoledì organizziamo la nostra postazione e la strumentazione all’interno del garage – Dario Izzo è inoltre responsabile della logistica dei carburanti e dei lubrificanti in giro per il mondo –. Al giovedì si fa la prima accensione della macchina: campiono quindi l’olio motore Mobil 1 da entrambe le monoposto. La parte che richiede maggior tempo durante un weekend è testare le performance del motore. Oltre al Mobil 1 per il motore, forniamo al team anche il Mobilube per il cambio, e l’olio idraulico: campioniamo tutti e tre i lubrificanti durante l’utilizzo della macchina, specialmente nelle Prove Libere, per controllare che i componenti meccanici lavorino nel modo atteso”.

L’analisi avviene tramite un apposito macchinario che permette di rilevare i metalli presenti all’interno dell’olio, e conoscere l’eventuale usura delle parti. “Lo scopo è determinare problemi meccanici prima che avvenga effettivamente una rottura, e prevenire quindi penalità: possiamo notare un incremento inaspettato del ferro nell’olio motore, fermare la macchina e controllare il propulsore. Nelle Libere, durante ogni ‘in e out’, campiono l’olio motore, lo testo, e in un paio di minuti abbiamo i risultati e li comunichiamo agli ingegneri Renault o Red Bull, che decidono il da farsi”.

Cosa cambia per voi da una pista all’altra? “Il nostro lavoro è sempre lo stesso ma, a seconda dello sforzo sul motore da un circuito all’altro, si possono vedere degli incrementi maggiori di alcuni metalli, per esempio dove fa molto caldo. Fondamentalmente però il nostro approccio resta uguale e tutte le gare sono impegnative. Qui a Monza non abbiamo portato prodotti diversi; al momento siamo abbastanza fiduciosi per quanto riguarda lubrificanti e carburante”.

I piloti si interfacciano con te? “Sì, si interessano. Daniel soprattutto, con lui scherziamo spesso: mi chiede se la benzina che ho portato questo weekend lo farà vincere o meno. C’è sempre interazione con loro, oltre che ovviamente con gli ingegneri e i meccanici”.

Quanto è importante in termini di performance il carburante? “Conta parecchio, soprattutto in gara. A Spa abbiamo stimato che il nuovo carburante desse un vantaggio di 0.15 secondi al giro, al massimo. Considerano lo stretto gap tra le prime tre scuderie, è un numero importante. Si potrebbe anche fare di più, ma bisogna essere razionali e capire che i carburanti non devono danneggiare i motori. Deve trattarsi sempre di una formulazione giusta e bilanciata per quel propulsore. Il carburante esatto è quello che ottiene il massimo da uno specifico design di motore, senza danneggiarlo”.

 

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