Un giro di pista con Alex Wurz: Hockenheim

Un giro di pista con Alex Wurz: Hockenheim

Decimo appuntamento del 2008 “a bordo” con il collaudatore Alex Wurz.

“L’aspetto piu' spettacolare di Hockenheim e' la sezione del Motodrome, le cui enormi tribune creano un’atmosfera straordinaria. Vi prendono posto migliaia di persone, che fanno un gran tifo ed e' molto bello immergersi in quel frastuono durante la parata dei piloti. Per quanto riguarda la pista, dopo le modifiche apportate nel 2002 e' diventata come molte altre, anche se rimane impegnativa tecnicamente.

“Si arriva alla Curva 1 in sesta, a poco piu' di 270 km orari. Si frena per un intervallo brevissimo, si scala una marcia e poi si converge rapidamente verso il punto di corda. In questa area, la macchina deve avere un ottimo inserimento in curva, altrimenti andra' larga con effetto sottosterzante in fase di uscita facendo perdere decimi preziosi nel rettilineo che segue.

“La Curva 2 e' strana, poiché in frenata rivela un fondo scivoloso e irregolare. Occorre imporsi di frenare in anticipo, in modo da potere aprire l’acceleratore il prima possibile in uscita, visto che ci si immette poi sul rettilineo piu' lungo. Quando si scarica la potenza a terra, la macchina viene sottoposta a forze di accelerazione laterale e quindi occorre agire gradualmente sull’acceleratore per evitare un eccessivo pattinamento delle gomme.

“Nel rettilineo successivo, prima della staccata per l’ingresso al tornante, si tocca la velocita' massima di 310 km orari. Si entra poi in questa curva molto lenta, che si percorre in prima a 60 km orari che e costituisce il punto migliore per i sorpassi. Vi sono molte aree di fuga, quindi se occorre si possono tentare mosse insolite. In uscita, e' importante avere una buona trazione perché si accelera fino alla sesta prima della Curva 7, che si percorre tranquillamente a tavoletta, qui di si arriva alla successiva curva a sinistra a 280 km orari.

“In questa due curve sinistrorse, la macchina scivola lateralmente e si perde pertanto facilmente la corda. Si accelera poi al massimo percorrendo la curva destrorsa successiva, sebbene potrebbe rivelarsi necessario sollevare leggermente il pedale dell’acceleratore in ingresso per favorire l’inserimento dell’avantreno. All’uscita, si e' in quinta e il tracciato riporta verso il Motodrome.

“la Curva 12 e' la piu' impegnativa del circuito. È veloce, in quanto si toccano i 270 km orari in ingresso, e dall’asfalto irregolare, poi si stringe in uscita, quindi si deve scegliere la traiettoria con grande precisione. Per essere veloci in questo punto, occorre salire sul cordolo, ma senza superarlo in quanto l’Astroturf posto esternamente e' scivoloso e puo' fare perdere molti decimi.

“Poi, in seconda si affronta una curva sinistrorsa sopraelevata e l’inclinazione aiuta a essere molto veloci nel punto di corda. Tuttavia, la pista torna pianeggiante quando la macchina e' ancora sottoposta a carichi laterali in uscita di curva, quindi si deve essere preparati a fenomeni di sovrasterzo. Segue poi un veloce cambio di direzione sinistra-destra, dopo il quale si entra in un settore in compressione che favorisce l’ingresso nelle ultime due curve a destra. Nel tratto fra queste due curve, si deve aprire leggermente lo sterzo, anche se in fondo si tratta piu' di un’unica curva a doppio punto di corda che di due separate. Infine, e' importante uscire bene per raggiungere la massima velocita' sul rettilineo dei box.”

“Si arriva alla Curva 1 in sesta, a poco piu' di 270 km orari. Si frena per un intervallo brevissimo, si scala una marcia e poi si converge rapidamente verso il punto di corda. In questa area, la macchina deve avere un ottimo inserimento in curva, altrimenti andra' larga con effetto sottosterzante in fase di uscita facendo perdere decimi preziosi nel rettilineo che segue.

“La Curva 2 e' strana, poiché in frenata rivela un fondo scivoloso e irregolare. Occorre imporsi di frenare in anticipo, in modo da potere aprire l’acceleratore il prima possibile in uscita, visto che ci si immette poi sul rettilineo piu' lungo. Quando si scarica la potenza a terra, la macchina viene sottoposta a forze di accelerazione laterale e quindi occorre agire gradualmente sull’acceleratore per evitare un eccessivo pattinamento delle gomme.

“Nel rettilineo successivo, prima della staccata per l’ingresso al tornante, si tocca la velocita' massima di 310 km orari. Si entra poi in questa curva molto lenta, che si percorre in prima a 60 km orari che e costituisce il punto migliore per i sorpassi. Vi sono molte aree di fuga, quindi se occorre si possono tentare mosse insolite. In uscita, e' importante avere una buona trazione perché si accelera fino alla sesta prima della Curva 7, che si percorre tranquillamente a tavoletta, qui di si arriva alla successiva curva a sinistra a 280 km orari.

“In questa due curve sinistrorse, la macchina scivola lateralmente e si perde pertanto facilmente la corda. Si accelera poi al massimo percorrendo la curva destrorsa successiva, sebbene potrebbe rivelarsi necessario sollevare leggermente il pedale dell’acceleratore in ingresso per favorire l’inserimento dell’avantreno. All’uscita, si e' in quinta e il tracciato riporta verso il Motodrome.

“la Curva 12 e' la piu' impegnativa del circuito. È veloce, in quanto si toccano i 270 km orari in ingresso, e dall’asfalto irregolare, poi si stringe in uscita, quindi si deve scegliere la traiettoria con grande precisione. Per essere veloci in questo punto, occorre salire sul cordolo, ma senza superarlo in quanto l’Astroturf posto esternamente e' scivoloso e puo' fare perdere molti decimi.

“Poi, in seconda si affronta una curva sinistrorsa sopraelevata e l’inclinazione aiuta a essere molto veloci nel punto di corda. Tuttavia, la pista torna pianeggiante quando la macchina e' ancora sottoposta a carichi laterali in uscita di curva, quindi si deve essere preparati a fenomeni di sovrasterzo. Segue poi un veloce cambio di direzione sinistra-destra, dopo il quale si entra in un settore in compressione che favorisce l’ingresso nelle ultime due curve a destra. Nel tratto fra queste due curve, si deve aprire leggermente lo sterzo, anche se in fondo si tratta piu' di un’unica curva a doppio punto di corda che di due separate. Infine, e' importante uscire bene per raggiungere la massima velocita' sul rettilineo dei box.”

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