Timo Glock corre in casa: appuntamento a Hockenheim
Ogni pilota di Formula 1 aspetta con ansia il Gran Premio che si disputa nella sua nazione, ma per Timo Glock il Gran Premio di Germania di questo week-end rappresenta un appuntamento davvero speciale.
Timo, con il suo atteggiamento responsabile e la sua costanza nelle prestazioni, fa dimenticare facilmente che sta correndo la prima vera stagione di Formula 1; per lui la gara di questo week-end sara' il primo Gran Premio di Germania e non poteva capitare in un momento migliore.
Nato 26 anni fa a Lindenfels, poco distante da Hockenheim, Timo e' cresciuto nel distretto di Odenwald, dove ha vissuto fino a quando recentemente non ha preso residenza a Colonia per essere vicino al centro tecnico della Panasonic Toyota Racing.
Quindi per lui Hockenheim e' proprio la gara di casa e questo significa che correra' in un ambiente a lui familiare, circondato da numerosi tifosi che lo supporteranno mentre cerchera' di arrivare un'altra volta in zona punti. “Verranno molti amici e anche molte persone che conosco,” assicura, “e questo rendera' davvero speciale la gara.”
Naturalmente, ogni pilota desidera vincere, quindi e' ovvio che Hockenheim sia una delle piste preferite da Timo, dato che l'ultima volta che ha corso qui nel 2006 ha vinto ed e' arrivato terzo nella serie GP2, ampliando la sua collezione di ricordi felici.
“Ogni volta che sono stato a Hockenheim ho guidato davvero bene, vincendo anche alcune gare,” aggiunge; “per me e' una delle migliori gare dell'anno, non solo perché corro sul circuito di casa, ma anche perché qui ho ottenuto grandi risultati.”
Per Timo Hockenheim non rappresenta solo la gara di casa, ma anche l'inizio della seconda meta' della sua prima vera stagione in Formula 1.
Finora il pilota ha guadagnato cinque punti in nove gare, ma le semplici statistiche raccontano solo una parte della storia: Timo ha ottenuto ottime prestazioni sin dall'inizio della stagione, e solo la sfortuna gli ha impedito di guadagnare punti al suo debutto con la Panasonic Toyota Racing in Australia.
Anche in Bahrein l'arrivo in zona punti era praticamente certo, finché non si sono presentati piccoli inconvenienti al cambio; poi in Canada finalmente la costanza di Timo e' stata premiata con il quarto posto ottenuto sul campo.
In questa stagione la lotta per i punti e' piu' serrata che mai e per un pilota giovane e' dura finire con regolarita' tra i primi otto dovendo combattere contro altri dieci vincitori di Gran Premio, tra i quali si trova anche il suo esperto e velocissimo compagno di scuderia Jarno Trulli.
Si tratta di una sfida formidabile che Timo ha accettato quando e' entrato a far parte del team a inizio anno. In Formula 1 un pilota non deve semplicemente sedersi al volante e lasciare che il suo talento faccia il resto; si tratta di lavorare sodo per competere ai massimi livelli ed e' per questo che Timo si e' guadagnato il soprannome di “terrier”.
“Per me Timo e' un segugio,” afferma Dieter Gass, Chief Engineer Corse e Test della Panasonic Toyota Racing. “È davvero motivato e incrollabile nel perseguire l'obiettivo; mi piace paragonarlo a un terrier perché quando punta qualcosa non molla prima di averla ottenuta.”
Anche sul casco di Timo compare la figura del ‘cane Glock’ a simbolizzare impegno e determinazione, qualita' che il pilota ha dimostrato di avere da quando e' alla Panasonic Toyota Racing.
Il suo impegno e' dimostrato anche da una grande etica professionale che lo ha spinto a trasferirsi a Colonia. Nei ritagli di tempo che il fittissimo calendario di gare, test e collaudi gli concede, Timo si reca spesso in sede a lavorare, perché lo ritiene fondamentale sia per la sua crescita personale che per quella della sua vettura.
'Il centro tecnico del team e' a Colonia e per me e' importante condividere quante piu' informazioni possibili sulla vettura con i miei ingegneri,' spiega. 'Penso che vivere a soli cinque minuti di distanza sia piu' facile che prendere l'aereo e volare per due ore prima di arrivare a Colonia.
'Sono un pilota di Formula 1, quindi per me e' piu' che naturale lavorare sodo per migliorarmi e per far progredire il team. I piloti devono essere un tutt'uno con la vettura: bisogna conoscerla e capirla al 100%.'
Non sorprende che questo atteggiamento gli abbia procurato le simpatie del team e soprattutto quelle della sua squadra, altrettanto dedita al lavoro, come spiega il capo meccanico Gerard Lecoq: 'Timo e' una persona molto aperta e schietta, quindi e' facile lavorare con lui condividendo sempre qualsiasi informazione; e' un tipo leale, sempre pronto a sostenere i suoi meccanici.
'Inoltre e' un gran lavoratore, e non lascia mai il circuito se tutto non va come dovrebbe. Girando per il paddock la sera tardi e' praticamente impossibile trovare un pilota, ma se se ne vede uno, si tratta senz'altro di Timo.'
Il rispetto e' reciproco perché Timo sa benissimo quante ore e quanto impegno la sua squadra dedichi alla sua vettura cercando di renderla perfetta in ogni occasione.
Come dice Timo: 'I meccanici sono davvero ottime persone, lavorano per i piloti quasi 24 ore al giorno ed e' rassicurante sapere di poter contare su professionisti del genere perché ogni volta che si scende in pista per le prove libere, le qualifiche o le gare, si e' certi di guidare una vettura con un'ottima messa a punto. Lavorando cosi' tanto fianco a fianco e' ovvio che si crei un rapporto stretto.'
Per Timo l'inizio della seconda meta' della sua prima vera stagione in Formula 1 e' il momento perfetto per guadagnare altri punti e per aggiungere lustro alla reputazione che si e' guadagnato sia all'interno del team che nel paddock.
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