Scuderia Toro Rosso: La STR3 al via nel GP di Monaco

Scuderia Toro Rosso: La STR3 al via nel GP di Monaco

Una gara dopo quanto in origine pianificato, la nuova STR3 esordira' in gara in questo fine settimana. Abbiamo, quindi, parlato col Direttore Tecnico della Scuderia Toro Rosso, Giorgio Ascanelli per scoprire quali siano esattamente le aspettative della squadra per questo debutto agonistico della nuova monoposto.

Che miglioramento vi aspettate in termini di prestazioni dalla STR3 rispetto alla STR2?
Giorgio Ascanelli: “Non mi piace essere forzato a parlare di numeri, ma questa nuova macchina sara' simile a quella della Red Bull ad inizio stagione, quindi speriamo che a Monaco si riveli essere tra tre decimi e mezzo secondo piu' veloce della vecchia macchina”.

Perché sara' simile solo alla vettura della Red Bull al momento del suo lancio, e non identical a quella che quella squadra utilizza oggi?
GA: “Tanto per cominciare, le due machine non potranno mai essere identiche perché utilizziamo motori diversi forniti da due case ben distinte. La macchina e' diversa perché non potevamo disporre, qui, di tutte le parti che avremmo voluto ed i principali aggiornamenti aerodinamici non erano disponibili per poter essere utilizzati questo fine settimana”.

Il fatto che abbiate un diverso fornitore di motori rispetto alla squadra cugina ha reso piu' complessa la problematica?
GA: “Le aree dove abbiamo avuto qualche problema -e le recenti prove private svolte sul circuito del Paul Ricard lo hanno messo in evidenza- concernono l’installazione del motore. Non c’e', pero', nessuna correlazione con la Ferrari, ma riguarda noi. Tanto il nostro motore, quanto quello della Red Bull Racing sono V8 di eguale cilindrata, ma le similitudini finiscono qui! Tutto il sistema attorno al motore e' completamente diverso ed ovviamente avremmo gradito disporre di piu' tempo e collaudi piu' lunghi con tutti i sistemi. Sono pero' soddisfatto di quello che siamo comunque riusciti a fare. Ovviamente, si tratta di un’area dove entriamo un po’ nell’ignoto, proprio perché abbiamo effettuato un chilometraggio di prova un po’ limitato”.

Siete coraggiosi o matti a far esordire una macchina nuova proprio su un circuito unico come Monaco?
GA: “Come tutti sanno, sono personalmente tanto coraggioso quanto matto! Far esordire una macchina nuova a Monaco, in particolar modo quando le previsioni meteorologiche indicano forti possibilita' di pioggia, equivale prendersi una bella dose di rischi e porre una seria ipoteca sulla nostra scarsa disponibilita' di pezzi di ricambio. Tuttavia, ci sono precise ragioni che ci hanno convinti a schierare due macchine nuove qui. In primo luogo, ritardare il suo esordio ancora di una gara avrebbe significato ridurre il chilometraggio e l’esperienza con la macchina, e la curva di apprendistato, che e' sempre cruciale, avrebbe sofferto di quest’ulteriore ritardo e non sarebbe stata una buona cosa. In secondo luogo, Montecarlo avrebbe potuto essere la gara di troppo per la vecchia macchina. Le specifiche esigenze di questo tracciato ci avrebbero probabilmente visto impreparati ad affontarle con la STR2B, che e' la macchina dello scorso anno, con un cambio diverso, ma anche un corpo macchina ed ali differenti, e con cui non avevamo pianificato di correre qui. La preparazione in vista di Monaco sarebbe stata decisamente scarsa con la vecchia macchina, dato che non avevamo mai pensato di utilizzarla nel Principato”.

Quanto sara' difficile per gli inegegneri ed i meccanici dover cominciare a lavorare con una macchina nuova proprio in un ambiente ad ‘alta pressione’ come quello di Monaco?
GA: “Non credo che sara' un problema per gli ingegneri, ma sara' invece piu' dura per i piloti ed i meccanici. Monaco e' un posto difficile per lavorare rispettando le migliori tempistiche. Anche con la vecchia macchina, nella scorsa gara ad Istanbul, abbiamo avuto qualche problema nella gestione delle nostre soste di rifronimento, per cui, ora –tanto per rendere le cose un po’ piu' complicate- dovremo realizzare queste soste con diverse ruote, dadi ruota e persino pistole svitatrici-avvitatrici, ma anche diversi bocchettoni del carburante e molti altri sistemi cui dovremo fare molta, accurata, attenzione. Cosi' com’e' il caso per la preparazione della macchina, credo che siamo abbastanza pronti. Le prove private al Ricard ci hanno abbastanza aiutato grazie anche ad un’ampia rotazione del personale, che ha permesso a praticamente tutta la squadra d’avere l’opportunita' di lavorare con la nuova macchina. Dovremmo, quindi, essere abbastanza ben preparati. Ma se Monaco presenta qualche svantaggio, ha anche alcuni vantaggi. Ad esempio il fatto che non si prova al venerdi', cosa che ci consentira' di avere tutta la giornata a disposizione per controllare completamente le macchine ed anche progredire sul piano della sua conoscenza ed abitudine a lavorare con essa”.

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