RedBull Racing: Intervista a Newey e Horner

RedBull Racing: Intervista a Newey e Horner

Un quarto della stagione 2008 e' ormai alle spalle, per cui era ora di prendere da parte il Team Principal Christian Horner ed il Responsabile Capo tecnico, Adrian Newey del Team RedBull Racing.

Come riassumi questa prima parte della stagione?

Christian Horner: “Le ultime quattro gare ci hanno visto evolvere dove ci aspettavamo di essere. Abbiamo avuto problemi alla prima gara, che e' una corsa atipica e nella quale, purtroppo, nessuno dei nostri due piloti ha potuto conquistare punti. Da allora, pero', Mark ha finito in zona punti ad ogn i Gran premio e David ci e' spesso andato vicino, con due noni posti nelle gare della Malesia e della Turchia”.

Che dire dell’affidabilita' della macchina?

CH: “In generale, abbiamo fatto un passo avanti, rispetto allo scorso anno. Sia in termini di prestazioni sia per quanto concerne l’affidabilita'. La lotta per il quarto posto in Campionato sembra almeno altrettanto intensa di quella per la vittoria ed i nostri principali avversari sono la Renault, la Toyota e la Williams cui, in qualche gara, si aggiunge la Honda. Nelle ultime tre gare siamo stati molto competitivi in confronto alla squadra ufficiale Renault e Mark e Fernando (Alonso) hanno disputato ottime gare”.

Da dove deriva quest’affidabilita'?

CH: “L’affidabilita' e' sempre stata importante, ma le nuove regole in materia di motori e cambi ne hanno amplificato l’importanza, facendone un elemento chiave quest’anno. Una buona affidabilita' deriva, in genere, da un buon progetto. Lo scorso anno, abbiamo sofferto perché la macchina era un taglio netto col passato, un qualcosa di totalmente differente da quanto avevamo prodotto in precedenza. Da allora, abbiamo rinforzato il gruppo in diversi settori, ingaggiando nuovi manager del progetto e l’affidabilita' e' stata una delle priorita' allo studio nel corso dell’inverno. Toccando ferro, finora siamo stati una delle rare squadre a poter vantare un’affidabilita' meccanica da primato, pari al 100%. Il cambio era stato il nostro Tallone d’Achille lo scorso anno, e questo ci era costato diversi punti. Invece, quest’anno, l’intero sistema di trasmissione sta funzionando a meraviglia proprio ora che e' entrata in vigore la norma che impone una durata minima di quattro gare per i cambi”.

Come valuta le prestazioni dei piloti, fino ad oggi?

CH: “Mark e' al meglio della sua forma in questo momento e credo che stia pilotando molto bene. Ha portato a termine alcune gare veramente convincenti negli ultimi quattro GP, facendo registrare un avvio di stagione molto brillante, mentre David ha dovuto vedersela molto di piu' con la sfortuna. Ma ad Istanbul ha mostrato chiari segni di ripresa della sua migliore forma ed e' qualcosa di molto positivo per la squadra, visto che contiamo su entrambi i nostri piloti per fare il pieno di punti”.

Un pronostico per il GP di Monaco?

CH: “Monaco e' una lotteria ed e' sempre azzardato nutrire troppe speranze. Due anni or sono, avevamo conquistato un grande risultato quando David ottenne il primo podio della nostra squadra, invece lo scorso anno ci ha dato solo frustrazione. Entrambi i nostri piloti apprezzano questo circuito, dove David ha gia' vinto due volte in F1 nel corso della sua carriera, mentre Mark si e' imposto nel Principato nella gara di contorno della F3000, nel 2001. Insomma, vantano un bel palmare's da quelle parti, ma non dimentichiamo che si tratta di un circuito unico nel suo genere, che punisce duramente il minimo errore, sbavatura od incertezza dell’uomo o della macchina”.

Adrian, con cinque gare d’esperienza, ormai, come valuti i progressi effettuati?

Adrian Newey: “Possiamo essere ragionevolmente soddisfatti di come siamo messi dopo aver gia' disputato un quarto della stagione. I ranghi si sono serrati e siamo decisamente piu' vicini al vertice di quanto lo fossimo un anno fa, e ve ne potete facilmente accorgere osservando le differenze dei tempi sul giro tra noi e l’autore della pole position od il vincitore della gara. Indubbiamente, il gruppo dietro le prime tre squadre e' molto competitivo e molto spesso, alla fine della Q2, solo un paio di decimi separano l’ottavo classificato dal quattordicesimo. La minima svista puo' realmente compromettere il risultato della domenica pomeriggio”.

C’e' una qualche area della RB4 che ha bisogno di piu' lavoro di quello di sviluppo che era stato pianificato?

AN: “Complessivamente siamo abbastanza soddisfatti, perché la macchina ha confermato le nostre aspettative. Un’area dove abbiamo qualche difficolta' e' quella della trazione e stiamo lavorando a fondo per capire perché. A parte questo, il pacchetto complessivo della macchina sta rendendo ai livelli che ci eravamo prefissati, anche sul piano aerodinamico. L’anno scorso, avevamo qualche problema di correlazione tra i dati di galleria del vento e quello che si constatava, poi, in pista. Quest’anno, siamo messi molto meglio al riguardo, anche se rimangono alcune differenze che vorremmo eliminare, ma sono molto meno evidenti quest’anno”.

Le prossime due gare, Monaco ed il Canada, costituiscono sfide particolarmente interessanti. Cosa cambia sulle macchine per questi due eventi?

AN: “Ovviamente il GP di Monaco si disputa su un tracciato ad elevatissimo carico aerodinamico, per cui avremo questa settimana una nuova ala anteriore che dovra' bilanciare l’elevato livello di carico di quella posteriore, che e' quella che avevamo gia', ma che non aveva mai girato con un simile assetto aerodinamico, quest’anno. In Canada, che e' invece il circuito a piu' basso carico finora affrontato in questa stagione, torneremo a montare la solita ala anteriore utilizzata in precedenza in Turchia, ma con un diverso profilo. Questi aggiustamenti sono, a mio avviso, normali adeguamenti gara per gara alle specifiche caratteristiche del circuito dove si corre, in aggiunta a cio' avremo pero' alcune novita' aerodinamiche e meccaniche a Monaco, tra cui una sospensione rivista e corretta, che e' stata collaudata la scorsa settimana al Paul Ricard nelle prove private. Alcune di queste novita' sono state specificatamente studiate per ovviare a quei problemi di trazione che ho precedentemente menzionato. Monaco e' anche un circuito abbastanza duro per il raffreddamento delle pinze freno. E’ un circuito strano perché, in sé, il raffreddamento dei freni non costituisce un problema, ma le pinze invece si scaldano molto a causa di molte lievi applicazioni. L’altro elemento chiave e' legato alla natura ondulata del tracciato, che spesso premia chi sa mettere a punto in un certo modo l’assetto meccanico della macchina”.

Un circuito dove il piu' piccolo errore provoca un incontro non pianificato con le barriere, la possibilita' che la pioggia cada per tutto il fine settimana, e tutto cio' in assenza del controllo di trazione… Cosa puoi provare a fare per aiutare i tuoi piloti in simili condizioni?

AN: “Si puo' suddividere lo sviluppo per gestire la mancanza di controllo della trazione in diverse aree. In primo luogo con la mappatura del motore, che deve essere il piu' guidabile possibile, e questa e' una priorita' non solo per ogni casa motorista, ma anche per noi telaisti perché il modo in cui si comporta la macchina influisce sul modo in cui il motore sviluppa la sua potenza. E viceversa… Il secondo elemento e' quello di cercare di rendere la vettura piu' maneggevole possible, grazie alle regolazioni delle sospensioni e dei livelli di carico aerodinamico. La gente parla di assenza del controllo della trazione, ma sarebbe piu' giusto parlare d’assenza d’aiuti elettronici alla guida. L’elemento piu' ovvio e' la mancanza di modulazione elettronica della potenza all’uscita delle curve, ma altrettanto –se non di piu'- importante e' l’utilizzo del motore per controllare la stabilita' in entrata di curva, che equivaleva ad avere una forma di ABS alle ruote posteriori. Quando, cioé, le ruote posteriori accennavano a bloccare, il motore poteva accelerare un po’ per evitarne il bloccaggio. E questo poteva avvenire fino alla fase d’entrata in curva. Senza, il miglior rendimento sara' merito delle qualita' del telaio, che dovra' compensare, consentendo quello che prima era possibile grazie all’elettronica”.

Sei impaziente di arrivare al fine settimana di Monaco?

AN: “Credo che tutti siano sempre impazienti di correre a Monaco. E’ un posto quasi idiosincratico, antipatico, assurdo, ma il fatto che sia cosi' diverso da tutto il resto fa si' che e' sempre un posto dove non si vede l’ora di andare a correre”.

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