Pagelle del GP di Francia

Pagelle del GP di Francia

Doppietta Ferrari col brivido a Magny Cours, con Massa che vince davanti a Raikkonen attardato dalla rottura di uno scarico. Torna sul podio Trulli, sbaglia ancora Hamilton, che chiude decimo. Primo piazzamento in zona punti per Piquet, interessante se si considera che 19 vetture su 20 hanno tagliato il traguardo. negli ultimi giri scende sulla pista una leggera pioggerellina, che non influenza l'esito della gara. Ma ecco le pagelle… buona lettura!

Kimi Raikkonen: 9 – Sembra tornato quello dei tempi (d'oro?) McLaren Mercedes. Il pilota veloce, che corre costantemente al limite guidando pulito e senza sbagliare. Ma anche quello che riesce a calamitare su di sé guasti e sfighe in maniera direttamente proporzionale alle possibilita' di vittoria. Domina il weekend sin dalle qualifiche. In gara e' perfetto e costruisce giro dopo giro un vantaggio consistente sul compagno di squadra finché uno scarico non dice basta. In quelle condizioni il motore fatica, ma lui pur perdendo la testa della gara e' bravissimo a portare la vettura al traguardo, anzi esaltandosi quando scende la pioggia e le prestazioni si livellano. Perde altri due punti pesanti in ottica campionato da Massa, ma se riprendera' a guidare cosi' sara' dura stargli davanti. Stoico.

Felipe Massa: 8 – Recita il ruolo del perfetto scudiero di Raikkonen fino al momento in cui il finlandese non accusa il guasto che lo costringe a rallentare, regalandogli di fatto la vittoria. Non in grado di impensierire Kimi, sembra accontentarsi del secondo posto, obiettivo minimo se si considera la superiorita' messa in mostra dalla Ferrari a Magny Cours. E' bravo nel finale a non sbagliare quando scende la pioggia, ed ottiene cosi' dieci punti che lo proiettano in testa al mondiale. La gara era un affaire privato tra i ferraristi, ma senza il guasto capitato al compagno di squadra non ce l'avrebbe mai fatta a vincere. La vittoria e' dunque un premio forse eccessivo, ma nell'economia di un mondiale ci sta anche questo, eccome. Gastone.

Lewis Hamilton: 4,5 – Aridaje. Se nel suo primo anno in F1 Lewis aveva impressionato per la maturita' e la saggezza mostrate in pista, quest'anno sembra aver deciso di mettere in scena una compendio di errori da far invidia al peggior Bignami sul tema “Cosa NON fare in un GP di F1”. Parte tredicesimo per effetto della penalizzazione rimediata a Montreal ed e' da subito aggressivo. Troppo, considerato che per passare Vettel mette tutte e quattro le ruote sulla via di fuga asfaltata, non restituendo poi la posizione e rimediando un drive thruogh che di fatto pone fine alla sua gara. Tra l'altro riesce pure a tamponare leggermente il compagno di squadra, rischiando di sfasciargli l'estrattore. Guida sporco, e mostra una tendenza a voler strafare preoccupante. Mezzo punto in piu' per il sorpasso effettuato ai danni di Alonso, pressoché inutile perché avvenuto mezzo giro prima del pit stop ma esteticamente molto bello. E ora si va a Silverstone, dove la pressione sulle sue spalle (che sembrano molto piu' fragili rispetto al 2007, Alonso o non Alonso) sara' indicibile. Come la mettiamo?

Heikki Kovalainen: 7 – Meglio tardi che mai. Le speranze della McLaren per questa gara erano tutte su di lui, vista la difficile situazione di Hamilton, e lui non trova di meglio che beccarsi una penalizzazione in qualifica per aver bloccato Webber. Quando si dice la tempistica… In gara si addormenta un po' nella prima parte, quando sembra quasi rinunciatario nei confronti di Nelson Piquet non abbozzando il minimo attacco. Riesce pero' a passarlo (in maniera strana) ai box e a quel punto la sua gara cambia faccia. Grazie alla strategia e a un secondo stint eccellente riesce ad arrampicarsi fino al quarto posto, lottando per il podio con Trulli fino all'ultima curva e mettendo in mostra una grinta che sembrava smarrita. L'impressione e' che avesso bisogno di sbloccarsi psicologicamente, staremo a vedere. Rigenerato (?)

Nick Heidfeld: 4,5 – Dispiace dirlo, ma e' stato imbarazzante. Conclude al tredicesimo posto una gara insipida e incolore. Alle oramai croniche difficolta' in qualifica abbina una partenza al rallentatore, che gli fa perdere altre due posizioni. Da li' la sua corsa e' una stanca processione verso il traguardo, al piccolo trotto e senza acuti di sorta. Il suo compagno di squadra ci prova, sgomita, lui naviga nelle retrovie. La posizione attuale della BMW non e' quella di Quick Nick. Deve lavorare per risolvere i suoi problemi in qualifica, perché partire dietro su piste come Magny Cours non aiuta… cosi' come non aiuta neanche tutta questa remissivita'. Slow.

Robert Kubica: 7 – Ottiene il miglior risultato possibile oggi, anche se con un po' piu' di fortuna sarebbe potuto arrivare davanti a Kovalainen. Si incolla a Trulli nella prima parte di gara senza riuscire a passarlo, e dopo la seconda sosta si trova davanti pure una McLaren. Fa quello che puo', nel finale si avvicina a Trulli e Kovalainen (complice anche la pioggia) ma non e' in grado di abbozzare nessun attacco alla coppia che lo precede. Piccolo passo indietro dunque (piu' della vettura che suo, a nostro avviso), ma non crediamo che Robert si fosse fatto chissa' quali illusioni dopo la vittoria in Canada. La BMW non vale né Ferrari né McLaren, e lui lo sa benissimo. (Comunque) concreto.

Jarno Trulli: 9 – Merita il massimo dei voti. Micidiale in qualifica, bravissimo al via, eccezionale per tutta la gara. Riesce a mettere a punto la vettura come piace a lui e in queste condizioni sa essere letale. Guida pulito, in maniera efficace, resistendo nel finale all'assalto disperato di Kovalainen sotto la pioggia. Un perfetto mix di perizia, grinta, velocita', efficacia, talento. Dice di essersi divertito a lottare ruota a ruota con una Mclaren sensibilmente piu' veloce. Certo e' che i due han fatto divertire gli spettatori, lottando col coltello tra i denti in maniera correttissima. Ritrova il podio a tre anni di distanza dall'ultima apparizione. Geniale.

Timo Glock: 5 – Se il compagno di squadra vola, lui…. atterra! Parte bene, recupera due posizioni al primo giro e nel gioco dei pit stop risale fino al terzo posto. Dopo la prima sosta pero' perde via via terreno, incolpando l'eccessivo degrado delle gomme e la strategia non ottimale. Accusa un forte sottosterzo e, alla fine, deve accontentarsi dell'undicesimo posto. La situazione si inverte completamente rispetto all'ultimo GP di Montreal, segno che i due piloti di casa Toyota prediligono tipologie di circuiti diametralmente opposte. Calante.

Mark Webber: 6,5 – Quando il gioco si fa… normale, l'australiano torna a giocare (e a punti). Dopo Montreal, gara dallo sviluppo inconsueto e corsa in condizioni del tutto particolari, in Francia va in scena una gara lineare, e Mark come suo solito massimizza il potenziale della Red Bull tenendosi dietro le due Renault (che montano lo stesso motore) e raccogliendo tre punti che muovono la classifica. Riesce a restare vicino ad Alonso nella prima parte di gara nonostante abbia piu' carburante a bordo e lo passa dopo l'ultimo splash&go dell'asturiano. La classica gara alla Webber versione 2008, tutta ritmo e costanza. Ostacolato da Kovalainen in qualifica, si fa superare proprio dal finlandese, restando forse sorpreso dall'attacco portato in un punto inconsueto della pista. Solido (ancora una volta).

David Coulthard: 5,5 – Gara sostanzialmente incolore per il veterano scozzese, che ci aveva invece abituati ad alti e bassi da ottovolante. Si qualifica nella top ten ma sbaglia la partenza, perdendo tre posizioni e di fatto compromettendo la possibilita' di concludere la gara in zona punti. Affronta un primo stint molto lungo e risale fino al nono posto, puntando su ritmo e regolarita' come il suo compagno di squadra… partendo da una base pero' malamente rovinata dal pessimo start. Torna sulla terra dopo la sbornia canadese, ma si appresta a disputare la gara di casa sicuramente piu' rinfrancato rispetto alle primissime apparizioni della stagione. Opaco.

Nico Rosberg: 5 – La Williams in Francia proprio non c'e', e lui deve scontare la penalizzazione in griglia per i fatti del GP del Canada. Risultato logico e scontato una gara tutta nelle retrovie, per buona parte addirittura all'ultimo posto. L'impressione e' che, specie dopo le prove, nemmeno si danni troppo per cercare di risalire, conscio dell'impossibilita' di ottenere un piazzamento migliore. Chiude sedicesimo, senza acuti di sorta, aspettando Silverstone. Demotivato.

Kazuki Nakajima: 5 – L'unica differenza tra lui e il compagno di squadra e' la penalizzazione, che Rosberg aveva e lui no. Per il resto il discorso e' lo stesso, con un'auto semplicemente troppo lenta e sbilanciata. Correre in queste condizioni e' difficile, specie se arrivano al traguardo diciannove vetture su venti e non hai nemmeno lo stimolo che ti puo' dare il risalire posizioni per via di qualche ritiro. Parte con un quantitativo molto consistente di carburante per allungare il primo stint e risalire posizioni. Ma tra il dire e il fare c'e' di mezzo, purtroppo, la sua Williams. Chiude quindicesimo, davanti al compagno di squadra. Incolore.

Fernando Alonso: 5,5 – Forse siamo cattivi, ma per usare un paragone calcistico il Fernando Alonso di questo periodo ci sembra il classico fantasista sudamericano di una volta, estroso e spettacolare ma fumoso e mai concreto. Conquista la terza posizione in griglia (complice anche la poca benzina a bordo) ma vanifica tutto in partenza perdendo due posizioni. E visto che la sua strategia sulle tre soste prevedeva un ruolo da lepre nelle prime fasi per accumulare vantaggio…. In gara scivola via via indietro, subendo anche un sorpasso da Hamilton che immaginiamo gli bruci. Come l'inglese della McLaren da' l'impressione di guidare troppo di forza, e nel finale commette un errore che fa si che il compagno di squadra Piquet lo sopravanzi. Non e' cosi' che aveva pianificato la gara, ma l'errore in partenza e' solo e soltanto suo. Calma!

Nelson Piquet jr: 7 – Quando ce vo' ce vo'. Ottiene i primi punti in carriera al termine di una gara coriacea e (per la prima volta) senza far danni. Si qualifica nella top ten e parte bene, inventandosi un supertappone da paura ai danni della coppia di piloti McLaren (prima Kovalainen e poi Hamilton) senza farsi intimorire e senza commettere scorrettezze. Certo, l'errore all'uscita del pit stop, quando tarda a disinserire il limitatore e si fa fregare come un pollo da Kovalainen sarebbe imperdonabile, ma per una volta chiudiamo un occhio (anzi tutti e due). Nel finale, complice un errore del caposquadra, passa Alonso e conclude 7°. Vedremo ora se questo risultato gli dara' serenita' per il prosieguo della stagione. Rinfrancato.

Jenson Button: 5 – In un Gran Premio in cui diciannove vetture su venti concludono la gara, a lui spetta l'onore (!!!) dell'unico ritiro. E meno male. Con una Honda semplicemente imbarazzante, lenta quasi fosse una GP2, lui non trova di meglio che toccarsi con Bourdais. Dopo tre giri l'ala anteriore, conseguenza dell'impatto precedente, si stacca. Ma non finisce qui: il musetto finisce sotto la vettura, danneggiando i deflettori e rendendo (per quanto possibile) ancora piu' inguidabile la vettura. In queste condizioni piu' che di ritiro e' lecito parlare di liberazione… resta pero' l'impressione che non ci metta molto del suo, specie in prova, per raddrizzare una situazione che appare critica. E non e' la prima volta quest'anno che questa sensazione si fa largo… Abbattuto.

Rubens Barrichello: 6 – Sufficienza di stima per il brasiliano, forse un po' troppo generosa visto il risultato ma che premia l'attitudine e la voglia di lottare. La Honda sembra un carro bestiame, ma lui nonostante le 36 primavere si sbatte e lotta per recuperare. Parte ultimo per via della penalizzazione per la sostituzione del cambio, ha un carico di carburante importante e imposta la corsa puntando sulla regolarita', conscio di non poter fare diversamente. Grazie alla strategia (parole sue) alla fine conclude 14°, tenendosi dietro le due Williams e mostrando che ha ancora voglia di combattere, anche nelle retrovie. Garanzia.

Sebastian Vettel: 6,5 – A un certo punto veleggia addirittura in quarta posizione: incredibile se si pensa che guida pur sempre una Toro Rosso, seppur rinnovata, e che in pista non ci sono pioggia, neve, grandine, nebbia o altre intemperie simili. In realta' e' solo frutto della girandola dei pit stop, pero' vederlo guidare e' sempre un piacere. Sovrasta costantemente il compagno di squadra e massimizza il potenziale della vettura austro-faentina (si dira' cosi'??). Chiude dodicesimo (su 19!), tiene dietro addirittura una BMW e dimostra maturita'. E se nel finale invece della pioggerellina fosse arrivato un acquazzone, dice lui, avrebbe dato spettacolo… vogliamo credergli. Beata gioventu'.

Sebastien Bourdais: 5 – Chiude 17° al termine di una gara opaca. Lui 'incolpa' Nakajima, che lo beffa in partenza e lo rallenta essendo piu' pesante a causa della strategia su una sola sosta. Poi incolpa addirittura Raikkonen (!) che lo doppia e lo frena essendo in difficolta'. Come se il finlandese non avesse nessun altro pensiero al mondo che bloccare una Toro Rosso. Geniale. Come direbbe il grande Niki Lauda: “Aprire il libro delle Scuse, pagina 11…” La verita' e' che non riesce a tenere il passo di Vettel e, abituato ai trionfi americani, soffre anche psicologicamente questa situazione. A differenza del compagno, inoltre, non sembra avere gran feeling con la nuova STR-03 (forse e' anche per questo che l'aveva demolita durante la prima uscita ufficiale…) Rimandato.

Giancarlo Fisichella: 5,5 – Saremmo tentati di assegnare, d'ufficio, la sufficienza ad un pilota che guida una vettura come la Force India in una gara simile. In corse cosi' c'e' davvero poco da inventarsi, e nemmeno la pioggerellina caduta negli ultimi giri e' in grado di cambiare le sorti di Giancarlo. In assenza di qualsiasi tipo di acuto alla sufficienza non possiamo arrivarci, pero'… Chiude penultimo, staccando di 20 secondi il compagno di squadra, ma c'e' davvero poco altro da dire. E' comunque fiducioso per gli aggiornamenti previsti per Silverstone. Se lo dice lui. Ottimista.

Adrian Sutil: 5 – Vedi sopra, con la differenza che l'unico pilota che riesce a mettersi dietro in classifica e' Button, che per la cronaca si e' ritirato al 18° giro. Anche queste son soddisfazioni. Dice che il secondo stint non e' stato male, ma francamente fatichiamo ad apprezzare la differenza rispetto agli altri due. Ad ogni modo era difficile poter fare di piu'. Com'e' lontano Monaco… Demotivante.

Manuel Codignoni
www.f1grandprix.it

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in News F1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati