Mateschitz: “La Formula 1 ha bisogno di più gare come l’Austria”
"Se Ferrari e Red Bull metteranno più pressione alla Mercedes l'interesse per la F1 aumenterà di nuovo"
Ancora una volta il gran premio d’Austria, che per la terza volta si è disputato sul rinnovato Red Bull Ring, ha riservato grandi emozioni agli appassionati. Complici gli arretramenti di due protagonisti del Mondiale come Sebastian Vettel e Nico Rosberg, la gara austriaca è stata ricchissima di duelli e sorpassi, strategie diversificate e tante battaglie, sia nelle posizioni di vertice che nel centro gruppo e nelle retrovie.
A rendere lo spettacolo ancora più interessante ci aveva pensato la pioggia del sabato, che oltre a ravvivare le qualifiche è riuscita ad alterare i valori in campo permettendo a vetture meno veloci di qualificarsi molto avanti, creando ulteriori elementi di incertezza. Ma molto del merito del bello spettacolo visto sui monti della Stiria è del tracciato stesso. Molto breve, poche curve, ma con tanti punti punti di sorpasso, anche al di fuori delle due zone drs.
“Sappiamo che la Formula 1 non è esattamente in piena espansione – ha spiegato Dietrich Mateschitz, il grande capo della Red Bull – ma ci sarebbe solo bisogno di più gare come questa per cambiare rapidamente.”
“Se la Ferrari e noi saremo in grado di mettere maggiormente sotto pressione la Mercedes, l’interesse aumenterà di nuovo” ha proseguito il 72enne austriaco, intervistato da Speed Week. Al quale il manager della Stiria ha espresso anche la propria soddisfazione nei confronti degli importanti progressi fatti dalla Renault sul fronte della power unit (che la Red Bull usa con il marchio Tag Heuer, ndr).
“Siamo assolutamente soddisfatti dei progressi fatti dal nostro partner. Ora aspettiamo altri 20 cavalli nel gran premio del Giappone, che porteranno 2 o 3 decimi al giro.” L’accordo con il motorista francese proseguirà ancora nei prossimi anni, come conferma lo stesso Matenschitz, che individua nei nuovi vertici della divisione F1 della Renault il motivo dei miglioramenti. “Il cambiamento di gestione è stato fondamentale. Ci sono di nuovo persone che hanno portato l’impegno e la passione necessaria. È per questo che abbiamo esteso il contratto fino al 2018” ha concluso il boss della Red Bull.
Lorenzo Lucidi
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui