Intervista a Fernando Alonso

Intervista a Fernando Alonso

Guardando in faccia Fernando Alonso, sembra davvero di essere ritornati a fine 2006. Sara' la capigliatura, sara' il ritrovato sodalizio con Flavio Briatore, ma, a dispetto di cio' che lo stesso pilota spagnolo dichiara, l'impressione e' che il due volte campione del mondo si voglia scrollare presto di dosso gli scomodi ricordi dell'annata appena conclusa. L'unica nota positiva che Alonso sembra aver appreso da quest'anno di ferro e' una ritrovata fiducia in se stesso, insieme ad un piu' aperto e sereno rapporto con la stampa. Fernando non si sottrae nemmeno alle domande piu' pungenti e il risultato e' che l'incontro con i giornalisti italiani alla presentazione della nuova R28 a Parigi, raccolto per voi da F1GrandPrix.it, e' una confessione a cuore aperto sul passato e il presente del pilota piu' chiacchierato dell'odierna Formula 1.

Fernando, quando lasciasti la Renault per andare alla McLaren, avresti mai pensato di tornare?
"No, in quel momento non pensavo sicuramente di tornare. Ma quando ho deciso di lasciare la McLaren sicuramente tra tutte le opzioni la Renault era quella che sentivo piu' comoda perche' potevo lavorare con loro fin dal primo giorno. Conoscevo tutti quanti, il loro modo di lavorare, potevo essere tranquillissimo con loro, quindi era l'opzione piu' sicura per me, anche perche' due anni fa sono stati campioni del mondo, quindi sanno come fare una macchina."

Quando hai deciso di lasciare la McLaren?
"Penso, il giorno prima di lasciarla. Alla fine hai sempre dei dubbi su come sta andando l'anno, forse a luglio ho cominciato gia' a non vedere le cose chiare, ma poi in Formula 1 non si sa mai cosa sia possibile o meno, quindi non fai attenzione finche' non finisce il campionato e non vedi le possibilita'. Il campionato era la cosa piu' importante."

Flavio ha detto che vuole restituirti il sorriso. Dopo questo primo mese, stai ridendo gia' un po'?
"Si', dal primo giorno!"

Anche se la macchina non e' un gran che?
"La macchina e' normale, hanno avuto un anno un po' indietro, un po' confuso, hanno perso un po' la direzione anche per via di qualche problema di calibrazione della galleria del vento, quindi e' normale che la macchina, ad oggi, non sia una macchina vincente. Ma siamo qui tutti quanti a lavorare tutti assieme nella stessa direzione e cercare di rendere la Renault piu' competitiva. Non so se sara' in grado di vincere delle gare o il campionato, ma di certo cercheremo di lottare per il podio e di ottenere i risultati che la Renault merita."

C'e' per te in questo momento il desiderio di dimenticare tutto quello che e' successo l'anno scorso, anche fuori dalla pista?
"No. Fuori dalla pista forse si', perche' e' stato un anno difficile per me, per lo sport e per la Formula 1 in generale. Ma alla fine non voglio dimenticare niente. Ho avuto la possibilita' di lottare per il Campionato del Mondo per la terza volta consecutiva, due con la Renault e una con la McLaren, e ho avuto la fortuna di essere in un team ancora vincente. Speriamo che quest'anno possa avere ancora una macchina che mi fara' lottare per la quarta volta consecutiva per il campionato."

Sei anche tornato al vecchio look…
"I capelli impiegano un po' a crescere, quindi quando li ho tagliati purtroppo era gia' tardi, anche se mi vedevo male. Ci vuole quasi un anno per lasciarli cosi' e quindi piano piano sono cresciuti."

L'anno scorso, a quel famoso evento di presentazione della McLaren a Valencia, indicasti in Kovalainen il debuttante piu' promettente. Poi abbiamo visto tutti cosa ha fatto Hamilton, anche se lo stesso Kovalainen non ha certo deluso. Ti ha sorpreso? Possiamo dire che lo avevi sottovalutato un po'?
"No, non lo avevo sottovalutato, perche' stavamo provando e sapevamo che lui era veloce. Sorpreso si', perche' alla fine, quando arrivano le gare, tutto e' un po' diverso e devi saper sopportare la pressione di tutto un campionato. Lui e' stato molto bravo a fare questo. E' stato il debuttante migliore senz'altro."

Ma dimmi la verita'…
"Dico sempre la verita'!"

…c'e' stato un po' di sollievo che, alla fine, questo campionato non lo abbia vinto Hamilton?
"No, per me se non vinco io, alla fine e' uguale. Penso che quando ha vinto Kimi, sicuramente mi ha fatto piacere perche' mi sembra una brava persona, che non dice niente, non fa mai problemi. Se non dovevo vincere io, non ci sono dubbi che preferivo che vincesse Kimi."

Escludi completamente di poter tornare un giorno in McLaren?
"Non lo so. Domanda troppo difficile."

Allora facciamone una piu' facile: escludi del tutto la possibilita' di andar via alla fine di quest'anno?
"No, non lo escludo."

Se dici questo, che scadenze ti sei dato per tirare i primi bilanci?
"Quando firmi per un team, anche quando firmai per tre anni per la McLaren, alla fine se non sei felice e hai un'altra opportunita', in Formula 1 tutto e' flessibile, niente e' assicurato. Non c'e' nessuna scadenza, ma se tutto va male, si e' visto che in Formula 1 non resti per tutta la vita in un team, se non sei felice."

Dipendera' di piu' dalla qualita' della macchina che guidi, dalla qualita' dell'ambiente in cui lavori o dalla qualita' dell'offerta che ti puo' arrivare da un'altra squadra?
"Tutte e tre le cose. Se non sei felice, puo' essere perche' non stai bene con il team, con le persone con cui lavori, puo' essere perche' la macchina non va bene o puo' essere perche' hai un'altra offerta che e' molto migliore. Tutte e tre vanno bene."

Quando dici queste cose, stai pensando a una tuta rossa?
"No. Sicuramente la Ferrari e' adesso la macchina piu' competitiva e 22 piloti vogliono guidarla. Due anni fa, forse, non so se 22 ma 15 volevano guidare la Renault, perche' era la macchina che vinceva. Alla fine vuoi guidare la macchina che vince e quest'anno non si sa mai. Dai test sembra che Ferrari e McLaren continuino ad essere veloci, ma questo puo' cambiare molto rapidamente, in qualche test o in qualche gara, con uno sviluppo buono di un altro team. Un pilota vuole vincere e sicuramente tutti faremo il massimo per avere una macchina competitiva."

C'e' stato un momento in cui sei stato vicino alla Ferrari?
"No, mai."

Rimanendo in Renault, pensi che con Fernando Alonso in squadra, l'anno scorso avrebbero potuto fare di piu'?
"E' difficile. Conosco Fisico e Kovalainen e sono tutti e due bravissimo. Ho avuto Fisico come compagno per due anni e so cosa e' in grado di fare. Quando lui aveva difficolta' a entrare nella Q3 sapevo che, purtroppo, il limite della macchina era quello. Se ci fossi stato io, l'anno scorso, penso che le difficolta' sarebberostate piu' o meno le stesse. Ma c'e' anche da dire che, quando ho provato la macchina a Jerez, a gennaio, tutti mi parlavano cosi' male della R27 – 'E' un disastro, vedrai che e' completamente inguidabile' – e io non mi sono trovato cosi' male con quella macchina. Quindi non so l'anno scorso se hanno perso anche un po' la fiducia in loro stessi. Ingegneri, piloti, tutti quanti, vedendo che non lottavano per il mondiale hanno perso un po' la direzione."

Quali sono le prime differenze istintive nella guida che hai trovato tra McLaren e Renault?
"Ho trovato grandi differenze, ma alla fine penso che sia difficile dirle perche' la macchina quest'anno, senza aiuti elettronici, e' molto diversa da guidare e cambia davvero molto. E' la domanda preferita degli ingegneri, ma e' difficile dire le differenze tra una macchina e l'altra perche' sono cambiate troppo le regole."

Ti stupiresti di vincere la prima gara?
"Si'. Adesso e' molto molto difficile, se non impossibile. Siamo troppo indietro, erano troppo indietro con la macchina dell'anno scorso e quest'anno la macchina e' migliore ma abbiamo visto a Valencia che abbiamo ancora tanto lavoro da fare. E' anche vero che a Valencia non abbiamo toccato niente sulla macchina, abbiamo solo girato per vedere che tutto fosse a posto e adesso a febbraio cercheremo la prestazione. Penso onestamente che non siamo cosi' indietro come a Valencia, ma non siamo al livello di poter lottare per il Mondiale."

Se ti trovassi all'ultima gara a lottare per il Mondiale, ti darebbe piu' soddisfazione battere la Ferrari, cosa che hai gia' fatto, o il tuo ex-team?
"Battere la Ferrari, penso, perche' se non riesco, vince la Ferrari!"

Dopo l'esperienza dell'anno scorso con Hamilton, e' cambiato il tuo modo di valutare il compagno di squadra?
"No, non e' cambiato niente. Tutti i compagni che ho avuto, in go-kart, in diverse Formule, anche in Formula 1, ora sono miei grandi amici. Con Nelsinho sta andando tutto bene, non abbiamo lavorato ancora molto insieme, perche' abbiamo girato solo con una macchina. Ma sembra una persona molto tranquilla, molto normale."

Suo padre era un Hamilton moltiplicato per dieci, quindi speriamo che non siano passati questi caratteri!
"Non penso. Anche Flavio e tutto il team e' molto chiaro in quel senso. La Renault e' un team in cui la comunicazione e' il punto di forza. Se hai un problema, se succede qualcosa, si risolve sempre molto velocemente perche' penso che Flavio sia uno specialista in questo. Il suo punto forte e' controllare le situazioni difficili. Niente preoccupazioni."

La comunicazione e' stato anche il punto debole della McLaren?
"Non voglio parlare della McLaren. E' il punto forte della Renault."

Con De La Rosa ora, invece dei messaggi, cosa vi manderete?
"Niente. Fiori…"

Flavio dice che la nuova centralina favorisce la McLaren.
"Un po' tutti lo pensiamo, perche' la Renault ha cominciato a girare con questa centralina ad agosto, quindi abbiamo piu' o meno risolto tutti i problemi che c'erano all'inizio ma si continua ad avere qualche problemino. Soprattutto scaricare la telemetria quando arriviamo al box, qualche volta la scarica, qualche volta solo meta'… Quindi sono piccoli problemi su cui dobbiamo certamente lavorare, durante i prossimi test di febbraio, per arrivare alla prima gara senza nessun problema. Questo tempo che tutti i team stanno perdendo in questi piccoli problemi, la McLaren non li perdera'."

In carriera tu hai avuto sempre qualche piccolo contrasto con la FIA. Cosa pensi dell'aumento della superlicenza?
"E' un po' eccessivo. Non so quanto sia in percentuale ma e' troppo. Non so dove vadano questi soldi o meno, ma non ho nessun problema con quel costo."

dal nostro inviato a Parigi Fabrizio Corgnati

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